mercoledì 19 febbraio 2025

Colangiocarcinoma: Felice Giuliante (policlinico Gemelli), "il problema è che spesso la diagnosi è tardiva"


Iniziative dell'APIC (Associazione Pazienti Italiani Colangiocarcinoma) per  sensibilizzare i medici di famiglia

In occasione della Giornata Mondiale dedicata alla neoplasia (20 febbraio) l'APIC (Associazione Pazienti Italiani Colangiocarcinoma) promuove un progetto di informazione per aumentare la conoscenza della malattia, con un ciclo di incontri indirizzati ai medici di famiglia. Il primo previsto a Firenze il 22 febbraio. L’iniziativa mira a far aumentare la percentuale di diagnosi in fase precoce, quando vi sono reali possibilità di guarigione. 

Nella lunga nota dell’associazione figura anche l’intervento del prof. Felice Giuliante autorevole chirurgo del Gemelli di Roma, con radici familiari nel Chietino.   

Il percorso che porta alla diagnosi  del Colangiocarcinoma è complesso e spesso tardivo, ma sarebbe più facile se si cogliessero precocemente i segni di sospetto. 

"La chirurgia rappresenta ancora l'unica possibilità di sopravvivenza prolungata e anche di guarigione dei pazienti che possono essere operati – spiega nella nota Felice Giuliante, direttore Uoc Chirurgia epato-biliare Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - Il problema è che spesso la diagnosi è tardiva, perché

non c'è una popolazione a rischio nella quale prevedere esami di screening, come avviene per altre patologie, per ottenere una diagnosi in stadio iniziale. Per questo motivo soltanto il 25% dei pazienti può essere candidato alla chirurgia. Un aspetto molto recente è la possibilità di mettere in atto terapie prima della chirurgia, che possano rendere operabili pazienti che inizialmente non lo sono. I trattamenti vanno discussi e programmati nel contesto di gruppi multidisciplinari dedicati a questi pazienti, personalizzando i trattamenti, possibilmente nell'ambito di studi clinici, e ancora una volta tutto questo può essere effettuato in centri di riferimento per questa patologia. E' questa una storia che ha già caratterizzato il miglioramento dei trattamenti per altre patologie e che anche per il colangiocarcinoma si ripeterà, man mano che crescerà la disponibilità di farmaci e di procedure sempre più efficaci, che porteranno a poter operare pazienti che oggi non possono esserlo. Già oggi la possibilità di ridurre la malattia è una realtà che riguarda alcuni pazienti, che vanno quindi accuratamente individuati garantendo la corretta profilazione molecolare, per individuare quelle caratteristiche molecolari per le quali sono già disponibili farmaci specifici".

L'Associazione APIC, di cui fanno parte i migliori specialisti del settore in Italia, ha una mission estremamente chiara: "Vogliamo migliorare l’aspettativa e la qualità di vita di chi ha un COLANGIOCARCINOMA. I pazienti sono al centro delle nostre azioni.  Offriamo loro, e ai loro familiari, l’esperienza di chi convive o ha convissuto col colangiocarcinoma, la conoscenza delle strutture cui ci siamo rivolti, informazioni sull’evoluzione delle terapie.  Collaboriamo con ricercatori, medici e case farmaceutiche cercando di raggiungere tutto ciò che c’è di nuovo e renderlo accessibile.  Non c’è tempo da perdere, momento per momento si ha da fare tutto quello che si può". 

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