
Con Vito Mancuso che si è rivolto agli studenti invitandoli ad uscire fuori dal gregge
Alla presenza del Sindaco di Vasto Francesco Menna e l’Assessore alla Cultura Nicola Della Gatta, che hanno patrocinato l’incontro, si è conclusa la terza delle Giornate Umanistiche 2025.
L’incontro, che ha avuto come ospite il Professor Vito Mancuso, teologo e filosofo, si è svolto nell’Auditorium del Polo Liceale Pàntini Pudente di Vasto. Nelle parole accoglienti della Preside Professoressa Anna Orsatti, perfetta ospite, il saluto alle autorità cittadine che insieme alla referente del Progetto, la Prof.ssa Rosita Paganelli, ha introdotto l’intervento del prestigioso relatore.
“Ogni giorno dovrebbe essere per voi una giornata umanistica, ha esordito il Professore, rivolgendosi ai ragazzi, invitandoli a vivereconcedendosi il momento di pensare, e ad interrogarsi “Se fossi una statua, come sarei?Se fossi un dipinto come mi raffigurerei? Se fossi una poesia come mi scriverei? Come ci relazioniamo con l’Universo da questo piccolo pianeta blu? Sapete quante sono le galassie censite fino ad ora? Duecento. Miliardi. Siamo circondati da una immensità. Eppure siamo piccolissimi. Siamo egoisti ma anche capaci di qualcosa di buono. Noi oggi stiamo vivendo un momento straordinario, già solo entrare in questa scuola e notare tutta la cura, l’attenzione, la dedizione alla bellezza in tutte le piccole cose, l’accoglienza di tutti, i sorrisi anche dei ragazzi, ci ricorda che siamo capaci di fare molto e bene. Quello che vediamo qui oggi ci fa capire che sappiamo fare grandi cose” L’intelligenza e la bontà. “La scuola è deve essere in grado di fare questo, di renderci consapevoli di avere dentro di noi queste cose meravigliose. E ricordate ragazzi, la bellezza non è che si trovi a buon mercato costa fatica, e la sofferenza l’inquietudine, sono cose che abbiamo dentro di noi naturali,fondamentaliper raggiungere le più alte vette di bellezza.” Egli ha poi continuato rispondendo alle domande formulate dai ragazzi a seguito della lettura delle sue opere di ed in particolare del libro “Liberi di vivere” edito da “Il Margine” di Trento. Mancuso ha osservato in più occasioni di aver riscontrato in essi una preparazione puntuale e fuori dal comune. Le sue risposte, ricche di spunti, suggestioni, rimandi alla scienza, alla musica, alla filosofia, all’arte sono state accolte dal pubblico silenzioso e attento e suggerivano altre domande alle quali non si è mai sottratto. Ai ragazzi ha reiterato più volte l’invito ad “essere se stessi”, “ritrovate la vera identità che virende egregi, ex-grege fuori dal gregge”. Ha poi parlato della morte, del dolore, del modo in cui oggi vengano quasi nascosti, come delle brutture, sconvenienti, invece di essere accolti come parte della vita. “Bisogna guardare le cose come stanno, la sincerità verso noi stessi, la natura e il corso delle cose, credo sia questo il segreto per vivere meglio; è la verità che ci rende liberi. Anche quando non è una bella notizia, anche quando ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Solo quando abbiamo consapevolezza, siamo liberi”.
Al termine dell’incontro gli alunni del Liceo Artistico hanno reso omaggio al Professore di una piccola scultura, realizzata in pietra della Maiella, una nottola di Minerva, i cui occhi e il becco ricalcano la linea della lettera greca fi simbolo alfabetico della filosofia, dell’armonia e dell’amore per la conoscenza.
Il tema della Caverna tratto dal VII libro della Repubblica di Platone, il Professore lo ha citato più volte nel corso della conferenza come un mito eterno, è un valore senza tempo, che ci invita a riflettere su ciò che vediamo e su ciò che è.
Bilancio più che soddisfacente per la Dirigente Scolastica che ha sostenuto alacremente tutto il lavoro della Referente e dello staff delle Giornate Umanistiche, con i Professori Davide De Camillis, Maria Guida, Pietro Lalla, Nicola Panicciari, Sonia Tabasso e Andrea Travaglini. Ma la perfetta organizzazione è dovuta all’intero corpo docente e non docente, alla Dsga, ai collaboratori e a quanti con il loro lavoro nelle aule hanno reso visibile ai molti la preparazione e, per dirla con Mancuso, l’intelligenza e la bontà dei ragazzi del PàntiniPudente.
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