domenica 12 aprile 2020

Anni ’60: il Dancing “da Mimì” e le sue favolose serate danzanti con i big nazionali dell’epoca



(Archivio Ida Candeloro)
Anni ’60: il Dancing “da Mimì” e le sue favolose serate danzanti con i big nazionali dell’epoca

I Camaleonti, Don Backy, Endrigo, Donaggio, Vianello e Wilma Goich, I Giganti, Lauzi, Bongusto, Venditti- Cocciante- De Gregori (assieme) e tanti altri.

di NICOLA D'ADAMO


DOMENICO MOLINO con il cantante
e trombettista NINI' ROSSO
Il noto Dancing “da Mimì”, evoluto poi nell’omonimo attrezzato stabilimento balneare, ha una lunga storia che merita di essere raccontata. Anche perché il locale è stato il punto di riferimento costante per un’intera generazione di Vastesi e di turisti che lì hanno vissuto gli anni più belli della loro vita, serbando con sé indelebili ricordi legati proprio a quei giorni ed a quegli eventi.

La storia ha inizio nel 1960 quando Domenico Molino (alias Mimì “Vuzzitelle”), che già operava a Vasto Marina, avviò il locale.
(Archivio B. Fiore)

“Mio padre è conosciuto come titolare del Dancing “da Mimì”, ma appena sposato ha iniziato la sua attività gestendo il frantoio di famiglia con sede in via S. Francesco d’Assisi”, racconta il figlio Pino Molino, ex assessore regionale DC. “Sempre alla ricerca di nuovi spazi, nel 1938 avviò a Vasto Marina una prima attività al Nettuno. Nel 1940 si trasferì in un villino di fronte all’attuale Rotonda, aprendo un esercizio con alimentari e bar. D’estate nel piazzale in cemento davanti al bar cominciò già ad organizzare le prime serate danzanti. Suo braccio destro era il nipote Rino Tana. Ma poi arrivò la guerra e tutto si bloccò”.

Nel 1944 Domenico acquistò i locali all’inizio di viale Dalmazia, attuale sede di Molino Mare Beach Store. Per sfruttare lo scantinato rialzò un po’ la terrazza e creò un paio di gradini per scendere sotto. Nel 1950 nel locale, opportunamente ristrutturato,
avviò il Bar Motta e annessa pizzeria, il cosiddetto “Microbar”. Era uno dei pochissimi locali della Marina e non c’era ancora il lungomare.
(Archivio fam. Molino)

“Tutta la famiglia – anche noi giovanissimi - eravamo impegnati in questa attività”, continua Pino Molino. “Inoltre nel 1944 mio padre ottenne già la prima concessione con cabine a mare su un fronte di 30 metri, nello stesso sito dove ora è ubicato il nostro stabilimento”.

Da aggiungere che contemporaneamente Domenico Molino era anche titolare del distributore Api in corso Mazzini, avviato nel 1949, con lavaggio, gommista, ristorante e bar, al servizio di automobilisti e camionisti che transitavano sulla SS16 che all’epoca attraversava Vasto città, non la Marina. Fu allora che apparve per la prima volta l’insegna “da Mimì” che poi divenne il logo di famiglia utilizzato a tutt’oggi.
(Archivio B. Fiore)

Nel 1954 ultimarono la Rotonda, ma sotto era totalmente vuoto, come si può notare nelle foto d’epoca. Allora mio padre chiese se poteva utilizzare quello spazio per aprire un bar che dava direttamente sulla spiaggia. Gliene concessero la metà, il resto venne utilizzato dall’Azienda di Soggiorno e Turismo. Aggiungo che nel 1967 tale concessione fu rinnovata per altri 9 anni”.

