giovedì 14 maggio 2009

“I cittadini tutti i sabati, alle prime ore del mattino, sono tenuti a spazzare la metà della strada lungo la loro proprietà”


di Lino Spadaccini

Per la pulizia delle strade i cittadini tutti i sabati, alle prime ore del mattino, oppure quando comunicato con apposito bando dal 1° Eletto, erano tenuti a spazzare la metà della strada lungo la propria proprietà. Inoltre, coloro che abitavano nelle case lungo la strada delle Lame, erano obbligati a spazzare l’intera strada, dalla propria abitazione sino alle mura orientali della città.
Questa pratica, stabilita nel Regolamento di Polizia Urbana, non era compiuta di buon grado da tutti i cittadini e spesso sulle strade era facile trovare immondizia di qualsiasi genere.
Per mantenere le strade interne pulite, il Muzii propose l’affidamento dei lavori di spazzamento delle strade ad una persona capace, dietro adeguata retribuzione: “Egli avrà dunque il dritto esclusivo di profittare delle immondezze, e sarà soggetto alle pene di Polizia in ogni caso che negligentasse lo spazzamento che dev’essere perenne. Con questo mezzo avremo ottenuto la pulizia delle strade sudette, mezzo da me promosso, e da voi mi auguro che sarà sostenuto sul fine di toglierci dalle lordure, che ci circondano on ogni via con nostro detrimento…”. L’appalto venne affidato al signor Giovanni Teutonico per la somma di 30 ducati annui pagabili mensilmente. In caso di negligenza dimostrata durante il suo operato, lo spazzino rischiava un’ammenda di 2,90 ducati e tre giorni di detenzione.
Nell’agosto del 1842, il Muzii denunciò ancora una volta la negligenza di alcuni cittadini che continuavano a buttare per le strade le acque immonde:
“La nettezza delle strade interne in questa Città, tanto encomiata dai forestieri, e dai cittadini, tanto utile alla salute pubblica, viene nel fatto attaccata dalla protervia di taluni, che seguitano a gittarvi le acque immonde, non ostante la resistenza che viene loro fatta dal guardiano urbano, che non ha forza e mezzi a combatterli.
La massa del popolo gioisce all’odierna pratica della pulitezza delle strade, sforzandosi ognuno di vincere le antiche abitudini, e di superare quella ritrosia che nasce da un certo incomodo che si soffre nel non potersi gittare le immondizie dalle finestre delle proprie case, o per mezzo delle cosi dette spazzarole.
Son pochi coloro, i quali per evitare il loro privato incomodo, mettono in disprezzo il comodo pubblico. E questa censurabile condotta forma il cattivo esempio, il quale infievolisce il generale entusiasmo che mostrasi per la interna polizia della città, non valendosi che vi siano delle eccezioni alla regola generale…”.

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