L'amico Pino Castaldi ci segnala un interessante articolo apparso sul sito del Corriere della Sera. Eccolo:
La Costa di Vasto si difende dal cemento
A Casarza si conservano paesaggio e tradizioni di pesca ma cresce il rischio di speculazioni edilizie
La foto qui a fianco è una vista della spiaggia di Casarza, a Vasto (in provincia di Chieti), nel cuore della Costa dei Trabocchi, dove si prevede tra l'altro la realizzazione di una pista ciclabile lungo il tratto di costa, lungo l'ex tracciato ferroviario ormai dismesso. La zona, come tutta la costiera rocciosa vastese, è a rischio di speculazioni edilizie e cementificazione: sono infatti molte le costruzioni già in stato avanzato a poca distanza da Casarza. Bisogna preservare questi fantastici territori, ricchi sia dal punto di vista paesaggistico, naturalistico con le loro biodiversità e storico. E' infatti in questo tratto di costa che si conservano ancora i trabocchi, macchine da pesca su palafitta testimonianza delle antiche tradizioni marinate vastesi. Andrea Gisoldi
IL VALORE AMBIENTALE ED ECONOMICO (a cura del Wwf) - La costa di Vasto ha una doppia fisionomia: rocciosa nel suo tratto settentrionale, in corrispondenza di Punta della Penna e Punta Aderci; sabbiosa e con residue formazioni dunali nel tratto di Marina di Vasto e Marina di San Salvo. Per quanto il territorio risenta dell’impatto delle secolari attività umane, tuttavia alcuni tipi di habitat importanti sono riusciti a sopravvivere. È il caso delle diverse formazioni dunali (dune mobili embrionali, dune costiere fisse a vegetazione erbacea, dune con prati) riconosciute all’interno del Sito di Interesse Comunitario denominato “Marina di Vasto”. Inoltre l’area conserva importanti vestigia delle passate attività tradizionali di pesca, che contribuiscono a rendere il tratto costiero particolarmente meritevole di tutela e attenzione.
01 giugno 2009
http://www.corriere.it/cronache/speciali/2009/italia-da-salvare/articoli/casarza_332b84da-4eaf-11de-be80-00144f02aabc.shtml
1 commento:
l'articolo è veramente apprezzabile e lo condivido pienamente. Ma come puro vastese, mi corre l'obbligo di segnalare due aspetti che sono vergognosi:1) le autorizzazini a costruire sulla scogliera; 2) la recinzione delle aree demaniali in concessione, senza lasciare gli accessi al mare.
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