lunedì 29 gennaio 2024

Francesco Prospero (FdI) sull'aumento dei reati di genere in Abruzzo

COMUNICATO STAMPA
FRANCESCO PROSPERO Candidato al Consiglio Regionale d’Abruzzo - Lista Fratelli d’Italia – Collegio della Provincia di Chieti
“Le parole pronunciate all’inaugurazione dell’anno giudiziario dalla Presidente della Corte d’Appello dell’Aquila – Fabrizia Francabandera – che certificano l’aumento dei reati di genere, come femminicidi, maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali e atti persecutori nella Regione Abruzzo, mi rattristano come

uomo e mi responsabilizzano come politico. La lotta alla violenza sulle donne

non può e non deve essere solo una battaglia delle donne, ma di tutti noi”.

Così l’Avv. Francesco Prospero, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio

comunale a Vasto e candidato al Consiglio Regionale d’Abruzzo – commenta

l’emergenza reati di genere nella Regione Abruzzo. “Ci sono diverse politiche

che potrebbero essere adottate per aiutare le donne vittime di violenza in

Abruzzo – sottolinea Francesco Prospero – tra queste:

1. Centri antiviolenza: Creare e sostenere centri antiviolenza in tutta la

regione che offrano assistenza legale, psicologica e sociale alle donne

vittime di violenza. Questi centri possono fornire supporto immediato,

consulenza e orientamento alle donne in situazioni di pericolo.

2. Case rifugio: Incrementare il numero di case rifugio per offrire un luogo

sicuro in cui le donne vittime di violenza possano rifugiarsi insieme ai loro

figli. Queste strutture dovrebbero essere adeguatamente finanziate e

dotate delle risorse necessarie per garantire la sicurezza e il benessere

delle persone ospitate.

3. Assistenza legale: Assicurare l'accesso a un'assistenza legale gratuita o

a basso costo per le donne vittime di violenza. Ciò consentirebbe loro di

ottenere supporto legale per ottenere provvedimenti di protezione,

avviare azioni legali contro gli aggressori e cercare giustizia.

4. Formazione: Promuovere la formazione sulla violenza di genere per

professionisti che potrebbero entrare in contatto con le vittime, come

operatori sanitari, assistenti sociali, insegnanti e forze di Polizia. Questo

garantirebbe una più adeguata preparazione per riconoscere e

affrontare la violenza di genere in modo sensibile ed efficace.

5. Campagne di sensibilizzazione: Sviluppare campagne di

sensibilizzazione che promuovano il rispetto reciproco, l'uguaglianza di

genere e incoraggino le persone a segnalare la violenza di genere.

Queste campagne possono coinvolgere i media, le scuole e la società

civile per creare una cultura di tolleranza zero verso la violenza di genere.

6. Rafforzare la cooperazione tra le istituzioni: Favorire la collaborazione tra

diverse istituzioni, come Forze dell Ordine, servizi sociali, centri di salute e

organizzazioni della società civile, per garantire una risposta coordinata e

integrata alle donne vittime di violenza.

Queste politiche potrebbero contribuire a creare un ambiente più sicuro e

protetto per le donne vittime di violenza in Abruzzo, offrendo loro il sostegno

necessario per uscire da situazioni di pericolo e ricostruire una vita libera dalla

violenza. È ora di dire basta alla violenza di genere, la lotta alla violenza sulle

donne non può e non deve essere solo una battaglia delle donne, ma di tutti

noi”.

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