venerdì 5 giugno 2009

VOTO EUROPEO E PROVINCIALE

VOTO EUROPEO E PROVINCIALE

Non ho difficoltà a dire per chi voto e per chi faccio votare quei pochi o tanti che mi vogliono stare a sentire. Non mi sono mai pentito della scelta politica che ho fatto e considero la “coerenza” ancora una virtù politica. Non mi scandalizzo dei politici del “do ut des”: è un antico vizio italico e finchè la maggioranza dei politici era gente seria, quelli da un tanto al chilo erano relegati in un caravanserraglio e adoperati come merce di scambio. Oggi fanno cadere i governi e poi si accasano subito altrove per fare le “mosche giulive” tra l’indifferenza generale. Nessun argomento etico scuote le coscienze, sono in pochi ormai anche nella chiesa cattolica a provare qualche sussulto morale, a dispetto di quanto ci hanno insegnato, fino a martellarci la coscienza, in tutte le età, che il peccato maggiore è dare “cattivo esempio”. Si dirà che il precetto, ancorché evangelico, appartiene al catechismo “Pianum”, e allora, vivaddio, che ci provassero quelli di “Militia Christi” o di “SisìNonò” ad agitare quei vecchi precetti invece di diventare inspiegabilmente afoni e appaltare agli “Atei Devoti” l’etica sociale e politica. Basta visitare i loro “siti”, incredibili, per averne un’idea. E così siamo costretti a raccontare ai giovani che ai politici attuali si applica la stessa formuletta che si applicava ai preti (qualcuno lo fa ancora….): “fa come politico dice, non come politico fa!! (ammesso che non dia scandalo anche per ciò che dice…).
Devo ancora dire per chi voto e per chi faccio votare, presto detto: per il Partito Democratico e per i suoi candidati. Non amo i deliri puerili e cialtroneschi dell’ “uomo solo al comando!”, di uomini della Providenza abbiamo avuto Gesù Cristo, gli altri sono abusivi e, se è permesso dirlo, credo ancora nella Democrazia.
NICOLANGELO D’ADAMO

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