lunedì 30 gennaio 2023

Salvatorelli e la sua Vastarredo: la storia di un'impresa locale che da sola riesce a inserirsi nel mercato nazionale e internazionale

Si è svolta ieri a Palazzo d’Avalos la presentazione del libro di Remo Salvatorelli dal titolo “Dalla bottega alla fabbrica” pubblicato da Cannarsa.
Ha aperto l'evento la proiezione di un video di cinque minuti che in sintesi raccontava la lunga avventura imprenditoriale di Salvatorelli, giunto proprio ieri all'età di 90 anni. 

 Il moderatore Nicola D'Adamo ha ricordato le principali di date storiche di Vastarredo. Remo Salvatorelli inizia come falegname e nel 1956 apre il primo laboratorio in via Canaccio. Poi si sposta in via Tre Segni creando Vastoplast . Qui cominciò a produrre Cucine e i primi arredi per la scuola. Nel 1962 un momento importante per l’azienda. Lo Stato decise di elevare l’obbligo scolastico a 14 anni e permise anche ai paesi al di sotto dei 3000 ab. di poter aprire la nuova scuola media. Le richieste arredi scolastici in tutta Italia aumentarono a dismisura. Così Salvatorelli decise di costruire uno stabilimento grande a Punta Penna. Vastarredo fu inaugurata nel 1966 e in breve l’azienda divenne leader in Italia, con molti clienti anche all’estero. 

Così inizia il suo sviluppo. Nel 1985 entra in attività la COMES sempre a Punta Penna, uno stabilimento che inizialmente era per la produzione dei mobili di ufficio in legno. Nello stesso periodo per meglio penetrare nel ricco mercato del nord Italia la Vastarredo acquisisce la Illsa in provincia di Varese, una ditta che già operava nel settore degli arredi scolastici.  Infine nel 1994 un passaggio all’estero. Salvatorelli acquisì in Polonia una vecchia azienda per la lavorazione del legno, che poi rilanciò con il nome di Refas. Un’altra iniziativa avviata sempre in quegli anni, però a Punta Penna fu IPAPLAY per la produzione di parchi giochi per bambini.

Negli ultimi 30 anni l’azienda si è stabilizzata con queste attività ed è andata avanti in un mercato divenuto sempre più complesso, guardando sempre con ottimismo al futuro.

Ha poi preso la parola il Sindaco e Presidente della Provincia Francesco Menna, che ha avuto parole di elogio per Remo Salvatorelli, per il contributo dato allo sviluppo del territorio, complimentandosi con lui per la lungimiranza e per i successi ottenuti nel corso dei decenni. Ha anche ricordato le continue attenzioni di Salvatorelli per lo sviluppo del Porto di Punta Penna.

Poi la parola è andata al relatore della giornata, prof. Costantino Felice, noto storico e ricercatore, che ha scritto anche l'ampia e dettagliata prefazione al volume.
Felice, che da sempre si occupa di storia economica del centro meridione e dell’Abruzzo in particolare, ha spiegato i motivi per cui il volume di Salvatorelli assume rilevante importanza storica.

In sintesi da noi gli anni ’60 ci sono stati due filoni di sviluppo industriale: “uno sviluppo basato sulla grande industria pubblica o privata che fosse comunque “calata dall'alto” che (…) avrebbe dovuto innescare il decollo”, ha ricordato lo storico. “E uno sviluppo, viceversa, basato su coinvolgimento delle risorse dei soggetti locali” già operanti sul territorio. In altre parole : “L’industrializzazione del Vastese è non è stata soltanto il prodotto dei grossi investimenti pubblici e privati arrivati dall'esterno (SIV e Magneti Marelli) con i loro indotti deboli o sostanziosi che fossero: in realtà stava crescendo insieme a quella prodotta ovviamente dall’indotto medesimo anche una imprenditoria “endogena” in grado di muoversi autonomamente nelle logiche del mercato nazionale e internazionale”. Questo è il caso di Vastarredo e di altre imprese autonome, cioè non legate all’indotto della grande industria, che proprio per questo motivo hanno rilevanza storica. “Un caso eclatante - ha detto il prof. Felice - è proprio quello della Vastarredo, azienda nata da una tipica intrapresa di successo self made man, la quale partendo dal nulla riesce poco a poco a ingrandirsi fino ad assumere dimensioni nazionali e internazionali”.

Il relatore ha messo infine evidenza ad un altro importante aspetto di Salvatorelli: “oltre allo straordinario fiuto dell'imprenditore di razza, in lui emerge con vigore anche la dimensione etico-civile”. Costante è il suo impegno, per esempio, nelle società sportive (calcio, basket e altri sport). Ma soprattutto egli rivendica con orgoglio le molteplici iniziative di assistenza e beneficenza, tra cui alcune di notevole spessore come quelle del Lions di cui è socio”.

A questo proposito il moderatore ha ricordato che tutti i proventi dalla vendita del libro di Salvatorelli verranno devoluti a favore del Villaggio Scuola di solidarietà di Wolisso in Etiopia realizzato e gestito dai Lions. Ed ha dato la parola a Michele Spadaccini che sostituiva la presidente del Lions Club Vasto Host Maria Grazia Angelini. Spadaccini ha ripercorso le varie tappe del progetto in Etopia gestito dai Lions del Distretto 108/A che fornisce assistenza e istruzione a 1.000 bambini e ragazzi ed ha mostrato un filmato del’iniziativa. 

Ha fatto seguito un breve saluto dell’editore Cannarsa, rappresentato dalla figlia Maria Antonietta che ha ringraziato l’autore per aver scelto Cannarsa ed ha ringraziato chi ha collaborato al volume: in primis il professor Felice per la brillante e dotta prefazione; e poi Remo Petrocelli per l'editing dei testi; il fotografo Nicola presenza per la foto di copertina; e in particolare l'amico Beniamino Fiore per la preziosissima e proficua collaborazione e per la fornitura di raro materiale d’archivio.

In conclusione, al momento di prendere la parola, Remo Salvatorelli ha avuto un attimo di comprensibile commozione, ricordando alcuni momenti della sua vita e soprattutto ringraziando tutti quelli che hanno dato una mano alla realizzazione del volume che racconta la sua storia.

Infine saluto della figlia Luciana e del nipote Andrea; ed in video gli auguri dei suoi nipoti fuori Vasto per i suoi 90 anni, con il finale di “Tanti Auguri a Te!!!”

Nicola D’Adamo


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