Nicola (Lino) Molino 
Nel luglio 1960 aprì il Dancing Da Mimì con i locali sotto la Rotonda e con un ampio spazio esterno. Nei locali c’erano il bar, con l’immancabile juke box, il retrobar e i servizi. All’esterno, l’ampio piazzale in cemento con i tavoli, la fontana luminosa, la pista da ballo (al centro), sotto il muretto il palco per la musica con lo sfondo disegnato dal pittore Nicola D’Adamo (il d’AdAmo), tutto intorno la siepe di pitosforo e piante di glicine e vite americana che creavano un’utile copertura per il fresco estivo. Al di sopra del locale vicino la Rotonda c’era anche una pedana con il frigorifero con le vaschette di gelati per meglio servire i clienti durante il passeggio serale.
Alla gestione del locale furono pienamente coinvolti tutti e quattro i figli di Mimì: Nicola (Lino), Pino, Gianfranco e Roberto Molino.

E FU SUBITO SUCCESSO!

Il locale prese subito piede. Erano gli anni del boom economico e dello sviluppo industriale della nostra zona. La SIV (oggi Pilkington) fu costituita nel 1962, la Magneti Marelli (oggi Denso) fu avviata nel 1971.
“All’epoca alla costruzione della SIV c’erano molti americani che lavoravano nella LOF (Libbey Owens Ford Co.) che possedeva un terzo delle azioni della società.
Pino Molino e signora Maria Teresa Ferrara
Ricordo che mio padre una volta mi spedì a Roma a caricare una macchina piena di whiskey Bourbon e altri liquori internazionali molto richiesti dagli americani. Erano liquori allora sconosciuti dalle nostre parti”, ricorda con piacere Pino Molino.
“Aggiungo che prendemmo tanto piede che la Martini & Rossi, che allora andava per la maggiore, ci mandava il pullman pubblicitario per presentarci tutte le nuove produzioni!”
"Tra le prime comitive più note che frequentavano il locale stazionando nella zona juke box: Nic La Palombara (detto Zio Nic), Mario ed Elio Cirese, Carlo D’Ugo, Gianfranco Castaldi (Ca' Gianfranco) , Olimpia Altieri , Ninnì Fabrizio, Donatella e Carlo Merli, Patrizia Scopa e consorte, Leone De Liberato e Vanna De Michele, Carlo Mucci, Nicolino D’Adamo". Poi seguirono altre festanti comitive degli anni successivi.

Nel 1963 arriva “La Ciucculella” con la sua copertura a forma di conchiglia e con buona musica.

Da Mimì subito agisce. “Ci ponemmo il problema di come offrire una serie di appuntamenti
Gianfranco Molino e signora Maria Camporeale
di livello per reggere alla concorrenza - aggiunge Pino Molino – e così io e mio fratello Lino decidemmo di seguire per qualche giorno il notissimo Cantagiro per capire bene come funzionava il mercato degli artisti. Conoscemmo un impresario di Cesena, Alieto Pieri, con cui entrammo in amicizia, che ci fornì negli anni tanti bravi cantanti. Altri li chiedemmo ad un agente di Pescara che faceva capo al Parco Floridia”.

Ma quasi tutte le sere estive (solo il lunedì era chiuso) c’era il gruppo locale per la serata danzante: iniziammo con Ernestino Orabona e il suo complesso, per continuare con i Robins e i gruppi vastesi, i Jolly Quintet, Plaining Boys,
Roberto Molino 
gli Spyders con Enzo Ciancio (fino a quando non si trasferirono a Milano per accompagnare Al Bano), gli Squali, i Dandies, i Principi, gli SPA e altri.
(Alla fine dell’articolo i ricordi di alcuni di questi gruppi)

LE SERATE CON I  CANTANTI PIU’ FAMOSI DELL’EPOCA

Ad animare le affollate serate danzanti furono chiamati i cantanti di fama nazionale più in voga in quegli anni. Erano tempi in cui i cachet degli artiisti non erano impossibili, anche perché non c’erano gli esorbitanti costi del service come oggigiorno con le sofisticate e potenti apparecchiature elettroniche.
Da Mimì anni 60: Henry Wright (Archivio FP D'Adamo)

