venerdì 10 dicembre 2021

L' APS San Paolo propone l'intitolazione di una strada a Suor Maria Laura Mainetti delle Figlie della Croce

Il presidente dell’APS Comunale San Paolo “Don Antonio Di Francescomarino”, Lucio Basso Ritucci, nei giorni scorsi ha presentato al Comune una richiesta di intitolazione di una strada a Suor Maria Laura Mainetti, religiosa delle Figlie della Croce, proclamata beata da Papa Francesco a giugno scorso.
La suora venne barbaramente uccisa a Chiavenna (Sondrio) il 6 giugno 2000 da tre ragazze minorenni per un rituale satanico. 
Il suo nome è legato a Vasto perché Suor Maria Laura fu educatrice all'Istituto Figlie della Croce di via Madonna dell’Asilo dal 1960 al 1962. E tutti ne hanno un ottimo ricordo.

Nella richiesta di intitolazione, Ritucci allega anche la vita di Suor Mara Laura Mainetti:
Suor Maria Laura Mainetti nasce a Colico (Lecco) il 20 agosto 1939. Riceve il battesimo a Villatico di Colico il 22 agosto 1939. A Roma inizia il postulato tra le Figlie della Croce il 22 agosto 1957. Emette i primi voti il 15 agosto 1959 a Roma. E’ insegnante a Vasto (Chieti), Roma, Parma e Chiavenna (Sondrio). Il 6 giugno 2000 è uccisa a Chiavenna.

UNA VITA SEGNATA DALLA CROCE. Teresina – questo è il nome di battesimo della futura Suor Maria Laura – nasce a Colico, in provincia di Lecco, il 20 agosto 1939, decima figlia di mamma Marcellina e di papà Stefano Mainetti.
Sappiamo quanto i primi mesi dei neonati, come il tempo della gestazione, siano fondamentali nella vita di una persona. Anche se inconsciamente, queste prime esperienze si imprimono in modo indelebile forgiando il carattere e l’identità dell’adulto. Teresina, a pochi giorni di vita, vive lo strappo doloroso dall’affetto materno, ma riceve anche tutta la forza dell’amore e del dono di sé: impara proprio dalla sua mamma a “morire per dare la vita”, impara a crescere e a farsi strada dimenticandosi per gli altri.

LA VOCAZIONE ALL’AMORE. Appena adolescente, Teresina intuisce la bellezza di una vita tutta donata nell’amore, e piano piano, il Cristo Crocifisso le apre orizzonti immensi di realizzazione, attirandola a sé.
“Della tua vita devi fare una cosa bella per gli altri“. Questo invito, rivoltole da un sacerdote durante una confessione, è decisivo. Teresina lo avverte come il progetto di Dio su di lei e risponde con disponibilità e prontezza. Ama la sua famiglia, il suo mondo, le sue vallate… ma altre “cime” l’attraggono irresistibilmente al dono totale di sé a Dio e ai fratelli.
A 18 anni fa la sua scelta: entra nella Congregazione delle Figlie della Croce. Quella frase rimarrà per Teresina – divenuta Suor Maria Laura nell’agosto 1959 – una luce vivida, una stella polare che orienterà e guiderà sempre la sua vita di Figlia della Croce.

UNA VITA ORDINARIA NELLA STRAORDINARIETÀ DELL’AMORE. Attingendo la sua forza dall’ascolto quotidiano della Parola di Dio e dall’Eucaristia, Suor Maria Laura si dedica con gioia e passione alla sua missione tra i bambini e i giovani, sempre disponibile verso quanti hanno bisogno di attenzione e di amorevole cura, nella consapevolezza di incontrare in ognuno “il mio Gesù“.

Le Suore della sua comunità così la descrivono:

“Era instancabile: sempre svelta e leggera, serena, come sospinta da una forza invisibile e invincibile. Sempre pronta ad accogliere, a rimboccarsi le maniche per servire, a scomodarsi per recare aiuto e conforto dov’era richiesto e dove scopriva una situazione di sofferenza, di povertà, di disagio di qualunque tipo. Amava tutti, ma i suoi «prediletti» erano gli ultimi. In loro vedeva il Cristo sofferente. «E’ il mio Gesù», soleva dire tra il serio e il faceto e accorreva senza farsi attendere”.

Il 21 marzo 2000 scrive ad una consorella :

“…ti auguro di cercare e trovare Gesù tra i tuoi poveri e nella quotidianità. Sarai felice davvero!”.

La sera del 6 giugno 2000, mentre si accinge a prestare l’aiuto richiesto da tre ragazze, viene uccisa dalle stesse. Muore pregando e donando loro il suo perdono.

Nessun commento: