Patrizio Roversi a Palazzo d'Avalos. Al microfono Gabriele Marchese responsabile CNAAbruzzo Turismo |
Nel Chietino solo il turismo
può compensare in parte gli esuberi del’automotive
Bene la due giorni della CNA con Patrizio Roversi per stimolare la crescita del comparto turistico.
Abbiamo scritto di recente che la crisi automotive creerà seri problemi occupazionali in tutto il Chietino, quindi bene fanno le associazioni di categoria a rivolgere l’attenzione verso gli altri comparti della nostra economia.
L’ultimo esempio è l’impegno che la CNA Abruzzo sta concentrando sul settore Turismo con una serie di iniziative tese a coinvolgere tour operator italiani e stranieri, ad elevare le competenze dei propri associati ed a sensibilizzare l’intera classe politica per cogliere questo momento estremamente propizio per la nostra regione. Per elevare la qualità dell’offerta turistica c’è bisogno di innovazione e soprattutto di “competenza” nell’intero comparto se si vogliono affrontare con successo le sfide future.
Da cinque anni la CNA Abruzzo Turismo propone “Active Abruzzo”: 2024 otto tappe nei territori della regione, ieri tappa sulla Costa dei Trabocchi, l’altro ieri a Vasto per discutere con un testimonial d’eccezione come Patrizio Roversi (Linea Verde, Turisti per caso) di identità locale, turismo esperienziale e turismo enogastronomico. con la partecipazione di molti “attori” del sistema turistico locale.
In sintesi ci si è soffermati ancora una volta sulla “identità locale” dell’Abruzzo (e del Chietino) che rappresenta un elemento centrale per il turismo, poiché unisce tradizioni antiche, cultura autentica e un patrimonio naturale straordinario. E che rappresenta il punto di forza di una regione, spesso definita "forte e gentile", che conserva la sua anima attraverso la storia, l’artigianato, i borghi medievali e la natura incontaminata, rendendola una destinazione perfetta per chi cerca un’esperienza genuina.
Si è parlato di turismo “esperienziale” in Abruzzo - e nella Costa dei Trabocchi – che permette di vivere il territorio in modo autentico e partecipativo, creando ricordi unici e un legame profondo con la cultura locale. Sottolineando che la regione offre esperienze indimenticabili per ogni tipo di viaggiatore, che tu sia un amante della natura, un appassionato di gastronomia o un esploratore culturale.
E si è parlato molto anche di turismo “enogastronomico” che in Abruzzo è un’esperienza unica, datosi che tutti i territori possono contare su una ricca cultura culinaria. Il "il polmone verde d'Europa" offre ai visitatori anche un’immersione completa nei sapori autentici della sua terra, con i suoi celebri vini, con piatti che combinano i sapori del mare Adriatico con quelli delle montagne, con formaggi e noti salumi come la ventricina del vastese.
Tutto ciò premesso,
cosa manca all’Abruzzo, ed al Chietino in particolare, per decollare
definitivamente a livello turistico?
Manca la “competenza”, perché gli attori del sistema sono tanti e bisogna crescere tutti per far crescere l’intero comparto. Una delle cose che principalmente manca è la capacità di lavorare in rete, di mettersi assieme per fare massa, di fare piani di medio lungo termine, di investire in promozione.
Qualcosa si sta muovendo - molto bene questa due giorni con Patrizio Roversi organizzato dalla CNA Abruzzo Turismo, come anche quelle organizzate da altre associazioni di categoria - ma non basta fino a quando non ci si convince profondamente che il turismo è l’unico comparto che potrebbe in parte riassorbire gli esuberi che vengono dal settore auto, in questo momento in grave difficoltà anche nel Chietino.
Nicola D’Adamo
ss
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