L'ing. Rosati (ACM) consegna l'attestato di merito alla cultura al dott. d'Annibale |
L’evento è stato organizzato da ACM (Associazione Competenze Multidisciplinari) con il patrocinio di Confindustria con l’intento di stimolare e sensibilizzare le medie e piccole imprese ad utilizzare alcune leve del miglioramento continuo per cercare di mantenere l’azienda sempre in buona salute.
A portare i saluti di ACM è stato il vice presidente Antonio Rosati che tra l’altro ha detto: “Le sfide della produttività aziendale sono molteplici, quindi crediamo che una scrittura che mescoli teoria e pratica, come quella che ci presenta il dott. D'Annibale, possa diventare un valido strumento per chiunque desideri affrontare i problemi quotidiani del lavoro moderno, con una visione più consapevole e orientata al miglioramento continuo”.
A moderare i lavori Nicola D’Adamo che ha subito introdotto il collega D’Annibale autore del volume, con qualche breve nota biografica.
“Antonio d’Annibale, dottore in Chimica Industriale, ha speso buona parte della sua vita lavorativa in SIV poi Pilkington occupandosi di ingegneria di processo e concludendo la sua carriera come senior manager con l’incarico di Manufacturing Standardisation Manager in tutti gli stabilimenti del Gruppo”, ha detto D’Adamo. “In questa veste ha provveduto alla estensione della formazione continua, della standardizzazione e delle “best practice” a tutti gli stabilimenti del mondo PLK/NSG. In totale 32 stabilimenti in Europa, Nord America, Sud America, Cina, Giappone”. Dopo la pensione D’Annibale ha ricoperto, dal 2009 al 2023, la carica di Vicepresidente dell’associazione Federmanager Abruzzo Molise con sede a Pescara. E nel 2022 ha ricevuto l’Onorificenza dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la Decorazione di Stella al Merito del Lavoro e il Titolo di Maestro del Lavoro.
D’Adamo nell’introdurre i temi trattati nel volume da D’Annibale ha rilevato che “i nonni hanno il compito di trasmettere la storia che è maestra di vita, per cui giunti ad una certa età si sente l’esigenza di fare delle sintesi sulle esperienze vissute e trasmetterle alle future generazioni”.
Non si può trasmettere tutto, ma almeno tre concetti principali che sono trattati in varie parti del libro che D’Adamo ha così sintetizzato. Il primo: il padrone dell’azienda non è il proprietario o gli azionisti. Il padrone è il cliente perché se lui compera l’azienda esiste , se non compera l’azienda non esiste più. Quindi piena adesione alla filosofia della “soddisfazione totale del cliente”. Il secondo: le macchine e le tecnologie per le varie produzioni più o meno sono le stesse in tutto il mondo. Quasi sempre ciò che fa la differenza è l’elemento umano, che va formato, motivato e pagato. Nel libro ci sono molte storie in tal senso. Il terzo: sulla concretezza aziendale. Quando in fabbrica ci si riunisce per risolvere i problemi di discute ed alla fine si prende una decisione con la classica formula : chi fa che cosa entro quale data e quali soldi.
Tutto questo si basa però su una parola chiave: COINVOLGIMENTO, che D’Annibale usa per titolare ben 10 capitoli del suo libro, tanto lo ritiene importante.
Ieri sera ha spiegato che il coinvolgimento non aiuta solo l’azienda a stare in buona salute, ma ha grandi risvolti all’esterno perché ““siccome il lavoro occupa una parte preponderante della nostra vita in senso temporale, di fatto la qualità del lavoro, di tutti i lavori, ha effetto sulla qualità della nostra vita individuale, di quella della famiglia e di conseguenza della società tutta”.
Dopo d’Annibale ha illustrato in sintesi le varie tecniche utilizzate per migliorare la produttività con sigle per lo più sconosciute a chi non è del mestiere come TQM (Total Quality Management), SPC (Statistic Process Control), SMED (Single Minute Exchange Die, cambio della stampo in un minuto da un tipo di produzione all’altro), POS (Procedure operative standard), FMEA (Failure Mode and Effect Analisys), Kaizen (gruppo di lavoro per il miglioramento continuo) e altro ancora.