Con Pino, Domenico Molino, con Roberto Molino e Maria Camporeale moglie del compianto Gianfranco Molino e i figli Piergiorgio e Gianlorenzo abbiamo cercato di ricostruire un elenco degli artisti che sono passati per il “Dancing da Mimì” dal 1960 al 1976, anno di trasferimento dell’attività nella nuova struttura del moderno stabilimento balneare sulla spiaggia. Ma l’elenco che segue è parziale e non in ordine cronologico. E’ basato solo sui ricordi dei gestori.
“Da Mimì” sono passati i più noti nomi della musica leggera italiana di quegli anni, tra gli altri:

Henry Wright

Pino Donaggio con Lino Molino
Jolanda Rossin

John Foster

Pino Donaggio

Ninì Rosso

I Camaleonti,

Pino Gagliardi,

Black Pearl (Ballerina)

Don Backy,

Sergio Endrigo (con Enzo Jannacci come suo pianista),

I Giganti,

Bruno Lauzi,

Fred Bongusto,

Don Lurio e ballerina Kelly,
Mimì con Don Lurio e la ballerina Kelly

I Vianella (Vianello-Wilma Goich),

Antonello Venditti - Riccardo Cocciante - Francesco De Gregori (i tre assieme in Tour nello spettacolo “Racconto” con Simona Izzo),

Mita Medici,

Ombretta Colli,

Marcella Bella,

Showmen
 e altri ancora
John Foster da Mimì (Archivio B. Fiore)


“Nei primi anni si rischiava molto nell’ingaggiare cantanti importanti – sottolinea Roberto Molino - ricordo le rimostranze di mio padre per Fred Bongusto che aveva costi esorbitanti. Ma cosa potevamo fare? Il contratto oramai era stato siglato. In quella occasione ci mettemmo di buona lena a fare tanta pubblicità per l’evento, cosicché quella sera arrivò una marea di gente e riuscimmo a coprire le spese e a guadagnarci bene! Finì addirittura anche con un “bravo” da parte da parte di mio padre!”

De Gregori,  Cocciante e Venditti
Ma quali erano i cachet di allora? La famiglia Molino è ancora in possesso di un paio di contratti del 1973. La serata con i Vianella (Edoardo Vianello e Wilma Goich) costò 800.000 lire (5.932 euro al valore di oggi). Un’altra con un favoloso spettacolo denominato “Racconto” con Antonello Venditti, Riccardo Cocciante e Francesco De Gregori (Foto), tutti e tre assieme per un cachet di 600.000 (4.449 al valore di oggi, da aggiungere che i tre stavano allora cominciando a farsi conoscere). Il prezzo di ingresso per quella serata era di 2.000 lire (14.83 euro di oggi). Maria Camporeale Molino riferisce anche un gossip dell’epoca: “Sul contratto non c’è il nome, ma lo spettacolo di quella sera fu presentato da Simona Izzo (che nel 1974 andò anche in tour assieme ai tre a presentare lo stesso spettacolo nei maggiori teatri italiani ndr ). Fu proprio a Vasto che sbocciò l’amore tra la Izzo e Antonello Venditti, che poi si sposarono nel 1975”.  Maria Camporeale aggiunge  anche che quella stessa serata Riccardo (Richard) Cocciante dedicò al piccolissimo Gianlorenzo Molino suo figlio la canzone "Poesia".

Saltò la serata con Iva Zanicchi: “E’ stata l’unica volta che abbiamo avuto problemi - ricorda Pino Molino – la Zanicchi era stata da noi scritturata con molto anticipo, ma quell’anno vinse il Festival di Sanremo e l’agente comunicò che la sua quotazione era salita. Ma noi volevamo il rispetto del contratto già firmato, ma non ci fu verso, così lei non venne”.


