giovedì 13 gennaio 2022

SIV-Università 1991: l'auto elettrica che si ricaricava con la sola energia solare, senza aver bisogno di attaccare la spina alle colonnine

La SIV fu per lungo tempo all'avanguardia,  aveva " la capacità di guardare in avanti e di darsi  strumenti per anticipare il futuro", commenta l'ex manager UMBERTO MARRAMI .

 L’auto solare di SIV e Università dell’Aquila di cui abbiamo recentemente parlato è solo un esempio del livello tecnologico raggiunto dalla SIV (ora Pilkington) negli anni ’80.

Nel caso specifico si trattava di un’auto elettrica ricaricata dall’energia solare tramite i pannelli fotovoltaici. Era totalmente autonoma e non bisognava attaccarla alle colonnine di ricarica, come quelle di oggi!
Era necessario ovviamente continuare la ricerca per risolvere una serie di problemi, ma stiamo parlando di oltre 30 anni fa! Avremmo avuto tutto il tempo per arrivare alla industrializzazione e essere pronti oggi: tempo in cui si parla esclusivamente di auto elettriche.
Fra i tanti commenti pubblichiamo quello di Umberto Marrami, ex manager di spicco del colosso vetrario in quel periodo.


Caro Nicola, grazie di questi tuoi tuffi nel passato recente. Fanno bene, non solo ha chi ha lavorato lì ma, direi, a tutto il contesto territoriale.

Fa bene ricordare o venire a sapere che la SIV era, si, sorta ed operava principalmente nel meridione d'Italia ma la testa, ossia la capacità di guardare in avanti e di darsi gli strumenti per anticipare il futuro, era europea.

La cultura d'impresa, in uno tecnica e tecnologica, economica e di gestione sociale, che vi si era formata, fu per lungo tempo all'avanguardia nel novero delle grandi aziende, nazionali e non solo, e contribuì all'emancipazione del Paese su questo versante.

Poi, le vicende che ne sono seguite sono state quelle che conosciamo caro Nicola, e trent'anni passati dall'episodio che ricordi sono lontani come un secolo "tanta acqua è passata sotto i ponti".

Restano, però, le soddisfazioni di una popolazione intelligente ed aperta, e la fierezza di esserci stati. 
Umberto Marrami

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