mercoledì 12 gennaio 2022

San Salvo: Domenico Ialacci promotore nel 1959 della prima cooperativa agricola

 

di Michele Molino 

Domenico Ialacci si fece promotore a San Salvo nel 1959 della prima cooperativa agricola. Otto anni al fronte di guerra

Domenico Ialacci viticoltore sansalvesesi è spento all’età di 96 anni.Verso i 18 anni nel 1943 venne inviato a combattere sul fronte africano.

Nel secondo anno fu trasferito alla prima linea del fronte greco-albanese dove le truppe italiane erano in forte difficoltà. Fu catturato dai soldati tedeschi e trasportato nel campo di concentramento di Danzica.La razione alimentare giornaliera consisteva in un mestolo di brodo nero. Il gelo penetrava fin alle midolla. Dopo la firma dell’armistizio girovagò per oltre due mesi a piedi, finchè non raggiunse con mezzi di fortuna il suo paese San Salvo.

Tornò a coltivare il suo campicello. I commercianti pagavano l’uva ad un prezzo molto basso. I coltivatori diretti non potevano andare avanti in quella situazione. Domenico Ialacci fu uno dei primi agricoltori a reagire.Una sera del 1959 organizzò insieme a Luigi Ruggieri e Mimì Vicoli una riunione, durante la quale furono decise le regole per l’istituzione di una cooperativa.

Alla prima assemblea non andò nessuno. Dopo qualche settimana aderirono altri 100 soci. Dopo l’approvazione delle formalità burocratiche per le elezioni, Domenico Ialacci fu eletto presidente della cooperativa.La somma che avrebbero dovuto anticipare i soci fu di lire 12 mila per ogni mille metri quadrati di vigneto. La maggior parte di loro firmò diverse cambiali. 

L’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica si protrasse per due anni.Infatti ottenne il parere negativo della commissione. Una mattina il presidente Domenico Ialacci, Luigi Ruggieri, Mimì Vicoli, Giuseppe Zimarino e Vincenzo Terpolilli decisero di recarsi in treno alla Cassa per il Mezzogiorno di Roma.

Il presidente romano li accolse con molta cortesia. Chiamò il funzionario responsabile della pratica, che giallo come un limone cominciò a tremare.Il funzionario consegnò al presidente una lettera spedita tramite posta raccomandata, dove lesse che le uve dei vigneti del territorio sansalvese non avevano gli zuccheri sufficienti per la fermentazione alcoolica. 
A quel punto il presidente comprese che sotto c’era un imbroglio. Infatti il giorno seguente si recò a San Salvo.Constatò personalmente che la qualità delle uve era ottima. 

Dopo una settimana il progetto fu approvato dalla commissione competente. La cantina vitivinicola fu costruita in meno di due anni e fu chiamata Gargheta. 

Nel giro di pochi anni il numero degli aderenti triplicò e il fatturato crebbe in modo vertiginoso.Con il passare del tempo la struttura divenne fatiscente, pertanto negli anni 60’ fu abbattuta. 

Nel 1971 nacque una nuova realtà aziendale, che prese il nome di Euro-Ortofrutticola del Trigno.

Michele Molino

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