mercoledì 15 febbraio 2017

Il senso della vita: "Le ragioni dello spirito, del cuore e della mente" di Angelo Del Moro

Il giornalista Angelo Del Moro ha pubblicato Le ragioni dello spirito, del cuore e della mente  (ed. Cannarsa), un volume "terapeutico" che invita a profonde riflessioni sul senso della vita.
La presentazione è di don Decio D'Angelo.
Don Decio D'Angelo, Cav. Giuseppe Catania, Angelo Del Moro

Ecco la PREFAZIONE di Angelo Del Moro 

Le ragioni dello spirito, del cuore e della mente è un libro che, attra­verso l'impasto fra sentimenti e riflessioni, si snoda lungo le coor­dinate classiche del mare calmo o agitato della vita, sulla scìa che il nuotatore si lascia dietro di sé nel continuo divenire del tempo.

L'uomo e la donna, bracciata dopo bracciata, cercano sempre di avvicinarsi al perché delle cose dello spirito, del cuore e della mente. E
pazienza se un'onda e la corrente li allontanano. Capar­bi, ricominciano sempre. Pessimisti o ottimisti, ma attivi nel rac­cogliere e nel riassemblare esperienze, incontri, illusioni, dolori, piaceri, memorie, luoghi, rivisitazioni.

Di pagina in pagina Le ragioni dello spirito, del cuore e della men­te, in particolare, percorrono i labirinti dei sentimenti, arrivando a comporre una sorta di breviario con il proposito, tuttavia, di lasciar intravedere la dimensione soprasensibile - celata nelle molteplici declinazioni dei temi affrontati come tessere di un mosaico - che lo stesso lettore è chiamato a costruire e anche a scompaginare.

Attraverso Le ragioni dello spirito, del cuore e della mente il libro diventa così il luogo di incontri inattesi che si susseguono in rapida sequenza. In altre parole: a essere uomini (o donne, beninteso) sen­za pregiudizi imposti dai bacchettoni del politicamente corretto.

I quali, con le loro pretese di razionalizzare anche i discorsi spi­rituali e amorosi, di regolamentarli, di farne un terreno di scontri filosofici, in nome della rivoluzione dei costumi cominciata negli anni sessanta, anziché liberarci, hanno eretto nuove barricate assai più invalicabili di quelle che intendevano abbattere. Conseguen­temente lo spirito e l'amore possono e devono farsi materia di rifles­sione. A volte, la scintilla viene da una luce o dalla luce che vie­ne dal cuore. Vive e respira, ha un dentro e un fuori, un corpo e un'anima, una mente e uno spirito. Questi sentimenti sono inon­dati di luce fino al cuore, fino alla mente: riescono a creare un ango­lo intimo destinato alla meditazione associata alla passione come amore e ne diventano il filo conduttore.

Senza l'amore al massimo si può sopravvivere. Del resto gli uomini e le donne sbagliano a pensare che smettono di innamo­rarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.

Lo diceva anche Oscar Wilde: "La vera tragedia della vecchiaia è quella di restare giovani".

Quanto a Le ragioni dello spirito, del cuore e della mente basterà richiamare alla memoria eufemisticamente che Biancaneve era sicu­ramente convinta che sette nani non riescono mai a fare un princi­pe azzurro. Certamente convinta, con conseguente ragionevolezza, in quanto sette nani o anche di più non fanno neppure un gigante.

Insomma, non possiamo alimentare false speranze. Non pos­siamo neppure immaginare un'abolizione completa della soffe­renza e del disagio. Possiamo, però, dimostrare la capacità di infor­marci correttamente accogliendo sia la politica sincera, seria, trasparente, credibile e affidabile sia la scienza che rispetti l'altra metà del cielo senza confonderne i piani.

Se questo libro volete definirlo "terapeutico", fate pure. L'im­portante è ricordare che il sonno della ragione genera mostri. Il sogno dell'amore, invece, spesso apre le porte della felicità, ma, purtroppo, non assicura sempre che dietro quelle porte ci sia feli­cità per tutti.

Nell'agosto del 1992, in un discorso agli universitari, don Giu­seppe Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, tra l'altro, disse: "Ognuno di noi è stato scelto attraverso l'incontro gratuito perché si renda egli stesso incontro per gli altri. E, dunque, è per una missione che siamo stati scelti. Quello che ci è stato dato e continuamente ci viene dato è "per" il mondo. È dato a noi per­ché in noi si riverberi e si comunichi ad altri, non secondo i nostri calcoli ma come Dio vuole". Vale a dire, un incontro per il sogno dell'amore e per il sogno della vita insieme.

Questa, peraltro, era l'idea del Cristianesimo per don Giussa­ni, la cui esistenza è stata definita dal cardinale Joseph Ratzinger, poi eletto Papa Benedetto XVI, "la storia di un innamoramento".

L'Autore
(Angelo Del Moro)

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