SERATE DI GALA, EVENTI, PREMIAZIONI




Ma il Dancing da Mimì non era solo un locale elegante ed accogliente per le serate danzanti. Era il luogo ideale usato dalla città per tutta una serie di altri eventi. Tra l’altro ospitava molti eventi dell’Azienda di Soggiorno e Turismo, serate di gala, conviviali aziendali e di sport.

Erano serate di grande impatto con la presenza di intere famiglie della “Vasto bene”, di manager aziendali, di tanti giovani universitari e aspiranti yuppies, con sfoggio di elegantissimi vestiti per le signore e di giacca e cravatta per gli uomini. Bisognava prenotare il tavolo in anticipo per assicurarsi di trovare posto. Molti giovani rampanti hanno conosciuto le future consorti proprio in queste occasioni. (Una testimonianza alla fine dell’articolo).

Oltre a gli affollatissimi concerti, tra i tanti eventi di gala ne ricordiamo due tradizionali.

La “Festa del Cardellino” che era uno degli attesi appuntamenti “mondani” a chiusura dell’estate. Prima, negli anni ’50, si svolgeva al Miramare. Era la serata in cui si potevano osservare signorili “coppie che alle soglie della terza giovinezza si impegnavano nei difficili passi del twist!”, come riportano le cronache dell’epoca. Una serata che si concludeva con la consegna di “una graziosa gabbietta con un simpatico cardellino” alle eleganti signore.

Un altro vivace evento fisso nei primi di agosto con tanti scherzi era la premiazione della caccia al tesoro “Il Ciuco dell’Adriatico” organizzata dal CUV Circolo Universitario Vastese, che da Mimì era presente per tutta la stagione estiva con almeno un appuntamento a cadenza settimanale. Le ragazze non pagavano il biglietto di ingresso, i maschi invece per scherzo alcune volte pagavano “a peso”, con tanto di bilancia all’esterno, con il motto: “più pesi più paghi!” (Testimonianza a fine di questo articolo). “Ma la goliardia e gli scherzi del CUV a volte andavano oltre il dovuto”, aggiunge Roberto Molino. “Ricordo che una volta la serata goliardica della “Festa della Preservazione” - l’allusione è chiara - provocò le accese rimostranze del genitore di una ragazza che aveva partecipato alla serata!”
Nel 1965 il nome del locale finì su “L’Europeo”, in un articolo a firma di Gabriella Parca sui “vitelloni”. In una foto scattata da Mario Orfini (vastese, padre di Matteo Orfini ex presidente PD) appaiono riconoscibili giovani rampanti dell’epoca, sulla spiaggia davanti a Mimì, che ammiccano ad una bella ragazza.

Il locale raggiunse un tale livello di notorietà e di affidabilità nei servizi che nel 1969 ottenne anche il prestigioso “Timone d’Oro”.

“A Vasto Marina in quegli anni c’era una sana concorrenza. C‘erano serate danzanti da noi e alla Ciucculella, ma anche alla Pinetina e alla Lucciola”, conclude Pino Molino. “E la stagione estiva di Vasto - grazie a noi imprenditori turistici e all’impulso dell’Azienda di Soggiorno di Roberto Bontempo – divenne veramente molto movimentata”.

In effetti già nei primi anni 60 Vasto registrava “una vera e propria esplosione turistica”, come si legge su “Vasto 1966”. Ciò anche grazie all’apertura di molti alberghi e campeggi, realizzati lungo il nuovo tracciato della SS16 sulla litoranea da Punta Penna a Termoli. Poi arrivò anche l’autostrada. Ma era l’Italia intera che voleva godere la modernità e cominciava liberamente a muovesi in auto per felicemente godersi le meritate ferie!

