Nel segno della Poesia e dell’Arte la prima Giornata Umanistica
“ἰοίην - Che io possa andare oltre” 21, 22, 23 Marzo 2024
21 Marzo 2024: dopo il saluto della Preside Anna
Orsattiche ricordava la Giornata della Poesia, omaggiando anche Alda
Merini, e la sua funzione di ponte tra gli uomini, dell’Assessore Nicola Della Gatta che
ribadiva il sentirsi parte di una comunità con responsabilità civile come
frutto della sua formazione umanistica, e l’introduzione al tema da parte della
referente la Prof. Rosita Paganelli, si è svolta la prima delle Giornate
Umanistiche del Polo Liceale PàntiniPudente,“ἰοίην - Che io
possa andare oltre” dal frammento 182, di Saffo.
Nella Giornata Mondiale della Poesia, non potevano
mancare i poeti. Giuliano Belloni e
Barbara Giuliani introdotti dal Prof. Pietro Lalla, hanno incantato
i ragazzi con le loro parole a tratti provocatorie, a tratti rassicuranti.
Giuliano Belloni si è definito “bracciante della parola” e “coltivatore diretto
della poesia”, fino a “mangiare” davanti agli alunni un foglio delle sue
poesie, fatte di pane. Giuliano Belloni, cantore boschi e dei borghi d’Italia, è
approdato al Polo Liceale PàntiniPudente. Con la sua Missione Omero ha visitato
molte scuole, e lamentando la scarsa conoscenza del lessico da parte dei
giovani, facendo riferimento alla sua esperienza personale, quando non c’era
internet, figlio di contadini, di braccianti “mio nonno vedeva ogni giorno la
sua vita calpestata dal rifiuto delle sue braccia”. Ragazzo povero, di
provincia, ha letto così tanto che sognava di scrivere per il Corriere della
Sera: “I sogni vanno coltivati. La bellezza è una chiamata, è azione”. Barbara
Giuliani finalista al Premio Strega 2023, ha ribadito che per quanto scrivere
poesie possa sembrare per i ragazzi un’attività solitaria e non proprio cool,
scrivere è naturale quanto leggere. “ma non siamo in ascolto dell’altro, lo
vediamo come un contorno”. Richiamandosi al tema delle Giornate, la poetessa
afferma di essere andata oltre la preparazione del Liceo, oltre i classici e
dopo una lettura di Luigi Di Russo, poeta operaio ad Oslo, incita i ragazzi a
scrivere. “Facciamo meno fatica a dire io fumo, piuttosto che dire che io
scrivo”, i ragazzi di oggi sembrerebbero più rivoluzionari se dicessero “io
leggo, io scrivo”. Belloni ha concluso chiedendo ai presenti di fare “un voto
di Vastità”, sia per aver apprezzato la bellezza della città, dicendo che forse
“il buon Dio ha scelto dopo la Creazione di riposare a Vasto”, sia per il
desiderio di andare oltre che deve appartenere ad ognuno di noi, questo
desiderio è realizzabile solo leggendo.
Nella seconda parte della Giornata era previsto
l’incontro con lo scultore Felice Tagliaferri, il quale però per seri
problemi personali non è potuto essere presente, la scuola lo ha comunque
omaggiato con la testimonianza del Prof. Giuseppe Colangelo scultore
anch’egli ed amico fraterno di Tagliaferri.
Il Professor Colangelo, docente di Discipline
Plastiche e scultoree del Liceo Artistico di Vasto, ha ritratto il suo amico,
attraverso le opere dello stesso, cogliendone l’ironia, il disincanto,
nonostante la cecità sopraggiunta quando Tagliaferri aveva 14 anni. Durante il
bellissimo racconto dell’amicizia e dell’arte che li accomuna, Colangelo ha
ricevuto a sorpresa, la telefonata del maestro Felice Tagliaferri. Un momento
di emozione e di condivisione, con la promessa che la volta successiva sarebbe
stato presente. Con la sua Chiesa dell’Arte, Tagliaferri ha dato luogo ad una
scuola itinerante, ha “dato forma ai sogni”. Colangelo ha ribadito l’interesse
di Tagliaferri di abbattere le barriere dell’arte, raccontando di come ha dato
forma all’arte, non vedente, riconoscendo al tatto i materiali e scolpendo la
sua riproduzione de Il Cristo velato di Giuseppe Sammartino, senza poter mai
toccare e quindi leggere l’opera. “Si è fatto spiegare centimetro per
centimetro l’opera di Sammartino e l’ha riprodotta prendendo a modello il suo
corpo, socio onorario del Museo Tattile di Ancona, il Museo Omero, Il suo
Cristo “Ri-velato” viene esposto in tutto il mondo.
La Carta dei diritti delle Persone con disabilità
scritta in tutte le lingue del mondo, Tagliaferri l’ha incisa nel marmo.
Colangelo ha ricordato l’opera del maestro “La Pietà al contrario” con il
Figlio che prende in braccio la Madre, realizzata dopo aver “toccato” la Pietà
di Michelangelo”. Per il maestro Felice Tagliaferri l’arte non è una copia
passiva ma un riproporle in una più nuova e profonda dimensione.
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