Capito che si trattava di un reperto di notevole valore storico ed archeologico, Nasuti ha subito segnalato il ritrovamento alle autorità competenti (carabinieri e Soprintendenza) ed ha provveduto alla consegna. Il manufatto, di epoca pre-romana, misura circa 50 centimetri e pesa ben 26 chili.
Perché ha tre fori? Spesso questo strumento era corredato da elementi aggiuntivi in legno, capaci di esercitare una certa presa sul fondale. sabbioso. foto
Il ritrovamento nella zona di Punta Penna non è casuale: in epoche antiche tutta la zona aveva un ruolo fondamentale dal punto di vista economico, sociale politico, con molti aspetti ancora da scoprire.
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| I fori inferiori servivano per aggiungere altri elementi per fare presa sul fondale |
“Spesso si parla di Punta d'Erce di Vasto come di una località ricca di inestimabili tesori legati alla
storia, alla leggenda”, scriveva Giuseppe Catania qualche anno fa. Aggiungendo che “Recentemente sono stati rinvenuti, nel corso di una campagna di scavi condotti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, fondi di capanne incavati risalenti al 1000 a.C., e cioè alla età finale del bronzo, con reperti ceramici e vasellami di importazione”. Inoltre a Punta Penna “Viene ipotizzata, con certezza, l'esistenza di un Santuario, considerato il coagulo delle attività politiche, amministrative e religiose delle popolazioni frentane di tutta la fascia costiera compresa tra il Foro ed il Biferno, con la Maiella per confine occidentale”. Non solo. Molti danno Punta Penna come sito della mitica città di Buca
importante centro dell’antichità.
Il reperto appena trovato quindi dà ulteriore forza alle ipotesi di Punta Penna come importante centro economico e amministrativo in epoca pre-romana.
NDA
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