sabato 1 novembre 2025

Un caloroso "grazie" a medici e operatori del San Pio: una bella storia di "Buona Sanità"' !

"Ci sono anche realtà positive dove persone splendide, pur tra mille difficoltà, lavorano con grande impegno, attenzione, competenza e umanità, per fornire adeguati livelli di assistenza".

da RITA D'ADAMO riceviamo e pubblichiamo
Si parla quasi sempre di “malasanità”, di ritardi, omissioni, gestione carente, personale scarso, incompetente o distratto. Situazioni più o meno gravi che spesso ci portano ad essere rassegnati, adirati ed insoddisfatti del Servizio Sanitario Nazionale.
Ma non sempre è così. E vi voglio raccontare una bella storia di “buona sanità” da me recentemente vissuta in prima persona.Mi chiamo Rita d’Adamo. Il 27 agosto scorso per una stupida e banale caduta mi sono ritrovata in un incubo iniziato con un dolore insopportabile causato dalla frattura scomposta dell'omero destro. Sono stata visitata e sottoposta a radiografia all’Ospedale di Vasto. Lì in Pronto Soccorso, gentili ed efficienti, hanno subito capito la gravità della frattura e mi hanno ricoverata in Medicina per la prima notte in attesa del trasferimento in Ortopedia per il giorno successivo. Dopo analisi e Tac alla spalla destra, mi è stato spiegato con precisione il tipo di intervento necessario per l'inserimento di una protesi, i tempi e le fasi dell'intervento stesso, che è stato poi eseguito il primo settembre.

Il dolore che ha accompagnato quei giorni e quelle notti nonostante le flebo di antidolorifici resterà nei miei ricordi per sempre: ma pur nella sofferenza, nei miei ricordi resterà anche la preziosa umanità, attenzione, sensibilità, competenza e gentilezza da cui sono stata circondata! Tutti: medici, infermieri, operatori sanitari, persone davvero splendide che ci facevano sentire non solo protetti ed accuditi, ma soprattutto meno soli e spaventati… Il paziente ricoverato in ospedale è fragile vulnerabile, impotente, e triste: ebbene nel reparto Ortopedia dell'Ospedale di Vasto noi pazienti ci siamo sentiti compresi, rispettati, ascoltati, trattati con rispetto e dignità. Spesso anche nei momenti più delicati, dedicati all’igiene della persona, ci sono state battute e commenti scherzosi che portavano leggerezza e allegria a tutti noi, che mai come in quei giorni ne avevamo un bisogno disperato!

E credetemi un sorriso, una battuta, persino una radiolina portatile degli operatori che invitava a canticchiare una canzone, erano tutti mezzi che aiutavano a far dimenticare per un po' anche il dolore… E tutto questo, lo voglio sottolineare, in un reparto dove i ricoverati sono sempre numerosi e il personale invece è sempre poco e corre disperatamente giorno e notte per riuscire a far fronte a tutto!

Forse cerchiamo lontano gli “Eroi”, che fin da bambini ci hanno sempre a affascinato. Ma loro sono qui accanto a noi ogni giorno, perché se incontri un maestro, professore, educatore, medico, infermiere che nel tuo percorso di vita ti ascolta, ti parla, si prende cura di te con cuore e attenzione, ecco tu hai incontrato i tuoi “eroi”!

Sono stata dimessa il 3 settembre scorso, ho continuato il mio percorso di convalescenza con le visite, le indicazioni, i controlli e sto seguendo le necessarie terapie per poter recuperare il più possibile l'uso di mano/braccio/spalla destra e spero di poter presto ritrovare una mia autonomia e sentirmi di nuovo attiva ed energica come prima.

E tutti coloro che, nel reparto di Medicina Riabilitativa dell'Ospedale, mi stanno seguendo adesso in questa fase di riabilitazione sono davvero persone speciali che con estrema serietà, competenza, attenzione, disponibilità, delicatezza, mi fanno sentire accudita ed incoraggiata.

A tutti loro, fisiatri e fisioterapisti, così come ai chirurghi del reparto e al personale al completo, voglio rivolgere il mio “grazie”!

Ho sempre pensato che ricoverarsi in ospedale fosse “bello” solo quando stai per diventare “mamma”! In quell'occasione il ricovero si trasforma in una piccola festa che cancella presto il dolore del parto e gli inevitabili disagi.

Questa volta, a quasi 73 anni, è stata un'esperienza diversa, di profondo dolore che purtroppo non è ancora finito e che, anche se in forma un po' più attenuata, condiziona ancora le mie giornate e le mie notti.

Fortunatamente, l'incontro con queste persone straordinarie che mi stanno vicino, è stato di grande aiuto. E’ stata un'esperienza preziosa che non dimenticherò mai; e che proprio per questo ho voluto condividere.

Sicuramente c’è ancora tanto da fare e da investire per migliorare la “Sanità” per poter rispondere ai tanti bisogni dei cittadini, ma ci sono anche realtà positive dove persone splendide, pur tra mille difficoltà, lavorano con grande impegno, attenzione, competenza e umanità, per fornire adeguati livelli di assistenza.

A tutti loro “Grazie e Buon Lavoro”!

Rita D’Adamo

Nessun commento: