Secondino Artese |
Nel 1920 le prime luci a San Salvo, Lentella e Fresagrandinaria
di Michele Molino
Fino al 1919 nei paesi dell’alto Vastese ed a San Salvo la luce elettrica non esisteva.
Per rischiarare le abitazioni si faceva uso di lumi a olio, lumi a carburo e candele (cirùggine). Verso la fine del 1920 a portare la prima illuminazione elettrica a San Salvo, Lentella e Fresagrandinaria fu Michelangelo Ferragonio, pugliese. A San Salvo, la prima illuminazione domestica, invece, ebbe luogo nella casa di Michele Sabatini, in Via Savoia. A Ferragonio subentrò nel 1928 Secondino Artese padre dell’on. le Vitale, il quale, installò una turbina elettrica sul fiume Trigno, nel territorio di Fresagrandinaria, fornendo l’elettricità, non solo a San Salvo, ma anche a Lentella ed alla stessa Fresagrandinaria.
Finalmente gli abitanti dei tre paesi poterono uscire tranquillamente di sera. Gli anziani ricordano, che durante un diluvio, i detriti e il terreno staccati dai pendii, causarono l’otturazione del canale. Il cassettone della turbina (lu casciòne) posizionato nelle vicinanze del torrente Annecchia, dopo un balzo di dieci metri, fu trascinato dall’acqua corrente. Conseguentemente San Salvo, Fresagrandinaria e Lentella restarono parecchie settimane senza la luce elettrica. Secondino Artese con un prodigioso intervento riuscì a ripristinare la corrente elettrica. Nelle vicinanze della centrale elettrica, Antonio Di Vincenzo, lancianese, aprì un mulino ad acqua. A frotte la gente si recava a macinare grano, fave e granturco. Durante l’attesa, molti andavano a pescare le anguille al fiume. L’odore delle anguille arrostite si sprigionava in tutta la valle. Si beveva vino al ritmo travolgente della ddubbottë.
Michele Molino
FOTO: Secondino Artese
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