domenica 14 aprile 2019

Oggi DOMENICA DELLE PALME!

ECCO TUTTI I RITI DELLA SETTIMANA SANTA

di Lino Spadaccini

 Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa in cui viene celebrata e meditata la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme, a dorso di un asino, osannato dalla folla che lo acclama come re agitando rami di palma. In ricordo di questo avvenimento, la liturgia solitamente ha inizio da un luogo al di fuori della chiesa, dove i fedeli si radunano ed il sacerdote benedice i rami di ulivo, simbolo di pace e di vittoria;quindi ha inizio la processione verso la chiesa intonando canti di gioia o delle
preghiere.
Durante la celebrazione della S. Messa si entra in un clima di raccoglimento e viene letto il lungo racconto della Passione di Gesù.

Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo sono giornate di preparazione al triduo pasquale, dove si ricorda il tradimento che compì Giuda ai danni di Gesù per trenta denari, e dove si pone particolare attenzione alla pratica della confessione.

La mattina del Giovedì Santo non si celebra l’eucarestia nelle chiese, in quanto tutti i sacerdoti e diaconi parteciperanno alla Messa Crismale, presieduta da Mons. Bruno Forte nella Cattedrale di Chieti.Durante la messa verranno consacrati gli Olii santi, che saranno utilizzati per tutto l’anno per l’amministrazione dei Sacramenti, mentre i presbiteri rinnoveranno le promesse sacerdotali.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, inizierà il solenne triduo pasquale con la Messa in Coena Domini, dove si ricorda l’Ultima Cena. In molte chiese ancora oggi si ripete il rito della lavanda dei piedi. Al termine della messa i ministri cambieranno il colore liturgico, assumendo il viola (il colore della penitenza e dell'attesa), ed avrà luogo il rito della spoliazione degli altari e la velatura delle croci.
Come da tradizione in ogni chiesa verrà realizzato l’Altare della Reposizione, dove verrà custodita l’Eucarestia per l’Adorazione e la comunione del venerdì. Durante la serata e nelle prime ore del mattino successivo è tradizione recarsi in sette chiese per la visita ai cosiddetti "Sepolcri".

Il Venerdì, giorno del dolore e del lutto universale, è anche giorno di digiuno ed astinenza dalla carne in segno di penitenza per i peccati che Gesù è venuto a espiare. Tra le ore 15 e le 17 del pomeriggio, a seconda delle chiese,avrà inizio il rito della Passione, sostanzialmente divisa in tre parti: la liturgia della parola, con la lettura della Passione secondo S. Giovanni, l’Adorazione della Croce e la santa comunione. Al termine del rito,i fedeli, in silenzio, scioglieranno l’assemblea.In serata,intorno alle ore 19, si svolgerà la suggestiva processione del Cristo Morto lungo le vie del centro storico.

Il Sabato Santo, giorno di lutto e di silenzio, non verranno celebrate liturgie. Dalla chiesa di S. Francesco di Paola a piazza Rossetti, muoverà la processione della Madonna con il Cristo morto, con la partecipazione delle confraternite e delle donne vestite in abito nero in segno di lutto. Le chiese rimarranno spoglie fino alla solenne Veglia pasquale quandoverranno"sciolte" le campane per annunciare gioiosamentela Resurrezione del Cristo.
Chiediamo con una bella poesia dialettale, dal titolo "La vìje", scritta dal compianto Espedito Ferrata in occasione della Pasqua del 1940.

La vìje

La vì de lu calvarie a ppalme a ppalme
L’arefacémenù… Na cumbagnije
P’ alleggerì la croce de sta vìje,
Na piccola Veròneche pe ncondre…

Ce vu’ menì tu, picceninne?... Halme
De Ddì, che ppu’ fà tu nghessemanucce
Chisse: ddùcogne de naciucculélle!...
Se vvuje?… Scine, canda sì ccarucce!...
Damme pe vviàteche, gnènajummelle
D’acche, nu vasce damme… tu… ccuscì…

M’ha codde tarde… e cche le sa s’arrive…
Gnèll’Angele custode vimm’ a ffianghe…
Nen me lassà… oh, prime che mme stanghe
Aricetàme, sciusce, a la Madonne.

Huarde, ninnì, la luce s’aribbive…
Gnéppenafàvule… sarrà la lune?...
L’alba nuvèlle?... forse le speranze.
Tandaprumesse, che mmo s’arradune
P’aspettà'nnù a cchelalundananze?...
Diceme: AvéMmarìje, AvéMmarì…

Na matenàtabbellegnéssembande…
Le rénnele che vvole!... ma che ssole!...
Spundena viole… n’addre… canda viole!...
Sem’ arruvate?... Sciusce, scìbbendette!...

È ffeste, no?... Sàbbetesande?!...
Pe cciò, ninnì, la vìja nostre mbiane
Doppe la sittemmane de passione…
E mmo pe mméstusone de cambane
Scioje nu tocche de risurrezzione?...
Oh, grazie, piccininna, piccinì…



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