sabato 27 agosto 2022

Intervista all’avvocato Giustino Buda sulla figura politica del Direttore didattico Guido Fabrizio di Cupello


Guido Fabrizio
Intervista all’avvocato GIUSTINO BUDA sulla figura politica del Direttore didattico GUIDO FABRIZIO di Cupello

a cura di ANTONINO ORLANDO

Come hai conosciuto Guido Fabrizio ?

In un paese di qualche migliaio di abitanti come Cupello ci si conosceva più o meno tutti, e di ognuno erano noti vita, morte e miracoli. Ho conosciuto da vicino Guido in una circostanza alquanto avventurosa. Un giorno di fine luglio 1943 ero

in un locale al piano terra di Via Carità, adibito a cucina, antistante la mia abitazione, mentre ero intento a fare colazione. Improvvisamente Guido entrò trafelato, corse alla finestra, la scavalcò immettendosi nella parallela Via Antonelli e poi scomparve negli orti e canneti circostanti. Subito dopo apparvero lungo la Via Carità soldati tedeschi armati ed urlanti, che evidentemente lo inseguivano; rabbiosamente ma per fortuna inutilmente.

Hai conversato di politica con lui ?

Negli anni successivi ebbi qualche contatto con lui su temi prevalentemente letterari, ancorché intrecciati a profili filosofici e politici. Era un appassionato cultore della materia; una passione di famiglia: era cugino di quel tale Lucio Mastronardi che decenni più tardi avrebbe scritto ‘Il maestro di Vigevano’, romanzo di un certo successo, dal quale venne tratto l’omonimo film interpretato da Alberto Sordi, ed altresì ‘Il calzolaio di Vigevano’, ecc.  

Hai avuto modo di condividere qualche iniziativa politica ?

Data la grande distanza che ci separava sul piano politico, ovviamente non condividevo le sue iniziative. Confesso tuttavia che, in cuor mio, quando perseguiva obiettivi che favorivano palesemente e non strumentalmente gli ultimi, mi sentivo dalla sua parte.

Che ruolo aveva Guido Fabrizio nella vita politica e amministrativa di Cupello?

Era il capo indiscusso dei comunisti di Cupello e, via via, di tutti i comuni del circondario. Quanto all’attività amministrativa, pur ricoprendo cariche che gli avrebbero consentito di svolgerle, si limitò sempre ad esercitare un ruolo decisivo di suggeritore più o meno occulto di ‘compagni’ da lui scelti ed adeguatamente addestrati. Tra i quali spiccavano persone a lui assai prossime, anche per legami di parentela o di affinità.

Ricordi qualche episodio significativo della sua vita politica ?

Non ricordo episodi significativi; posso affermare che, più che la dialettica o l’oratoria, la sua arma invincibile in tema di proselitismo erano il contatto personale, l’approccio che aveva con la maggioranza dei compaesani, per lo più contadini ed operai. Costoro subivano il fascino dell’eloquio di questo maestro elementare che, a differenza dei suoi colleghi ed altri diplomati o laureati, non solo non ostentava alcuna superiorità ma era solito sedere e conversare con loro seduti su un gradino del marciapiede all’inizio di Corso Mazzini di Cupello, di fronte alla falegnameria di Peppino Raspa, dove suo padre aveva lavorato ed anche lui si era esercitato con la pialla. 

Gli avversari politici che giudizio avevano nei suoi riguardi ?

Sul piano politico i suoi avversari lo temevano tutti; erano ben consapevoli che non si trattava di un qualsivoglia ‘Peppone’ di quei tempi ma un comunista ferrato, tenace ed irriducibile. Sovente mostravano verso di lui un certo rispetto ma non saprei dire quanto sincero.

Perché a tuo parere Remo Gaspari gli era così ostile ? 

Gaspari non poteva non essergli ostile; Guido operava nel suo medesimo territorio e i frutti relativi per lui aumentavano sempre più a dismisura, in danno di tutti i suoi avversari, Gaspari in primis. Successo che, sia da maestro elementare che da direttore didattico che poi divenne, pagò con diversi trasferimenti d’ufficio, non saprei dire quanto legittimi, presso scuole lontane dall’Abruzzo.

Secondo te Guido Fabrizio poteva minacciare l’egemonia politica di Remo Gaspari e della DC  nel Vastese ?

Guido, malgrado il suo spessore di potente ed irriducibile comunista d’acciaio (ultra stalinista) era senza dubbio una non lieve spina nel fianco di Gaspari; tuttavia non aveva la minima possibilità di minacciare l’egemonia di Gaspari. Tutto ciò, vuoi per i valori che allora incarnavano il partito comunista e la larga condivisione che essi trovavano nel popolo, vuoi per il potere che il suo avversario esercitava favorendo concreti interventi statali e privati nell’interesse della comunità che, a sua volta, non mancava di apprezzare anche sul piano elettorale.

E i suoi compagni di partito?

I suoi compagni di partito furono sempre solidali con lui ed allineati secondo le sue indicazioni; ben pochi, tra i più fedeli, emersero in qualche misura ma marciarono sempre lungo le sue direttive.

Come nacque la vicenda legata alla questione del metano?   

Nulla posso dire in merito, essendomi allontanato da Cupello assai prima di quegli eventi. 

  Antonino Orlando 



Scolaresca del maestro Guido Fabrizio a Cupello anno 1953

Gli originali delle foto appartengono al sig. Luciano Fabrizio ( figlio di Guido)  che ringrazio sentitamente. 

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