Poi D’Annibale ha riferito di numerosi casi concreti che hanno portato a risultati tangibili, di stabilimenti che avevano scarti altissimi e che li hanno risotti grazie ad interventi continui sui processi, a volte faticosi da far comprendere per differenze culturali (come in Germania) o per resistenze al cambiamento. Altre volte per il rapido turnover del personale (come in America) che “quasi quasi non facevi neanche in tempo a formarli che già erano andati via. Insomma l'autore ha riferito a lungo delle sue esperienze vissute negli ultimi anni della sua vita lavorativa per diffondere la standardizzazione dei processi nei 32 stabilimenti del gruppo sparsi in Europa, America e Asia.
Alla base di tutte queste tecniche di miglioramento continuo, oltre al vantaggio di un buon clima aziendale, ci sono anche i vantaggi economici sia per l’azienda per tenersi in buona salute che per i lavoratori, i quali tramite opportuni accordi sindacali possono vedersi riconosciuto un buon premio di produzione.
Milena Stanisci (ex Vicepresidente Manufacturing Excellence NSG) ha scritto tra l’altro su Linkedin: “Complimenti Antonio per il tuo libro “Produttività e Salario”. E’ stato veloce e gradevole leggerlo; apprezzo molto la semplicità con cui spieghi concetti, modelli e strumenti manageriali, basilari e sempre attuali. È stato bello rivivere alcuni degli episodi di vita lavorativa vissuti nella nostra stessa azienda. Il libro è un inno al coinvolgimento, chiave essenziale per il miglioramento della produttività e soprattutto per creare un ambiente di lavoro dove tutti sono motivati a dare il loro meglio”.
Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy e docente nei master IULM e Università Cattolica di Milano, il quale ha dedicato al libro di D’Annibale una bellissima e approfondita recensione di cui pubblichiamo un passo importante.
“Quel che vorremmo sottolineare è che i concetti trattati dall’autore sono necessari per chi voglia lavorare nel manifatturiero o nella consulenza per questo macroambito, e sono necessari, soprattutto, per tre categorie di persone: 1. per i neolaureati in Economia o Ingegneria e altre discipline, che si formano sull’economia digitale ma non hanno idea di come funzionino realmente le cose in un’azienda manifatturiera; 2. per alcuni manager di oggi o per quei consulenti tutti orientati al marketing e al digitale, alla finanza e agli algoritmi, che però non hanno mai visto un impianto o un macchinario, e che non sanno quanto sia importante il tempo di resetting dell’attrezzaggio, o che non hanno mai visto gli “scarti” (il famoso Muda della Lean Production e del modello Toyota). 3. Per gli imprenditori che hanno desiderio di migliorare se stessi e la loro azienda con il coinvolgimento dei propri collaboratori e attraverso la individuazione e quindi la riduzione degli sprechi con la conseguente crescita della Produttività e non solo…….. Chi scrive questa breve recensione è molto consapevole del ruolo nell’economia di oggi dei cosiddetti “intangible assets” (dal brand alla reputation, dai brevetti a certi indicatori non materiali),ma girando centinaia di aziende ha imparato sempre qualcosa, osservando altri asset che sono estremamente “tangible”, con una fisicità evidente: fra i tanti casi, si pensi ai pezzi riusciti bene e quelli graffiati, o ai magazzini intasati a differenza di quelli che hanno una continua circolarità. Per quelle due categorie di persone, sicuramente preparate, il racconto ad esempio della produzione di lunotti per auto è istruttivo, così come, sempre in questo libro, lo è il tema ricorrente del coinvolgimento delle persone come primo fattore della produttività, con l’investimento in formazione e motivazione di quello che è il primo capitale delle imprese, che è appunto il capitale umano”.
Ieri sera in conclusione l’autore Antonio d’Annibale ha ribadito che le tecniche per la gestione delle imprese espresse sono ancora attuali, che l’intelligenza artificiale può aiutare l’uomo ma non lo può sostituire.
Ed ha ribadito ancora una volta che tramite questo libro vuole sensibilizzare le medie e piccole imprese sul tema del miglioramento della produttività. Cosa possibile perchè “i casi riferiti non sono favole ma sono casi concreti!”
NDA
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