COMUNICATO STAMPA
Chiusura Convegno internazionale“VITE X LA VITA. DONAZIONE E TRAPIANTO”
Vasto, Palazzo d’Avalos, sabato 1° giugno 2024
Dal 2013 più di un milione di italiani ha ricevuto un trapianto, con una media di un intervento ogni 2 ore e mezza. L’anno scorso il Centro nazionale trapianti di Roma ha compiuto 10 anni. Operativo h24, coordina i prelievi e assegna secondo criteri d’urgenza organi e tessuti da destinare in tutt’Italia, tentando di assottigliare liste d’attesa che oggi registrano 8mila persone speranzose di tornare a vivere.
Ogni regione, tranne Molise e Val d’Aosta, ha una sede locale. In Abruzzo si trova nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila e opera in convenzione con il Policlinico Gemelli di Roma. Il capoluogo abruzzese vanta un importante primato nazionale, cioè quello di aver avuto nel 1966 la prima donatrice vivente di rene che ha permesso a una giovane donna di ricevere il primo trapianto di quest’organo effettuatoa Roma.
A ricordarlo è statoil prof.Francesco
Pisani dell’Università aquilana, moderatoredella prima parte del convegno, al
quale ha fatto eco Daniela Maccarone, attuale responsabile del Centro
Trapianti Abruzzo-Molise che ha illustrato il sistema di funzionamento della
Rete nazionale “Donazione e trapianti”, sottolineando come tuttoparte da un “Sì”
del donatore con la firma del consenso informato. Intervenendo nel dibattito Francesca
Leonardis del Policlinico Tor Vergata di Roma, dopo aver precisato che il
trapianto rientra tra i livelli essenziali di assistenza (LEA), ha informato il
folto pubblico presente in sala che nelle liste d’attesa di trapianti, ci sono
più uomini che donne, al 50 % tra i 40-60 anni e che la restante parte è diviso
tra bambini e anziani, molti dei quali in attesa di un trapianto multiorgano.
Suidubbiche ancora permangono attorno ai trapianti, si è
soffermata invece Anna Teresa Mazzeo, docente e direttore dell’UOC di
Anestesia dell’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico “Gaetano Martino”
di Messina, la quale ha affermato che ai familiari che si trovano a dover
decidere in fretta se donare gli organi del proprio caro,bisogna far sapere che
esistono regole (Criteri di Harvard), uguali e ferree in tutto il mondo per diagnosticarela
morte cerebrale, stabilite nel nostro Paese dalla legge n. 578 del 1993.
Fabio Vistoli, direttore UOC Chirurgia generale e trapianti
dell’Università degli studi di L’Aquila si è concentrato sul trapianto di rene in
Abruzzo da donatore deceduto e da quello in vita. Ha reso noto che oltre 200
persone aspettano un trapianto in regione. La donazione a cuore fermo non è
ancora attivata nella nostra regione ela mortalità di coloro che aspettano un
trapianto si attesta al 2%. Roberto Cacciola, docente di Chirurgia
generale e Trapianti dell’Università di Messina, ha ricordato il primo prelievo
di rene avvenuto per via laparoscopica nel 1995 da un donatore vivente
rilevando che c’è una carenza cronica di quest’organo, in quanto l’incompatibilità
per gruppo sanguigno rappresenta una delle principali barriere al trapianto.
In videocollegamento è poi intervenuto Duilio Pagano,
professore associato all’Università di Pittsburgh(USA), e chirurgo di trapianti
di fegato negli istituti IRCCS-ISMETT-UPCM di Palermo, il quale ha sottolineato
la necessità di incrementare i prelievi da donatore vivente. Esistono oggi
procedure chirurgiche sempre più sofisticate, come la laparoscopia e la
robotica che rendono l’operazione più sicura. La mortalità dei pazienti in
lista d’attesa si attesta al 5,1%.Nel2022, in Toscana, un evento straordinario
senza precedenti al mondo: un trapianto di fegato donato da una donna deceduta
all’età di 100 anni.
Il rapporto con i pazienti e l’aspetto umano nella terapia
post trapianto sono stati invece i temi principali della relazione di Luca
Toti, professore UOC di Chirurgia epatobiliare e trapianti del Policlinico
Tor Vergata di Roma, nonché “salvatore”del giovane attore Filippo Laganà,
protagonista di “Amici per la pelle” (2022) prodotto da Rai Cinema con la regia
di Pierluigi Di Lallo, che racconta proprio l’esperienza vissuta di
trapianto di fegato.
