CELEBRAVANO L'ETERNO FEMMININO POLO DI SACRE PASSIONALITA'
Il poetico ricordo dei venditore di almanacchi
riaffiora oggi alla scoperta che, dopo una lunga
assenza, durata alcuni decenni, sia pur senza
alcun effluvio fragrante, i calendarietti profumati
nuovamente fanno la loro timida apparenza.
Una volta era uso, infatti, far dono di questi
Calendarietti, non solo per propagandare un tipo di
cosmesi, bensì quale doveroso omaggio alla fedeltà
verso il cliente preferito.
Era, però, anche una gara di estetica che i
negozianti compivano per distinguersi in
ricercatezza, accaparrandosi le edizioni dei migliori
almanacchi e calendarietti profumati da regalare,
molti dei quali spiccavano per gusto ed
espressione
artistica.
Taluni calendarietti realizzati con vero e
ricercato impegno grafico, costituivano, e lo sono
ancora oggi, il non plus ultra in fatto di
interpretazione pittorica, tanto che, nonostante i
sofisticati ritrovati della moderna tecnica riproduttiva,
non solo non vengono nemmeno "imitati", ma
neanche ci si sforza di riproporli, per continuare
.una bella e piacevole tradizione, assai apprezzata
dal pubblico.
Indubbiamente quei calendarietti, ornati con pitture
e figure stile "liberty" hanno rappresentato ed
interpretato la cosiddetta "belle époque" tanto gaia
e spumeggiente, che oggi usiamo definire frivola
ma che pur sempre guardiamo con un malcecato
pizzico di nostalgica gelosia.
Un tempo la gente amava divertirsi e lo faceva con
altrettanta predisposizione, conservando però il
gusto e la delicata gentilezza che distingueva il
senso di cavalleria e galantuomismo proprio
dell'altro secolo che, caratterizzato da ornamenti e
lustrini, emana ancora un irresistibile fascino, quasi
a spingerci a tuffarci, idealmente, s'intende, in un
rnondo ricco di poetico romanticismo, dove l'eterno
femminino, oggetto delle passionalità più sacre,
costituiva la principale attrazione dei sentimenti
umani, quasi a deizzare l'essenza della donna.
Potrebbe apparire anacronistico con i tempi attuali,
ma scopriamo che è la donna, infatti, ad essere
sempre la protagonista e la modella preferita di tanti
artisti per l'effigie da immortalare, negli
atteggiamenti più seducenti, sui minuscoli spazi dei
calendarietti profumati, coloratissimi, nelle foggie e
nei costumi dell'epoca, nelle espressioni più efficaci
a suscitare passionali emotività.
La fantasia degli artisti allora s'accendeva fino alla
trasfigurazione delle immagini muliebri, cogliendo
vividi attimi pittorici di rara bellezza.
Nostalgia? Forse. Ma comprensibile.
Oggi il ricordo
dei "calendarietti profumatissimi" che allietavano
l'intero arco dell'anno dei nostri genitori, ci appare
come sbiadito, quasi che appartenga ad un mondo
lontano dal nostro quotidiano troppo fugace e vuoto
di fantasia, che non ci consente di soffermarci un
attimo solo a ripensare alle immagini del passato.
Ci resta sempre la nobiltà del tempo antico, piena
di valori spirituali e di qualità estetiche di classe, da
contrapporre a quella odierna, troppo scientifica
magari, ma vacua e soffocante.
Spesso ci lasciamo sorprendere, forse
inconsciamente, dalla commozione quando, in un
cassetto, dimenticato col tempo, rintracciamo uno di
quei caratteristici calendarietti effigiati con gusto
artistico. Ed è spontaneo il gesto di accostarlo al
viso nella speranza di poterne ancora assaporare la
ormai svanita, fragrante essenza.
Proviamo tenerezza e rimpianto insieme, per
qualcosa di inespresso ma che pure ha reso a
qualcuno, un tempo, un attimo di gioia e di intensa,
profonda felicità.
GIUSEPPE CATANIA
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