sabato 23 aprile 2022

Festa dell'Incoronata: processione per riportare la statua della Madonna nella sua chiesa


Nell'ultimo week-end di aprile torna la festa religiosa in onore di S. Maria Incoronata. Dopo essere stata per tutta la settimana esposta alla venerazione dei fedeli nella Cattedrale di S. Giuseppe, con le S. Messe e le riflessioni affidate a Padre Antonio Levita, questo pomeriggio la statua della Madonna è stata riportata processionalmente nella propria chiesa, accompagnata da tanti fedeli e dalle note proposte dal Complesso Bandistico "San Martino". Al rientro in chiesa, la
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S. Messa è stata celebrata dal parroco della Cattedrale di S. Giuseppe don Gianfranco Travaglini. Domani alle ore 11 è prevista la S. Messa Solenne celebrata dal Padre Provinciale fr. Matteo Siro. 

La festa dell’Incoronata si riallaccia ad un fatto prodigioso che si verificò nella primavera del 1738quando, a causa del perdurare della siccità, venne ordinata di far uscire la processione della statua della Madonna dell’Incoronata, che allora si trovava nella chiesa di San Pietro, attraverso i campi. Appena la processione arrivò in prossimità della cappella di San Martino, in corrispondenza dell'attuale santuario dell'Incoronata, si vide il cielo coprirsi di nubi e cominciò a cadere un’abbondantissima pioggia. L’accaduto fu interpretato come segno del cielo e desiderio della Madonna che lì voleva essere onorata. 

Nella Relazione dell'apprezzo della città del Vasto, scritta nel 1742 dall'ingegnere Biase de Lellis, si ricorda che la cappella era formata da una sola navata, ed erano presenti l'altare maggiore dedicato a S. Martino e due altari laterali dedicati all'Incoronata ed a S. Giustino. Nello stesso periodo il titolo della chiesa rurale di S. Martino fu cambiato in Maria Santissima Incoronata, beneficiando del titolo di "santuario". In seguito all’espansione della contrada, il sindaco Pietro Muzii, nella seduta del 3 dicembre 1826, propose all’assemblea l’apertura di un convento di frati cappuccini per un migliore servizio spirituale in una zona in forte crescita. Il progetto dell’edificio fu disegnato da P. Francesco Saverio da Lanciano e il 31 marzo 1860 il Re Francesco II, con real decreto ne autorizzò l’apertura. Il 20 luglio dello stesso anno, giunsero a Vasto l’ex provinciale dei Cappuccini P. Giuseppe Cerritelli da Chieti, P. Tobia da Guardiagrele e un terziario laico, per osservare meglio i locali e valutare i lavori necessari da effettuare. Nel mese di agosto P. Alfonso da Monteodorisio si occupò dei lavori, che furono completati il 25 agosto, con l’aggiunta del mobilio. L’8 settembre dello stesso anno i frati cappuccini, sotto la guida di P. Giuseppe Cerritelli da Chieti, presero possesso del romitorio e otto giorni più tardi avvenne la cerimonia d’inaugurazione. Solo pochi mesi dopo, in seguito alla soppressione di tutte le comunità religiose, avvenuto con decreto del 17 febbraio 1861, il convento venne chiuso ed i cappuccini furono ospitati nella villetta del signor Antonino Celano. Questi rivendicando il diritto di proprietà sul convento riuscì, due anni più tardi, a riottenere sia la chiesa che il convento, che a loro volta vennero ridonati ai frati cappuccini. 
 Lino Spadaccini

 

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