Nell'ambito delle GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO si parlerà di dialetto vastese come patrimonio culturale immateriale.
Appuntamento venerdì 22 settembre ore 18.30 presso la Torre Diomede del Moro.
Relatore il prof. Luigi Murolo, conversazione con Carmela Camperchioli e Antonio Muratore.
Organizzazione Italia Nostra e Associazione Vigili del Fuoco.
Scrive Italia Nostra del Vastese
È bene ricordare che la Convenzione sulla promozione e protezione del patrimonio immateriale nasce nel 2003, nel corso della 32° sessione della Conferenza Generale UNESCO, dall’esigenza di individuare il cosiddetto
Intangible heritage ed assicurare misure di protezione nell’interrelazione tra attività umane e ambiente circostante, sia fisico che sociale, ratificata dall’Italia con legge n. 167 del 27 settembre 2007 La Convenzione, sottoscritta il 17 ottobre 2003, è entrata in vigore il 20 aprile2006,Per “patrimonio culturale immateriale” s’intendono le pratiche, rappresentazioni, espressioni, sapere e capacità, come pure gli strumenti, artefatti, oggetti, e spazi culturali associati, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi anche i singoli individui, riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale. Ciò che rileva, in particolare, non è la singola manifestazione culturale in sé, ma il sapere e la conoscenza che vengono trasmessi di generazione in generazione e ricreati dalle comunità ed i gruppi in risposta al loro ambiente, all’interazione con la natura e alla loro storia.
Sono cinque i settori individuati:
tradizioni ed espressioni orali, incluso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale;
arti dello spettacolo;
consuetudini sociali, riti ed eventi festivi;
saperi e pratiche sulla natura e l’universo;
artigianato tradizionale.
«Italia Nostra del Vastese» per le GEP 2023 sceglie il primo settore e segnatamente il linguaggio.
Il riferimento fondamentale è la «lingua locale». Vale a dire, il dialetto. Che è comunicazione orale pertinente a comunicazioni interfamiliari e sociali e, se scritta, ad esperienze letterarie.
L’aspetto che si intende far comprendere che il dialetto è derivazione dal latino proprio come lo è l’italiano con tutte le altre lingue romanze. E che la sua specificità è di tipo fonetico e che gli effetti fonici derivano dall’influenza giocata metafoneticamente dalle semivocali, dagli esiti dell’accentuazione latina e del consonantismo.
Saranno presentate testimonianze documentarie (non letterarie) di XVI secolo di tipo epigrafico o in volgare giuridico. Inoltre, verranno dedicate brevi notizie sull’esistenza di un gergo locale estinto maturato in comunità di maestranze artigianali di provenienza lombardo-ticinese.
Inoltre, verrà dato spazio al dialogo tra locutori dialettali in fonetica degli anni Cinquanta-Sessanta del Novecento.
Davide AquilanoPresidente della sezione di Italia Nostra del Vastese
Nessun commento:
Posta un commento