Il dott. Antonio Spadaccini presidente del Ciclo Club Vasto |
Dott. Spadaccini che valenza ha per il nostro territorio la Via Verde della Costa del Trabocchi?
“La ciclopedonale Via Verde Costa dei Trabocchi, da Ortona a Vasto, naturalmente quando totalmente realizzata, non potrà che essere un’ infrastruttura cicloturistica di enorme importanza, anche socio-economica. per tutto il nostro territorio. E’ infatti meravigliosamente unica per location e per ambienti naturali e paesaggi che regala a chi la percorre”.
Ma bisognerebbe completarla…
“Purtroppo oggi, a circa 4 anni dalla iniziale data annunciata di fine lavori con la sua riconsegna alla nostra comunità (dicembre 2018 ndr), la Via Verde risulta ancora un “cantiere”, con tratti del tutto mancanti e/o di non facile e semplice accesso e transito in bicicletta. Bisogna perciò prendere atto che siamo di fronte ad una Via Verde “a due velocità”.
Che significa a “due velocità” ?
“Significa che, seppur ancora “cantiere”, la Via Verde risulta, allo stato, già completata da Ortona a Torino di Sangro (per circa la metà del suo totale percorso di 42 Km). Più a sud invece, tralasciando il grande problema “frana” in località Dragoni, nel tratto che va da Casalbordino a Vasto, essa è stata utilmente realizzata solo da Vignola a Vasto (per circa 5 km). La Via Verde deve essere invece ancora del tutto “creata” a Casalbordino lido e a nord di Vasto (dal Porto a Vignola)”.
Ma sono anni che parliamo sempre degli stessi problemi per il completamento del tracciato fino a Vasto…
“Rispetto alla “doppia velocità” di realizzazione dell’opera e alla oggettiva “penalizzazione” del tratto vastese, c’è da ricordare che segnali in tal senso sono stati subito evidenti, naturalmente ad osservatori attenti e fattivamente interessati a tale ciclopedonale. Prova ne è anche la lettera, firmata da 7 presidenti di Associazioni ciclistiche del territorio, che nel Novembre 2018, ho personalmente inviato all’allora Presidente della Provincia, Dr Mario Pupillo”. (FOTO a più di pagina)
Un altro grosso problema: la Riserva di Punta Aderci, con il suo tracciato “sterrato”, non è percorribile dalle bici da corsa, quindi rischia di spezzare in due la Via Verde. Che si fa?
“E’ vero. Nel lungo percorso che attraversa la bellissima Riserva di Punta Aderci, la ciclabile presenta fondo sterrato, con facilità a diventare irregolare e, a tratti, anche difficile da percorrere in bici (maggiormente in inverno e in caso di pioggia), e quindi sicuramente più adatta a ciclisti esperti e/o in Mtb o Gravel”.
Ma si può usare un altro tipo di fondo stradale nella Riserva?
“Riguardo alla decisione di utilizzare lo “sterrato”, credo poco a obblighi legislativi e/o ad una scelta condizionata dalle “radicali” richieste dei locali ambientalisti (ascoltati solo quando fa comodo?). Va verificato sul problema anche l’esistenza di un accordo nazionale tra FIAB e Direzione dei Parchi su quali materiali è meglio utilizzare per la realizzazione di eventuali ciclabili che attraversano territori “protetti” e di importanza naturalistica. Ho letto anche di efficace utilizzo in tali aree di pavimentazione e/o di asfalto “ecologico”, come quello per esempio usato nel Parco del Pollino ed in altre tante ciclabili nazionali”.
Per i tratti da realizzare da Torino di Sangro a Vignola stanno cercando ancora soluzioni, ma non conveniva subito cambiare tracciato e andare speditamente avanti con i lavori?
Per i tratti non realizzati a Casalbordino e Porto di Vasto, trovo del tutto opinabili e poco convincenti le motivazioni di cui ho sentito parlare e che hanno di fatto portato a bloccare la realizzazione della ciclabile in tali tratti e decidere per variazioni di percorso. Non potevano queste penalizzanti e, credo, anche costose variazioni essere evitate, modificando opportunamente il progetto originale, magari rinunciando, dove necessario, a qualche parcheggio e/o istituendo il “senso unico” al traffico veicolare in alcuni tratti?
Ringraziamo il presidente del Cicloclub di Vasto Antonio Spadaccini per questa ampia riflessione sperando che vengano accelerati tutti i lavori, anche in previsione della tappa del Giro d’Italia nella parte nord della Via Verde. Noi vastesi vorremmo evitare che passi il concetto che la Costa dei Trabocchi va da Fossacesia a Ortona!
Nicola D’Adamo
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