sabato 25 giugno 2022

Pillole di storia: LA STAGIONE DEI PLEBISCITI UNITARI.

 
Pillole di storia.
LA STAGIONE DEI PLEBISCITI UNITARI.

di Nicolangelo D'Adamo  

I Plebisciti per l’annessione al Regno di Piemonte e Sardegna si svolsero nel 1860 con il seguente ordine.

1. 11/12 marzo 1861 nelle Legazioni Pontificie di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì

2. 24 maggio/60 Ducato di Parma e Piacenza;

3. 21 ottobre/60 Province Napoletane;

4. 4 novembre/60 nelle Marche e in Umbria.

Ovunque i risultati furono largamente a favore dell’annessione al Regno Sabaudo.


Nello stesso anno si votarono anche le annessioni alla Francia di Nizza e Savoia, precisamente nei gg 15/16 aprile, con risultati largamente a favore dell’annessione alla Francia.

A Vasto si votò ovviamente lo stesso giorno delle province napoletane, ovvero il 21 ottobre del 1860, in un edificio difronte al palazzo Ciccarone .

“Su 2804 “allistati” (come si chiamavano gli aventi diritto al voto) votarono 1954, solo due “no” e 1952 “si” (cfr F. Costantino, “La Storia di Vasto”). La vittoria dei “si” fu celebrata sotto il palazzo Ciccarone, lungo la strada che per questo si chiama, ancora oggi,“Corso Plebiscito”. Il successo dei “SI” a Vasto era del resto scontato sia per il modo, tutt’altro che limpido in cui si svolsero le elezioni, si per la netta prevalenza dei liberali guidati da Silvio Ciccarone.

Nel vastese i “NO” prevalsero solo a Fraine, Roccaspinalveti e Dogliola

Qualche giorno prima del plebiscito, il 14 ottobre, era giunto a Vasto il marchese Villamarina, ambasciatore del Piemonte presso il re di Napoli per incontrarsi con Vittorio Emanuele che stava per entrare in Abruzzo.

L’intera delegazione con il diplomatico furono accolti da una folla festante ed ospitati a palazzo Ciccarone. Si sapeva che l’esito del Plebiscito sarebbe stato favorevole ai Savoia

I filoborbonici, del tutto ininfluenti, avevano il centro raccolta nel convento di S. Onofrio, dove i frati minori riformati, guidati dal canonico Giacomo Tommasi, minacciarono inutilmente di scomunica chi avesse votato per l’annessione.

Il dominio dei liberali a Vasto si manifestò in modo ancora più netto nelle votazioni politiche successive, 27 gennaio 1861, quando Silvio Ciccarone sbaragliò i repubblicani e il partito borbonico facendo eleggere l’amico Silvio Spaventa, liberale di vecchia data, a cui era particolarmente legato e che gli aveva chiesto un’alleanza.La situazione politica a Vasto vedeva una profonda frattura tra Liberali guidati da Silvio Ciccarone ed il partito borbonico e repubblicano. Il trionfo di Silvio Spaventa consolidò la leadership si Ciccarone al quale venne offerta una Prefettura dopo l’unità, che rifiutò e la direzione del Banco di Napoli che pure rifiutò con questa motivazione: “accettare uffici retribuiti significa sedersi a tavola e farsi pagare i servigi resi”. Ma quelli erano altri tempi!

Nicolangelo D’Adamo

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