Per me Salesiano, è come se fosse
morto un “VERO” confratello.
Don Mario pur non essendo Salesiano,
incarnava perfettamente il
“CRITERIO ORATORIANO” descritto
nelle nostre costituzioni a n. 40:
“Don Bosco visse una tipica
esperienza pastorale nel suo
primo oratorio, che fu per i giovani
casa che accoglie,
parrocchia che evangelizza,
scuola che avvia alla vita e
cortile per incontrarsi da amici
e vivere in allegria”.
Lo SPORT per don Mario lo ha
vissuto con questo “CRITERIO”:
Offrendo un cortile ne ha fatto una
casa; che accoglieva tutti e lo ha
trasformato in una scuola di VITA;
“un cortile” perché no! che li
avvicinava e fatti crescere anche nella
FEDE.
Ricordo uno tra tanti episodi
che sottolinea quanto ho detto:
il Gruppo storico 63/64 nel
pomeriggio la Vigilia di Natale del 78,
nel salutarmi mi dissero:
«non preoccuparti se non ci vedi
questa notte alla Messa, andiamo
da Don Mario a San Lorenzo»
Nb. Non fu solo per quella occasione.
Che dire delle Finali Nazionali a
Senigallia, categoria Ragazzi dei nati
nel 64/65: con Don Mario: unico
Accompagnatore / Autista /
Sacerdote / Animatore-Equilibratore.
con il pulmino nuovo fiat 242!
La caratteristica più bella che vorrei
sottolineare era la PRESENZA.
Una PRESENZA gioiosa; attenta,
rispettosa, coinvolgente, sicura
(su di lui potevi contarci sempre).
Una PRESENZA attiva nel risolvere i
problemi anche di natura economica.
Una PRESENZA non solo nel cortile,
nel consiglio direttivo, nelle palestre,
negli allenamenti e nelle gare. A
proposito di questa presenza faccio da
ponte a Patelli Luigi, storico dirigente,
descrive così il suo primo incontro con
don Mario:
“Ciao Pasquale oggi nel rivolgere
un pensiero a don Mario mi è
tornato alla mente quando nel 71
a s. Lorenzo partita tra Virtus s.
Lorenzo e noi Histonium Vasto lui
segnava i punti e io al cronometro
dovevo controllare perché preso
dalla foga o non segnava o sbagliava
colonna, in suo favore. Ciao don
Mario ora che sei andato in cielo a
organizzare le gare di basket tra gli
angeli se ti mettono a fare il referto
stai attento a segnare i punti nelle
caselle giuste”.
Riprendo il mio pensiero, in questi
anni che manco da Vasto
(e sono tanti ormai), Don Mario è stato
sempre una PRESENZA continua, e ho
gioito quando il 27 novembre scorso
Fabio Falcone mi ha mandato la foto
con don Mario al Palazzetto.
Oggi rinnovo il mio GRAZIE al Signore
con le parole di Sant’Agostino:
“Signore, non ti chiediamo perché
c’è lo hai tolto, ma ti ringraziamo
di avercelo dato”;
E sempre con Sant’Agostino termino
con una certezza:
“Coloro che amiamo e che abbiamo
perduto non sono più dove erano ma
sono dovunque noi siamo”.
Don Mario GRAZIE
che resti ancora sempre con noi.
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