Molti ricordano Roberto come una persona di grande garbo, dal tratto signorile, profondamente legato ai sani valori di una volta, primo fra tutti la solidarietà.
Nota era la sua competenza in numerosi ambiti. Con lui si poteva facilmente dialogare su moda (suo settore professionale), caccia (di cui si era occupato per decenni come presidente dell'ATC), finanza e mercati, gestione aziendale, sport (in particolare calcio e ciclismo) e altro ancora. Ed ogni conversazione era sempre piacevole, grazie alla dote di Roberto di saper comunicare con gli altri in modo rispettoso, pacato, armonioso. Mai una parola fuori posto. Questa è la grande eredità che ci lascia.
Alla moglie Annamaria D’Adamo, alle figlie Roberta e Francesca con i rispettivi coniugi, alla nipotina Sofia, ed ai parenti tutti la vicinanza della nostra redazione.
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