Nel 2014 approvato il Piano Regolatore Portuale, già stanziati milioni di euro per l’ampliamento e altri interventi, ma si procede con lentezza. Il porto è un’importante leva su cui poggia il nostro sviluppo industriale
Il porto di Vasto negli ultimi anni ha avuto un incremento costante di movimentazione merci a conferma della sua posizione strategica per i traffici nazionali e internazionali. E’ questa la prova che l’infrastruttura ha enormi potenzialità di sviluppo e merita la dovuta attenzione da parte della comunità locale e regionale.
Pietro Marino Ceo AMV Agenzia Marittima Vastese |
Ma così importante è il trasporto via mare?
“Il trasporto marittimo è la
spina dorsale del commercio mondiale - spiega Marino - sul totale delle
quantità occorrenti per il commercio globale circa il 90% viaggia via mare. Quindi
il trasporto marittimo è un pilastro essenziale dell’economia mondiale”.
Il problema ora è capire come il Porto di Punta Penna può inserirsi in questo vasto giro del commercio via mare.
Partiamo da un dato positivo. Il porto di Vasto è uno dei pochi della costa adriatica ad avere un Piano Regolatore Portuale, elaborato nel 2007 e approvato nel 2014. Tale strumento ha previsto il raddoppio dell’infrastruttura preesistente ed ha dato la possibilità di richiede i dovuti investimenti.
A ciò si aggiunge un altro aspetto importante. “Il Porto ultimamente è diventato “Porto Nazionale” ed è stato inserito sotto l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale di Ancona” - spiega il Ceo di AMV - i compiti dell’Autorità Portuale sono di migliorare con finanziamenti le infrastrutture del Porto nonché di promuovere commercialmente lo sviluppo dello stesso”. Da aggiungere che sul Porto operano anche la Capitaneria di Porto con compiti che si riferiscono essenzialmente alla sicurezza della Navigazione del trasporto marittimo; e poi la Dogana, i cui funzionari svolgono compiti di polizia giudiziaria e tributaria sia per l’import che per l’export.
“I traffici del Porto di
Vasto, negli ultimi dieci anni, sono cambiati per tipologia
di prodotto passando da merci rinfuse che
erano quasi il 90% a circa il 40% circa di oggi –
ricorda Marino - ma sono incrementati i project cargo (sezioni eoliche ,
navi ro/ro per imbarco dei furgoni Sevel per diverse destinazioni verso il
mediterraneo, tubi, coils ).I traffici attualmente sono di circa 750.000 ton .
con circa 200 navi all’anno”.
Da ciò emerge che ci sono grandi attese da parte dell’industria sul futuro sviluppo del porto di Vasto.
“Le grandi Aziende chiedono
di avere maggiori spazi a terra; possibilità di ingresso di navi di maggiori
dimensioni; e di un pescaggio superiore”, spiega Marino. “Attualmente il porto
di Vasto, in seguito all’ultimo dragaggio, ha un pescaggio di 7.10
metri ed una lunghezza max di 200 metri”.
In tal senso, con la nota lenta tempistica italiana, dopo 10 anni dal varo del Piano Regolatore Portuale (2014), pian piano qualche opera è stata realizzata, ma molte altre sono state finanziate e in attesa di realizzazione. Sono tutte opere necessarie per assicurare un futuro all’importante infrastruttura.
Una situazione precisa ce la dà il Ceo AMV Pietro Marino.
“I finanziamenti già stanziati sono questi: Finanziamenti regionali fondi CIPE Euro 12 milioni - allungamento del molo sopraflutto per consentire in sicurezza l’ingresso di navi di maggiore lunghezza. Finanziamento PNRR circa 6 milioni di Euro - allargamento della banchina di levante in modo da poter fare entra il binario ferroviario Fondi RFI 25 milioni di Euro. In aggiunta finanziamenti del fondo di Coesione per Euro 25 milioni - ulteriore allargamento della banchina di Levante per poter avere a disposizione altri 44.000 mq di spazio a terra giungendo in totale a circa 80.000 mq di piazzale, oltre al miglioramento dei fondali. Sono stai già appaltati sia i fondi CIPE per 12 milioni, oltre 6 milioni del PNRR, ma non abbiamo alcuna notizia dell’inizio lavori”.Fiduciosa è la conclusione del Ceo Marino: “Ultimati questi lavori saranno disponibili maggiori spazi e ci saranno fondali più profondi così da poter dare delle risposte immediate a Stellantis, al traffico Eolico e al traffico container”.
Meno fiduciosa è la nostra conclusione, perché in questo vortice di milioni di euro già stanziati non emerge chi - tra i vari organi pubblici - “manda avanti la macchina dei progetti”, chi si impegna superare le pastoie burocratiche, accelerare i processi e assegnare velocemente i lavori. Sono operazioni complesse che richiedono molto impegno, ma la politica si deve rendere conto che questa è la leva su cui si gioca il futuro del nostro sviluppo industriale.
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