L’altro ieri la Commissione "Assetto ed Utilizzazione del Territorio" ha approvato a maggioranza il PDMc (Piano Demanio Marittimo Comunale) varato dalla Giunta. Le minoranze si sono riservate il voto in aula. Il provvedimento ridisegna le attività balneari con soluzioni belle ed avveniristiche. L’entusiasmo dei proponenti è grande, solo che bisogna fare i conti con la realtà che è molto complessa.
Primo aspetto i passaggi burocratici: approvazione in Consiglio Comunale, poi pubblicazione del Piano, ok degli enti competenti e osservazioni dei cittadini; e infine approvazione definitiva.
Secondo aspetto: il lancio dei bandi per l’assegnazione delle concessioni. Primo scoglio, la Direttiva Bolkestein: le concessioni possono essere assegnate solo tramite procedure di evidenza pubblica (gare) per garantire la concorrenza. Non é prevista la proroga automatica. Anche se per il momento il governo italiano ha previsto un'ulteriore proroga delle concessioni fino al 30 settembre 2027 nel tentativo di risolvere il contenzioso con la Commissione Europea.
Secondo problema: gli indennizzi. Si parla di demolizione delle attuali strutture e ricostruzione di nuovi stabilimenti con armoniosa linea architettonica e materiali ecocompatibili. Chi paga?
Ci sono tante altre difficoltà da superare ma ci fermiamo qui. L’auspicio è che si intraprenda una strada percorribile e che su ogni singolo aspetto si faccia un’ampia riflessione sulla effettiva "fattibilità", prima del varo definitivo del provvedimento.
NDA
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