NICOLA D’ADAMO

Ai lettori: se volete anche voi ricordare i favolosi anni 60 da Mimì, inviate i vostri messaggi in redazione , saremo ben lieti di pubblicarli!
noivastesi@gmail.com

LE TESTIMONIANZE 
DI ALCUNI PROTAGONISTI

I ricordi dei complessi locali che suonavano da Mimì

THE SPYDERS

Abbiamo sentito per telefono i due Enzo Ciancio senior  e Enzo jr. cantante dalla voce “calda e pastosa”, che dava un’impronta particolare alla musica della band. Non abbiamo avuto la possibilità di incontrarci di persona, comunque il Dancing Da Mimì ha dato al loro gruppo la grande opportunità di farsi subito conoscere al pubblico vastese ed essere riconosciuti come il complesso più in voga del momento. Avevano un ricco repertorio perfettamente adatto alle cosiddette serate danzanti del momento. L’esperienza da Mimì, il contatto diretto con il pubblico esigente del locale, furono molto utili professionalmente quando presero la strada di Milano per confrontarsi con realtà musicali di livello nazionale. La prima collaborazione fu con Al Bano. La prima formazione, che debuttò nel 1964 da Mimì, era costituita dal cantante Enzo Ciancio jr. (1946), Enzo Ciancio senior, Antonio Antonucci, Rocco Berghella, Antonio De Cristofaro, Pierluigi Evangelista, Vincenzo Mascioli. La formazione cambiò con il trasferimento a Milano.

GLI SQUALI

Molti sono stati i complessi locali che hanno suonato da Mimì. Questo il ricordo di Lino (Nicola) Soria cantante de “Gli Squali”, oggi avvocato, in passato assessore Dc a Vasto.
"Noi abbiamo suonato ”da Mimì” dopo gli Spyders. Per una decina d’anni, ci alternavamo con i Dandies.
In quel periodo si ballava con la musica dal vivo tutte le sere. Solo il lunedì era giornata di riposo. Il complesso suonava anche quando c’era il big, perché c’era bisogno di coprire la serata fino al suo concerto . E di big, Mimì ne ha invitati veramente tanti. La presenza di tanti cantanti di successo era il punto di forza del locale. Da Pescara a Termoli era uno dei luoghi più frequentati (a Vasto avevamo anche la Ciucculella), arrivava gente da tutte le parti e il locale era sempre pieno. Da notare anche che  molti giovani, senza pagare, potevano ascoltare sentire i concerti dei big sostando sulla Rotonda o passeggiando su viale Dalmazia!
Mi piace ricordare anche che attorno al nostro complesso, Gli Squali, si era creata una sorta di affiatata comitiva, in cui sei suonavano e gli altri trenta facevano gruppo. Spesso dopo la serata, in parecchi andavamo a mangiare il cocomero a Campomarino!”

THE DANDIES
Michele Spadaccini così ricorda le serate con i Dandies da Mimì:
“Furono anni belli. Frequentatori della Domus Pacis con Don Felice e Don Gino, ci univa la passione per la musica, ma soprattutto la fraterna amicizia che ancora oggi ci lega. Facevamo tutto insieme e quindi anche il "complesso". La formazione vedeva Luigi Smargiassi alle tastiere; Maurizio Ciarlini alla batteria; Lino Galante alla chitarra ritmica; Antonio Cirulli alla chitarra solista; me (Michele Spadaccini) al basso; Enzo Ventrella voce solista. Il '66, '67, '68 ci videro, al "Dancing Da Mimi", allietare l'estate dal 1° luglio al 31 agosto. In quegli anni accompagnammo anche tantissimi cantanti ospiti del dancing. Nel '67 vincemmo un concorso, indetto dalla RCA, cosicché registrammo un nostro brano presso gli studi di Roma. In quel periodo certamente abbiamo segnato un momento della vita vastese. Il volume “Dal benessere agli anni ribelli” della serie “Vasto 1885-1985” edito da Cannarsa, porta sulla prima di copertina la foto del nostro complesso. Un piccolo riconoscimento di cui andiamo fieri”.

SPA.

