lunedì 29 aprile 2024

Via del Giglio acqua fino alle 15.30: la crisi idrica incombe, urge correre ai ripari



Via del Giglio acqua fino alle 15.30: la crisi idrica incombe, urge correre ai ripari
Nubi sul servizio idrico regionale. Dal 2026 al 2031 andranno in scadenza tutte le concessioni (Sasi e altri). Chi vincerà i nuovi bandi?

Sempre più frequente sul sito della Sasi spa  appaiono comunicati come questo: “Avviso all’Utenza – Interruzioni programmate della fornitura idrica dal 22 al 29 Aprile 2024. Al fine di evitare disservizio nella erogazione idrica, si rende necessario effettuare le chiusure programmate, come di

seguito indicato in allegato (con indicazione di comune, zona e orari) da oggi 22.04.2024 fino a lunedì 29.04.2024, salvo diversa disposizione”. 

Segue la tabella delle “Interruzioni programmate della fornitura idrica dal 22 al 29 Aprile 2024” con i seguenti centri e orari di interruzioni: Casalanguida  ore 21.30-4.30;  Castelguidone 14.00-6.00; Cupello 19.00-5.00; Fresagrandinaria 18.00-6.00; Furci 21.00-5.00; Gissi 18.00-5.00; Guilmi 20.00-6.00; Lanciano villa Stanazzo villa Spoltore 23.00-5.00; Lentella 21.00-5.00; Liscia 22.00- 5.30; Monteodorisio 21.00-5.00; San Buono 21.00-5.00;  San Salvo zona alta 23.00-4.00; Schiavi d'Abruzzo 24.00-6.00; Tornareccio 23.00-4.00; Vasto via Conti Ricci - via Marco Polo -Circonvallazione Istoniense - via Giulio Cesare - via San Michele - via delle Croci 18.00-6.00; Vasto via del Giglio 15.30-6.00; Incoronata 20.00- 5.00; Vasto San Paolo 17.00-5.00; Vasto San Lorenzo 20.00-5.30.

Bene. Facendo un raffronto tra i vari orari emerge che tra i più svantaggiati figurano la piccolissima Castelguidone che ha l’acqua solo dalle 6 alle 14 e la popolosa zona di via del Giglio a Vasto che ha l’acqua solo dalle 6 alle 15.30. Poi seguono gli altri. Emergono, al contrario, orari molto più accettabili come quelli di San Salvo (erogazione dalle 4 di mattina fino alle 23) e Lanciano (erogazione dalle 5 fino alle 23). 

Non è facile districarsi  tra questi dati, ma sta di fatto che gli utenti sono stufi di queste interruzioni e si pongono molte le domande. Per esempio, cosa accadrà la prossima estate quando, con i turisti, la popolazione della zona si raddoppia? La Sasi dice che  le interruzioni avvengono “al fine di evitare disservizio nella erogazione idrica”, che cosa significa?  Che la rete è ancora un colabrodo e perde molta acqua? Oppure che non c’è acqua sufficiente per erogarla 24/24h ? 

Alcuni utenti ricordano che la Sasi spa, in uno degli ultimi comunicati ufficiali aveva così titolato: “Sasi - Potenziare la disponibilità della risorsa idrica resta il principale obiettivo della società. Gli interventi finanziati e i progetti presentati vanno in questa direzione”.  Ora quindi bisogna passare ai fatti.

Ma il problema va oltre la Sasi: è il sistema idrico abruzzese, ci dispiace dirlo, che fa acqua da tutte le parti;  e il bello è che né destra né sinistra se ne vogliono occupare, tanto che il tema “acqua” è stato volutamente ignorato durante l’ultima campagna elettorale per le Regionali, nonostante l’incombente crisi climatica che provoca forti riduzioni delle riserve idriche.

Ad un appuntamento però la politica non può sfuggire: sono in arrivo le scadenze delle concessioni.

In altre parole dal 2026 al 2031, in date diverse,  andranno in scadenza le concessioni ora affidate alla Sasi spa in provincia di Chieti  e ad  ACA spa, CAM spa, Gran Sasso Acqua spa, Ruzzo reti spa, SACA spa, nelle altre province. Cosa succederà quando verranno pubblicati i nuovi bandi per il rinnovo delle concessioni? Chi parteciperà?

Sono tutte domande a cui dovrà rispondere il presidente Marsilio e soprattutto il vice presidente Emanuele Imprudente, confermato al servizio idrico integrato dell’Abruzzo.  L’assessore nei mesi scorsi aveva dichiarato: “Dobbiamo continuare sulla strada che abbiamo intrapreso in questi  anni e rendere la nostra azione sempre più incisiva, tanto nelle risorse messe a disposizione del sistema, quanto nell’affermazione di una strategia complessiva e sistemica che renda omogenei i modelli di gestione della risorsa acqua. Occorre superare gli steccati dell’appartenenza territoriale, dei campanilismi; dobbiamo intervenire sulle tante criticità del sistema e razionalizzarlo creando condivisione di obiettivi, visione e strategia”.

Se possiamo sintetizzare: prima del rinnovo delle concessioni (inizio 2026) la Regione si dovrà occupare di acqua per forza. Le sei società che ora gestiscono il servizio idrico nei vari territori saranno costrette a continuare a dialogare fra di loro, fare massa e  fondersi in una sola società per poter competere con i colossi che risponderanno al bando.

Quindi la palla passa all’assessore Imprudente e ai presidenti di Sasi, ACA, CAM, Gran Sasso Acqua, Ruzzo reti, SACA.

 Speriamo bene. Anche se i residenti di via del Giglio continuano a chiedersi: perché oggi l’acqua da noi se ne va alle 15.30 e ritorna alle 6 di mattina?

NICOLA D’ADAMO




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