domenica 12 aprile 2020

A VASTO, LA POVERTA’ SOTTO UN TAPPETO CHE NON LA NASCONDE PIU’.


RIFLESSIONI A TUTTO CAMPO DI EDMONDO LAUDAZI 
riceviamo e pubblichiamo
A VASTO : LA POVERTA’ SOTTO UN TAPPETO CHE NON LA NASCONDE PIU’.
Risuonano ancora nelle orecchie  e negli animi emozionati dei cittadini vastesi le note struggenti del Miserere , che accompagnano , intrise di lutto e di dolore , il cammino di nostro Signore Gesù Cristo

verso il sepolcro terreno . Questa immagine  grandiosa e malinconica , nello stesso tempo, ci è stata impedita di riviverla – questo anno -  dalle norme vigenti anche a Vasto ed emanate per il contrasto alla eccessiva diffusione del Coronavirus .
Non meno drammatica ed angosciante è risultata, però, nella nostra Città la miserevole “processione” di sfortunati  cittadini vastesi , in fila distanziata ma visibile agli occhi di tutti , per il ritiro dei buoni pasto necessari per fare la spesa , concessi dal Governo  agli indigenti  che si trovano  in effettive situazioni di bisogno vitale .  Oltre mille  persone , ci dicono, e quindi circa 1000 famiglie in grave difficoltà  : un numero enorme , che va a sommarsi al numero – altrettanto enorme – delle  persone che vivono con il reddito di cittadinanza (almeno 680 )
 o con misure di accompagnamento alla pensione , con il Naspi, con i sussidi di disoccupazione e con gli altri ammortizzatori sociali o  - addirittura- a carico di genitori e nonni .
Non ci soffermiamo a stigmatizzare lo scadente livello organizzativo della gestione di questa procedura emergenziale , discutibile  sia sotto il profilo del mancato rispetto della privacy che avrebbe dovuto caratterizzare la operazione di evidenziazione del disagio socioeconomico emergente , sia sotto il profilo dell’addensamento di persone che avrebbero  dovuto e potuto  essere raggiunte a domicilio, dai meravigliosi ragazzi della Protezione Civile o del volontariato cittadino.
Una insensibilità deprecabile .Vasto è prostrata .Non serve sottolineare ,  il livello enorme di decadimento della nostra Città di cui abbiamo tentato  - evidentemente  senza successo - di rallentare il declino .
In questi anni non abbiamo mai smesso di suggerire modalità e metodi per la migliore gestione dei servizi comunali, per l’aumento delle condizioni di sicurezza cittadina , per un migliore ordine e per una minore  trascuratezza nella disciplina della viabilità, della segnaletica, del verde e dei giardini , dell’igiene urbana e dell’ambiente . Abbiamo più volte fatto proposte per un ordinato e maggiore sviluppo del commercio e delle attività produttive , per lo sviluppo del porto, per il rilancio della economia cittadina e per la promozione degli investimenti , per una nuova organizzazione del turismo e dei servizi, per una completa riorganizzazione della macchina amministrativa comunale , sovente inadeguata, costosa ed inefficiente.
Eravamo consapevoli,eravamo preoccupati ma non avremmo mai immaginato  che fossimo inguaiati fino a questo punto . Questa crisi sanitaria ha scoperchiato una pentola tremenda  evidenziando una realtà di degrado e di povertà giunta a livelli  che non era possibile immaginare .
Migliaia di persone sotto la soglia di povertà e senza speranza.  E’ vero che la crisi economica è di portata generale ed interessa l’Italia intera. Ma , a Vasto , il frutto di 15 anni di Amministrazione Comunale guidata  dalla peggiore sinistra che si potesse immaginare  - prima Lapenna/Forte e dopo Menna/Forte  - , la perseguita  tutela della rendita di posizione parassitaria e senza investimenti, del clientelismo inefficiente ed incapace di slanci ,della gestione ordinaria  autoreferenziale e senza programmi e progetti,  ha prodotto un macello sociale ed economico .
Un macello da cui sarà molto difficile uscire , per ribaltare la situazione e recuperare credibilità economica e dare  nuove prospettive ad uno sviluppo ecocompatibile ma concreto,  liberato da lacci e lacciuoli di un vecchio ambientalismo  che ha tutelato solo certi ambientalisti , che incentivi gli investimenti dei privati e che  sia in grado di creare posti di lavoro ed opportunità per i nostri cittadini e per i nostri figli costretti ad andare via dal territorio .
Questo desideriamo farlo e lo faremo a tutti i costi e con il massimo impegno  , archiviando – con l’aiuto dei vastesi  – una classe politica inefficace,inefficiente , disinteressata ,che ha fallito e che intende trascinare nel proprio fallimento una Città intera . Non intendiamo permetterlo e conosciamo quali strade dobbiamo percorrere per rimuovere la polvere della povertà e della  miseria nascoste sotto un tappeto che non riesce nemmeno più a contenerla. Arriverà ,dopo questa Pasqua ed anche per il nostro territorio , il momento della resurrezione. Auguri
Edmondo Laudazi -  Il Nuovo Faro  
  




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