Peppino Forte (Musicista) da Mimì con gli SPA, così ricorda quegli anni:
“Di sicuro nei primi anni ‘70 suonai da Mimì con gli amici del gruppo SPA. Ma ricordo che il nostro repertorio era già troppo avanti rispetto alle esigenze di una sala da ballo perché eseguivamo molti brani hard rock (Deep Purple, Led Zeppelin) e progressive rock (Genesis, Jethro Tull, PFM, Banco). I tempi erano cambiati, le discoteche avevano segnato la nascita della dance music, decretando lo spartiacque tra musica di ascolto e musica da ballo”.

Il ricordo di una coppia 
"da Mimì" il nostro primo incontro
Abbiamo chiesto al gen. Tommaso Cordella di ricordare le vacanze estive passate da Mimì
"Il Dancing “Da Mimì” è stato il punto intorno al quale ruotavano i miei pomeriggi estivi. Ogni estate tornavo a Vasto e lì ritrovavo gli amici della comitiva. Mi domando ancora come il proprietario sopportasse la nostra presenza in quanto non eravamo certo dei clienti ambiti, sempre combattuti tra il regalarci un cornetto Algida o mettere cento lire nel jukebox per ascoltare tre canzoni. Era una lotta di nervi ed alla fine qualcuno cedeva, sacrificava il gelato ed allora partiva la musica.
Nell’estate del 1969 ero al settimo cielo perché avevo vinto il concorso per l’Accademia Militare di Modena ma non sapevo che il destino mi stava preparando un dono ancora più importante. Un pomeriggio vidi scendere dalle scalette una ragazza mai vista prima che mi colpì subito e feci di tutto per attaccare discorso. Passammo il resto dell’estate ritrovandoci da Mimì per parlare e conoscerci meglio, seguì un inverno di lettere e l’estate successiva ci ritrovammo ancora lì. Questa alternanza di lettere invernali ed incontri estivi da Mimì durò per gli anni di fidanzamento ed ora anche dopo 51 anni - due figli e quattro nipoti – Adriana ed io continuiamo a ricordare con affetto ed una punta di nostalgia per quel luogo che ci ha fatto incontrare per la prima volta.
Un ringraziamento di cuore al Sig. Molino".

Antonio Artese con Moretti e Pinuccio Racconto 
(Archivio V. Moretti)
Valeriano Moretti ricorda gli eventi del CUV Circolo Universitario Vastese , che si svolgevano da Mimì
“Parlare del dancing da Mimì significa, prima d'ogni cosa, tornare indietro ai "favolosi anni sessanta", gli anni più belli della nostra vita. Da Mimì era il punto di riferimento di noi tutti, giovani e meno giovani, sia nelle calde mattine d'estate, che nelle magiche serate quando, rallegrati da gruppi musicali, si trascorrevano tante ore in un vortice crescente di musica e balli. In particolare Da Mimì fungeva da sede del CUV Circolo Universitario Vastese e come tale ospitava - sempre in un clima di sana ed allegra goliardia - tante iniziative tra cui: le nostre serate danzanti, comprese quelle “a tema” o dedicate alle elezioni delle varie "miss"; e la divertente Caccia al Tesoro Ciuco dell’Adriatico che ogni anno organizzavamo in agosto con premiazione in serata nel locale.
Premiazione Caccia al Tesoro "Il Ciuco dell'Adriatico" (Archivio V. Moretti)

In queste occasioni le ragazze non pagavano il biglietto d’ingresso. I ragazzi invece, più di una volta per scherzo dovevano “pagare a peso”, salendo su una bilancia: più pesavano, più pagavano!

Simpatiche erano anche le "fantasmagoriche ed esilaranti" sfilate (pseudo carnascialesche) lungo la battigia, con ragazzi e ragazze del CUV con costumi molto stravaganti, la cui organizzazione avveniva da Mimì.

Il locale, dunque, ha segnato nella storia della vita "notturna" vastese una pagina davvero importante, lasciando tracce indelebili nella mente e nei cuori di chi come me, ha avuto la fortuna di vivere quei "meravigliosi anni".

