COMUNICATO STAMPA
Non è troppo presto! Perché vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni
Il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Pediatria, Regione Abruzzo, raccomanda fortemente di vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni per la infezione da SARS-COV-2 (COVID-19).
Con il presente Comunicato Stampa, il Professor Francesco Chiarelli, Presidente della
Società Italiana di Pediatria – Regione Abruzzo, a nome del Consiglio Direttivo (Dr.ssa Marisa D’Andrea - L’Aquila [Vice-Presidente], Prof. Cosimo Giannini - Chieti [Segretario-Tesoriere], Dr.ssa Daniela Trotta - Pescara, Dr. Franco Di Lollo - Teramo, Dr. Vincenzo D’Onofrio - Chieti, Dr. Michele Ferretti - Teramo, Dr.ssa Eleonora Coclite - Pescara) informa gli abitanti della Regione Abruzzo sulla opportunità e necessità di vaccinare i bambini della fascia di età tra 5 e 11 anni, per le motivazioni addotte e approvate dalla Società Italiana di Pediatria a livello Nazionale.
Le nozioni scientifiche per vaccinare i bambini sono le seguenti:
1. I vaccini contro COVID sono lo strumento più efficace e sicuro che abbiamo per contrastare la diffusione di SARS-CoV-2 e la vaccinazione contro COVID è un diritto dei bambini esattamente come per gli adulti.
2.
I bambini tra 5 e 11 non sono al
riparo dal virus e
una parte consistente dei nuovi contagiati ha questa età. Il vaccino non
deprime la capacità del bambino di rispondere alle infezioni ma, al contrario,
permette al sistema immunitario di lavorare “in sicurezza” producendo delle
armi di difesa in caso di esposizione alvirus.
3.
Sebbene
l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni
casi può causare una patologia grave
come la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), che può richiedere
anche il ricovero in terapia intensiva.
4.
Il
long COVID, che consiste nella
persistenza di sintomi patologici quali stanchezza, difficoltà alla
concentrazione, malessere anche a distanza di 3 mesi dall’infezione anche lieve
da SARS-CoV-2, è una realtà crescente
anche in età pediatrica e può impattare sul complessivo benessere fisico e
soprattutto psicologico delbambino.
5.
Lo
stress causato dalla pandemia, la
chiusura prolungata delle scuole e l’interruzione delle attività sportive e
ricreative hanno avuto un effetto
devastante sulla salute mentale dei bambini e sullo sviluppo della loro personalità e, pertanto, vanno
evitati, abbattendo drasticamente con la vaccinazione la circolazione del virus
in tutte le fasce d’età, anche in quella pediatrica.
6.
Vaccinare
i bambini contro COVID serve a proteggerli dalle forme gravidi malattia e dal
long COVID, permettendo loro di frequentare
la scuola in presenza e di condurre una vita socialenormale.
7.
Pur
essendo dimostrato che i bambini con alcune patologie croniche sono
maggiormente a rischio di contrarre la malattia in forma grave, non è possibile sapere quali bambini, tra
quelli in buona salute, presenteranno manifestazioni cliniche gravi, long
COVID o problematiche psicosociali.
8.
Lo sviluppo dei vaccini nei bambini
tra 5 e 11 anni non ha “saltato” nessuna delle fasi di verifica dell'efficacia
e della sicurezza.
La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, alle
ingenti risorse impiegate e all’impegno delle Agenzie regolatorie. Il numero di
bambini arruolati nel trial clinico che ha portato all’autorizzazione del
vaccino nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è elevato, essendo uno
studiosullapopolazione pediatrica. A questo studio, giorno dopo giorno, si
stanno aggiungendo milioni di dosi somministrate in varie parti del mondo
(Stati Uniti, Cile, Israele e Austria), senza segnalazioni di reazioni avverse
che ne controindichino l’utilizzo anche per queste fasce d’età. Inoltre, finora
nessuno dei bambini che si è vaccinato è
stato ricoverato per COVID.
9.
Lo
studio registrativo effettuato ha dimostrato che i vaccini sui bambinidi età
compresa tra 5 e 11 anni hanno un’efficacia
del 91% nel prevenire l’infezione sintomatica da SARS-CoV-2. Sappiamo anche
dai dati sugli adulti che la capacità del vaccino di prevenire ricoveri e
decessi è molto maggiore della sua capacità di prevenire l’infezione: quindi,
la vaccinazione può evitare tutti o quasi i casi gravi, compresi quelli
preoccupanti diMIS-C.
10.
La
sicurezza della vaccinazione, su oltre 3,5 milioni di bambini vaccinati con una
dose e 1 milione con 2 dosi negli USA, è risultata molto elevata:gli effetti collaterali più frequenti durano
poche ore e sono dolore al sito dell’iniezione, mal di testa, nausea e
dolori a muscoli earticolazioni.
