venerdì 10 maggio 2019

Tutto pronto per l'antica festa in onore di S. Maria di Pennaluce

Domenica mattina la suggestiva processione a mare. Ecco la storia di questa tradizione

di Lino Spadaccini

Tutto pronto per la due giorni di festa in onore di S. Maria di Pennaluce.
Domani pomeriggio, con inizio
fissato alle ore 15,30, dalla chiesa di S. Paolo Apostolo muoverà la processione per riportare la statua di S. Maria di Pennaluce nella propria chiesa sul promontorio di Punta Penna.

Domenica mattina proseguiranno i festeggiamenti con la suggestiva processione in mare.
Alle ore 8,30 la statua della Madonna verrà portata processionalmente al porto, accompagnata dalle note del Complesso Bandistico "San Martino" e dalla Fanfara dei Bersaglieri in congedo, dove verrà imbarcata su un motopeschereccio per poi partire, seguita dalle altre imbarcazioni, per una lunga processione fino all’altezza di Vasto Marina. Prima di rientrare in Porto, verrà ripetuto il lancio della corona in onore delle vittime del mare.
Al rientro del corteo, farà seguito la Santa Messa celebrata da don Gianni Sciorra nel piazzale antistante la chiesa.

In serata, il programma proseguirà con l'intrattenimento musicale dell'Orchestra Valli & Palma ed i tradizionali fuochi pirotecnici.

In occasione della festa, nei giorni 11 e 12 maggio, nel Porto di Vasto sarà presente la "Aretusa", la nave idrografica della Marina Militare. Sabato 11 maggio, al mattino, la visita è riservata alle scolaresche, mentre nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, e la domenica, stesso orario, è aperta a tutti i visitatori.

"Sopra una bella collina, a quattro miglia da Vasto", scriveva Antonio De Nino, "sorge la chiesa della Madonna della Penna. Appiè della collina battono le acque dell’Adriatico. La festa di questa Madonna si celebra tra aprile e maggio: bande musicali, spari di mortaletti e processione. La statua della Madonna si porta processionalmente in riva al mare. Un grosso battello aspetta la regina dei Cieli. Grande emozione, quando la Madonna entra nel battello coi preti e coi vice preti, cioè coi procuratori della festa. I marinai remano di cuore verso Pescara; e il movimento ondulatorio del battello produce un’illusione potentissima negli spettatori, cui la Madonna sembra persona viva".

Sorta intorno al 1500 sulle rovine dell’antica città di Pennaluce, la chiesa della Madonna della Penna è divenuta nel corso degli anni metà di pellegrinaggi di devoti vastesi che accorrono numerosi all’annuale festa che si rinnova nel mese di maggio.
Un tempo la settimana precedente la festa, la statua della Madonna veniva portata processionalmente a spalla da robusti contadini, fino alla chiesa di San Pietro prima, ed a quella di Sant’Antonio di Padova poi, preceduta dalle contadinelle, che portavano sulla fronte corone di viole, e da pellegrini con le sacre insegne in testa. Solo da qualche anno, la statua della Madonna viene portata presso la nuova chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo.

Il giorno della festa la processione in mare si svolgeva sulle paranze. 

Molto bella è la descrizione del solenne imbarco, fatta dal poeta e pittore vastese Carlo Palmili: "Le barche, con le vele rosse, bianche, arancione, si gonfiano e si sgonfiano nell’avvicinarsi alla riva. Salire sulla barca non è facile. I marinai sono presi dalla fretta. Si caricano sulle spalle donne, uomini e bambini e li trasportano sulle barche. Chi denuda le gambe, chi si stringe al collo del marinaio per timore di cadere nell’acqua; chi ride idiotamente e rinunzia a salire a bordo. La scena si ripete fino a che non viene imbarcata la Madonna, che viene deposta vicino all’albero della barca. La barca che reca la Vergine è senza vela: essa viene rimorchiata dalle altre barche. Sull’albero, in segno di distinzione, è tesa una fune con infinite banderuole, fra il suono della banda e grida osannanti dei fedeli".

Interessante è anche la descrizione riportata su Il Giornale d'Italia pubblicata nel 1929: "Partono di buon mattino le paranze dal lido di Vasto per recarsi al Seno Lotta; qui la Madonna, portata a spalla da quattro contadini scelti a sorte, viene deposta sulla barca che la porterà al largo, facendole fare un giro dal braccio sud al braccio nord dell'insenatura e viceversa. A coppie le barche formano il corteo seguendo la barca della Madonna, che è senza vela, poiché sull'albero libero è stato improvvisato l'altarino con relativi pennoni, e che viene rimorchiata dall'altra barca gemella. La folla dei fedeli e dei paesani si reca numerosa ad attendere la Madonna, sia al braccio sud che al braccio nord. Molte sono le barche che accompagnano la processione sul mare e sulla riva è tutta una festa di colori e di luce".

L’origine della processione in mare è da ricondursi probabilmente al ricordo di una leggenda tramandata dai marinai, che parla del trafugamento della statua della Madonna da parte dei Turchi, poi ritrovata in chiesa, mentre la loro barca andava a fondo, e del suono di una campana, adagiata sul fondo del mare, che si ode suonare il lunedì dopo Pasqua.


Molto bello e suggestivo è il tradizionale canto dedicato alla Madonna, che viene ripetutamente intonato durante le processione:

A Maria SS. di Pennaluce

Vergin santa della Penna
Tu di Vasto Protettrice,
ha! Dal ciel la strada accenna
al tuo Popolo fedel:

Rit. O Maria di Pennaluce,
Tu ci guidi verso il Ciel.

O Maria, quanto sei bella
Tu sei la luce, sei splendore:
sei del mare chiara stella:
sei conforto a noi quaggiù: Rit.

Com'è bello il tuo sorriso
quando vien da Punta Penna
esso è un sol di paradiso
il cuor nostro rischiarar: Rit.

Con la penna tua divina,
o Maria, scrivi il tuo nome,
il tuo nome di regina,
dei Vastesi in mezzo al cuor: Rit.

Con la penna, nel tuo Cuore
scrivi il nome di chi t'ama
qui sei luce, casto amore;
luce e amore su nel ciel. Rit.









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