di Lucia Desiati
Il fenomeno dei viaggi esperienziali uniti alla religiosità popolare sta registrando una forte espansione coinvolgendo in modo interessante il vario settore turistico. Oggi il turismo religioso sta avendo significative ricadute e bisogna prenderne atto specialmente nei borghi dell’Alto Vastese, custodi essi di una religiosità popolare impareggiabile.
Rammentando che sono contesti dove lo spopolamento è evidente ma, c è un legame talmente profondo alproprio borgotra gli abitanti rimasti, che riescono quasi inspiegabilmentead indirizzare il viaggiatore a percorsi di introspezione e consapevolezza verso un dialogo trascendente. Le feste patronali ad esempio sono una fusione di devozione religiosa uniti a momenti di socialità ed allegria. Il Santo Patrono è ed era il guaritore, il taumaturgo, la sua figura rappresenta un punto di riferimento morale e spirituale, un riparo contro le insidie della fragilità umana, speranza e luce per i credenti. Ogni festa patronale ha le sue caratteristiche che la rendono unica con le proprie processioni dove queste cerimonie liturgiche hanno riti collettivi, preghiere ed inni permettendo di vivere la fede nelle strade del paese non solo nelle chiese. Molti sono i borghi nell’alto Vastese che in questo periodo hanno festeggiato il loro Santo Patrono fra cui evidenziamo: Carunchio che il giorno 18 e 19 Agosto con le sue devote e suggestive processioni in onore di Sant’Antonio Abate e San Vincenzo hanno rispettato le tradizioni religiose e nel contemposi è notatoun gradito consenso da parte dei turisti partecipando con gioia e allegria alla classica festa Patronale. Nell’ enciclica sociale ed ecologica “Laudato si”di Papa Francescosi afferma la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune, nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale. E’ bello ricordare che il 27 settembre 2025 ricorrerà la Giornata mondiale del Turismo.
Lucia Desiati
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