11.
Nei
bambini tra 5 e 11 anni la vaccinazione
contro COVID non sembra determinare problemi cardiaci (miocarditi e
pericarditi), che si sono verificati rarissimamente in alcuni ragazzi tra
15 e 25 anni e che si sono comunque sempre risolti senza problemi. Viceversa,
l’infezione daSARS-CoV-2, come altre malattie virali, può dare complicanze che
interessano il cuore.
12.
Vaccinare
i bambini in questa fascia di età potrà significare meno quarantene, meno didattica a distanza, meno limiti delle attività
extrascolastiche e si eviterà di eseguire il tampone a ogni minimo sintomo,
con indubbi vantaggi anche per la complessiva organizzazione dellafamiglia.
13.
Il
dosaggio di antigene contenuto nel vaccino è di 10 microgrammi, un terzo rispetto a quello somministrato
dai 12 anni in su (30 microgrammi). Sono previste due iniezioni intramuscolari, a
distanza ditre settimane l’unadall’altra.
14.
I vaccini contro COVID vanno
assolutamente eseguiti, per il rischio di gravi
complicanze COVID-correlate, a bambini
con patologie quali immunodeficienze, patologie oncologiche, cardiopatie,
malattie renali croniche, malattie respiratorie croniche, quadri gravi di
obesità, diabete di tipo 1 non adeguatamente controllato, trisomia 21 e
patologieneuromuscolari.
15.
Non ci sono patologie per cui vi sia
una controindicazione assoluta al vaccino a mRNA contro COVID. Solo in caso di anamnesi positiva
per anafilassi, è opportuna una attenta anamnesi al fine di valutare se
somministrare il vaccino prolungando il tempo di osservazione post-
vaccinazione.
16. I vaccini
contro COVID non hanno alcuna influenza
sulla fertilità né possono causare effetti collaterali sullo sviluppo o
lacrescita.
17. I bambini vaccinati tuteleranno anche gli amici e i
parenti che entrano in contatto con loro e che, per le loro condizioni di
salute (es. difese immunitarie carenti, malattie croniche sottostanti), sono a
rischio di forme gravi dimalattia.
18.
La
somministrazione dei vaccini contro COVID può
essereconcomitante o essere effettuata a qualsiasi distanza di tempo con altri
vaccini inattivati (es. antiinfluenzale,
antipolio-difterite-tetano-pertosse, anti-HPV). Nel caso dei vaccini a virus
vivo attenuato (es. anti-morbillo-rosolia-parotite- varicella) va mantenuta una distanza minima
precauzionale di 14 giorni prima o dopo la somministrazione del vaccino
perCOVID.
19.
Elevate
coperture vaccinali nei bambini tra 5 e 11 anni permetteranno di contribuire a ridurre la circolazione del SARS-CoV-2 e,
di conseguenza, la comparsa in Europa di varianti virali più contagiose o
aggressive cheriducono l’efficacia deivaccini.
20.
Se si è avuta l'infezione (tampone positivo), è possibile
effettuare un'unica dose di vaccino
entro i 6 mesi dal contagio. Chi ha una immunodeficienza dovrà comunque
ricevere due dosi. La valutazione deititoli anticorpali non è utile per
decidere se effettuare la vaccinazione. Se sono passati più di 6 mesi dal
contagio sarà necessario effettuare due dosi di vaccino. Questo vale anche per
chi ha avuto laMIS-C.
21.
Nei
bambini con infezione confermata con
tampone dopo almeno 15 giorni dalla prima dose, non è indicato somministrare la
seconda dose vaccinale. Chi
contrae l'infezione dopo la vaccinazione sembra che abbia la carica virale
inferiori agli infetti non vaccinati. La vaccinazione parziale e la successiva
infezione non precludono un eventuale richiamo nelfuturo.
22.
In
questi ultimi due anni COVID ha assorbito gran parte delle risorse sanitarie: vaccinarsi significa contribuire alla cura
di chi è affetto da altre patologie
diverse da COVID e contribuire alla ripresa regolare dei percorsi di cura e
diprevenzione.
23.
La
scienza non ci permette di predire il futuro ma ci dà chiare indicazioni sul
presente: dobbiamo avere fiducia, la
scelta del vaccino anche per i bambini di 5-11 anni è quella più opportuna per
la loro salute e per ribadire con forza i lorodiritti.
24.
Per
eventuali dubbi o perplessità circa l’efficacia, la sicurezza el’importanza dei
vaccini per COVID, vi invitiamo a
consultare il vostro pediatra di riferimento o il personale afferente al
Centro vaccinale di competenza territoriale, senzaaspettare.
Prof.
Francesco Chiarelli
Presidente
(a nome e per conto del Consiglio Direttivo)
Società
Italiana di Pediatria
Regione
Abruzzo
Chieti,
16 Dicembre 2021
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