Ringraziamenti
Per aver fornito informazioni e foto si ringraziano: la famiglia Molino, gli amici Valeriano Moretti, Lino Spadaccini, Ida Candeloro, Beniamino Fiore, F.Paolo D’Adamo; i cugini Enzo Ciancio sr. e Enzo Ciancio jr. Lino Soria, Michele Spadaccini, Peppino Forte jr. il gen. Tommaso Cordella.

Altre immagini sul dancing da Mimì 
Mimì  Molino con la moglie Maria Fiore
La famiglia Molino al completo
da sinistra Pino, Mimì e Roberto, Nicola, Gianfranco
John Foster con Lino,  Nennella e Mimì Molino


Maria Camporeale Molino, sullo sfondo l'insegna Dancing da Mimì

Elezione Reginetta dell'Estate, 19 agosto 1961

Premiata Nennella (Matilde) Moro,  (futura consorte di Lino Molino)




Nennella Moro Molino 1961

1963 Lino Molino con la consorte Nennella Moro


da sinistra:  Marisa Fiore, Ninnì Fabrizio, in second piano avv. Bontempo
Roberto Molino, a fianco l'avv. Roberto Bontempo presidente dell'Azienda di Soggiorno e Turismo


Rampanti giovani universitari con la Black  Pearl
Pino Molino con Ninì Rosso

Mimì con la ballerina Kelly

1963, I ROBIN'S, di Roberto Raimondi, uno dei primi complessi del Dancing da Mimì
Interessante lo sfondo del palco realizzato dal pittore Nicola D'Adamo, che riproduce il locale  

(Archivio FP D'Adamo)
A sinistra Dino Fioretti,  con amici
(archivio Ida Candeloro)


7 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie per bellissimi ricordi della mia fantastica gioventù...,,

Anonimo ha detto...

io ero lì con i miei amici, alcuni li ho rivisti in foto, quanti anni sono passati. Eravamo quelli del muretto, perchè passavamo ore seduti a chiacchierare sul muretto sovrastante il dancing, naturalmente quando non erano previsti spettacoli. Grazie per il bellissimo ricordo

sailor498 ha detto...

Bella storia degli ultimi 60 anni di Vasto e Vasto marina grazie alla famiglia Molino .

Giumbolorossonero ha detto...

Bellissimo racconto che permette anche a chi non c'era di aprire gli occhi sulla vitalità della nostra cittadina, in quegli anni di entusiasmo e fiducia nel futuro. Come sembrano lontani quei tempi, e non solo per la situazione legata all'epidemia di questi mesi. Grazie a figure istituzionali (Bontempo) e imprenditoriali (Molino ed altri) piene di entusiasmo e di larghe vedute si cresceva, si rischiava, si sperimentava, si guardava in alto per cercare di affermarsi e di distinguersi rispetto alle altre località di villeggiatura.
Sarebbe bello poter rivedere quello spirito collaborativo e di reciproco supporto tra istituzioni locali e classe imprenditoriale.

Unknown ha detto...

Grazie Nicola. Ti posso suggerire di scrivere, se vuoi, un articolo sul concerto da te presentato all'arena delle grazie bel 1992 "quei ragazzi degli anni 60". Ti ringrazio anticipatamente. Penso che farai felice molte persone. Ciao.

Carlo ha detto...

Grazie per la bella storia. Anche io ero li negli anni 60, suonavo la chitarra nel gruppo dei Robin's e ricordo ancora le belle emozioni vissute a Vasto e nel Dancing da Mimì. Tante serate , tanti amici e tanti ricordi. Un saluto a tutti gli amici che ho conosciuto, un saluto particolare a Lory.
Anni 60 .. gli anni più belli della mia vita.

Unknown ha detto...

Ho letto con molto interesse. Domenico Molino, zi Mimì, era il fratello di mia nonna paterna, Anna Molino.
Mi ha fatto piacere che sia stato ricordato mio padre, Rino (Saverio) Tana, che è venuto a mancare cinque mesi fa.