Se le nostre istituzioni credono veramente nel suo valore propulsivo, si mettano attorno ad un tavolo e facciano un serio e concreto cronoprogramma per l’ultimazione dei lavori. Questa è la priorità delle priorità!
“La Via Verde dei Trabocchi sale sul podio europeo del premio biennale European Greenways Award,
che viene assegnato alle Vie Verdi che si distinguono per la loro eccellenza e la dimostrazione delle migliori pratiche. La bike to coast nel tratto che attraversa la Costa dei Trabocchi si è piazzata al secondo posto dietro all’Irlanda e davanti alla Polonia”. Così la Regione Abruzzo in un osannante comunicato di 5 mesi fa (21 nov.23) per sottolineare l’importanza di questo premio, dato anche grazie al successo della prima tappa del Giro d’Italia 2023 percorsa proprio sulla Via Verde.Ma noi tutti sappiamo che l’ambito riconoscimento è stato assegnato alla “prima metà” della Via Verde perché la “seconda metà”, da Torino di Sangro a Vasto Vignola, è ancora da realizzare e la sua data di ultimazione lavori non è nemmeno possibile ipotizzarla.
L’amarezza in questa constatazione viene anche da fatto che in modo furbo i precedenti presidenti della Provincia hanno realizzato i tratti più facili e vicini a loro ed hanno lasciato indietro tutti i lotti dove c’erano problemi.
Proviamo a elencarli: a Torino di Sangro c’è il problema dell’erosione a Lago Dragoni che ha fatto scivolare a mare un pezzo del tracciato. A Casalbordino non esiste il vecchio tracciato e bisogna crearne uno nuovo. A Punta Aderci bisogna utilizzare il tracciato esistente con un fondo diverso e con salite e discese; infine collegare la Riserva con il tratto esistente di Vignola, attraversando la zona industriale e il porto di Punta Penna.
Risolvere questi problemi era già difficile, ma alle difficoltà operative per la realizzazione di questi interventi se ne è aggiunta una ancor più grave a dicembre scorso: il blocco dei finanziamenti PNRR per via di una “rimodulazione” dei fondi da parte del Governo nazionale.
Praticamente tutto fermo. Non ci risulta che tali fondi siano stati riassegnati, per cui bisognerà trovare altre vie come ad esempio Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, con procedure che richiedono tempi molto lunghi.
In verità per il momento qualche lavoro è in corso.
A Torino di Sangro Lago Dragoni il Dipartimento delle Opere Marittime della Regione sta realizzando opere per la difesa della costa in un tratto di 115 metri. Mentre a Casalbordino Lido centro il Comune sta creando il tracciato della Via Verde per una lunghezza di 400 metri che poi dà l’accesso facile alla Riserva di Punta Aderci.
Ma a Torino di Sangro bisognerà trovare i fondi per il costoso ponte in ferro di quasi 300 metri e per la realizzazione del fondo stradale e opere accessorie nel tratto di competenza. Lo stesso dicasi per il tracciato a nord del Lido di Casalbordino.
Poi c’è Punta Aderci che ha il vantaggio di essere uno dei tratti più suggestivi della Costa dei Trabocchi, ma presenta anche dei problemi per chi vuole viaggiare comodo in pianura e con un fondo stradale ideale. In tal senso nei mesi scorsi più di un esperto aveva suggerito l’ipotesi di realizzare una bretella esterna per bypassare la Riserva in modo da dare la possibilità di transito nord-sud e viceversa senza l’obbligo di visitarla.
Inoltre mancano soldi sia per acquisire le vecchie stazioni, che per le successive ristrutturazioni per gli utilizzi futuri.
Infine bisogna anche pensare a chi dovrà gestire l’intera Via Verde della Costa dei Trabocchi sia come manutenzione e utilizzo, che come promozione sui mercati. Rimarrà in capo alla Provincia o c’è bisogno di un nuovo ente? E con quali soldi?
Sono queste tutte domande a cui bisogna dare una risposta concreta, anche con urgenza. Dopo i fuochi artificiali dei milioni di euro che volavano sulle nostre teste durante la campagna elettorale oggi bisogna fare i conti con la realtà.
Se le nostre istituzioni (Regione, Provincia, Comuni e altri enti) credono veramente nel valore propulsivo della Via Verde, si mettano attorno ad un tavolo e facciano un serio e concreto cronoprogramma con tutti i dettagli. Stabiliscano seriamente chi fa che cosa, entro quale data e con quali soldi e mezzi. Questa è la priorità delle priorità.
Nicola D’Adamo
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