La seconda sessione della mattinata è stata moderata dai
dottori Ornella Bastonno e Antonio Spadaccini di Vasto e
dall’ematologo Luigi Dell’Orso del Centro regionale trapianti
dell’Aquila. Ad aprirla sono stati Cristian D’Ovidio, docente di
Medicina legale all’UdA di Chieti-Pescara, e l’avvocato Arnaldo Tascione,
i qualisi sono soffermati sugli aspetti legislativi relativi alla donazione della
salma ai fini della ricerca scientifica e al trapianto d’organi, con
particolare riferimento alle innovazioni previstedalla legge10 del 2020, figlia
dell’era Covid.
Le problematiche connesse alla donazione del sangue sono
state infine illustrateda Pasquale Colamartino, coordinatore Servizi
trasfusionali della Commissione Salute presso la Conferenza delle Regioni, il
quale ha dato un quadro confortante della situazione nazionale in materia, che
si può riassumere con queste cifre: tre milioni di donazioni di sangue, circa 5
donatori ogni 100 abitanti (più di un milione e mezzo); 1750 persone circa che
ogni giorno hanno accesso alle trasfusioni. Con alcuni problemi insorti di
recente: invecchiamento della popolazione, aumento delle malattie croniche,
inquinamento, zoonosi, colture intensive e deforestazione.
Maura Faraci, direttore dell’UO Cellule staminali emopoietiche - Istituto
“G. Gaslini” di Genova, ha quindi illustrato il trapianto di midollo osseo, con
un occhio di riguardo ai piccoli pazienti, sostenendo comein età pediatrica si
preferisce la donazione da parte deigenitori o di familiari compatibili.
È stata poi la volta di Giuseppina
Gallo, che ha portato la sua testimonianza di direttore anestesista-rianimatore
dell’ospedale di Vasto, a cui spetta occuparsi delprelievo-trattamento degli
organi edella gestione del trapianto stesso, e quindi del dirigenteAntonino
D’Ercole, coordinatore trapianti del San Pio, il quale ha mostrato gli
aspetti tecnici relativi al prelievo, trasporto e consegna dell’organo che deve
avvenire entro 12, massimo 24 ore. All’interessante dibattito sugli aspetti
tecnici e giuridici relativi alla donazione ed al trapianto ha fatto seguito
nel pomeriggio la premiazione dei lavori eseguiti dagli studenti dei quattro
istituti scolastici che hanno partecipato al bando annesso al convegno. La
consegna dei diplomi e delle menzioni speciali è stata affidata ai docenti Rosa
Lo Sasso e Orlando Raspa, coadiuvati daLoredana Lammanda (Loredana
Eventi) che ha curato l’allestimento e gli aspetti tecnico-organizzativi del
convegno. A seguire le testimonianze toccanti di Angelo Fabrizio, Davide
Donini, Adamo De Michele eClemente Fusco che hanno ricevuto un trapianto
d’organi e di Francesca Naglieri, figlia del donatore Gino.
Tra gli applausi dei presenti e con un “arrivederci al
prossimo anno per fare di Vasto la città capofila in Abruzzo della campagna di
promozione della donazione di organi”, pronunziato dalla professoressa Iolanda Russo Mennae dall’avvocatoGiuseppe Tagliente, ideatori e
promotori dell’evento, il convegno hachiuso i battenti lasciando una platea più
informata con la consapevolezza del grande atto d’amore che la donazione
rappresenta.
L’associazione “San Michele” e il Comitato organizzatore ringraziano:
-
Vini
del Golfo “Terre del Tosone”;
-
Gli
sponsor;
-
Avis,
Admo, Aido e Croce Rossa Italiana;
-
Polo
Liceale Mattioli e Pantini Pudente, Itset Palizzi, Istituto comprensivo 1
Vasto;
-
Le
hostess Sofia, Sara, Angela e Fabiola;
-
Massimo
Molino e Pino Rosini, fotografia;
-
Andrea
Pelusi, impianto tecnico e digitale;
- Rossana Pagliaroli, ufficio stampa.
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