giovedì 10 giugno 2021

QUANDO A META' 700 I CIFFOLILLI DA FORLI' DEL SANNIO GIUNSERO A VILLA DE NARDIS

REMO PETROCELLI (Ass. Vigili del Fuoco in Congedo) RICOSTRUISCE UN'IMPORTANTE PAGINA DELLA NOSTRA STORIA LOCALE

Sprazzi di storia inediti e relative considerazioni su contrada Villa de Nardis in Vasto

di Remo Petrocelli

Un documento, testimonianza giurata del 1806, ci fornisce uno spunto di studio  e approfondimento su di un area di Vasto  che meriterebbe più  attenzione  cioè contrada Villa de Nardis, (anticamente detta solo contrada Villa)  poco considerata dagli storici, ma popolata da operosi e geniali lavoratori, quindi importante dal punto di vista dell’economia vastese.

Il punto di partenza dell’approfondimento sono alcuni   toponimi. Per chiarezza  dividerò l’area e la strada omonima in due segmenti, il  primo che parte dal lato intersezione con  via Incoronata chiamato tuttora Vallone di Cenere, (un  corso che fu ricco d’acqua,  dalle testimonianze e anche dalle carte 1820 (Vallonone sic!) che ora corrisponde a fosso Lebba cioè l’attuale pista ciclabile)


fig.1 Mappa redatta  dell’ agrimensore Liborio Suriani. foto cortesia Paolo Calvano VastoArchivio , circa anno 1820 nota: la mappa va ruotata di 90 gradi per renderla coerente alla carta  I.G.M.  successiva

 La  seconda area,  solo citata nei documenti, già  dal Marchesani cioè Fonte della Villa [de Nardis], da non confondere con fonte de Nardis di cui parleremo prossimamente (Vasto Marina).

Fonte della Villa è  ignota alle carte topografiche (I.G.M. ecc.)  ma la localizzerò con ragionamento e indizi, nella zona più alta orograficamente parlando, cioè verso lo sbocco della strada Villa de Nardis lato SUD , prossima alla chiesa di s. Lorenzo.


Fig.2 Carta I.G.M. moderna (area di  interesse  delimitata all’incirca dal poligono verde)

L’area complessiva di per sè , era molto boscosa, come si evince anche  dalla mappa d’epoca dell’ing.Dau, fig 3  ed è stata  dopo il 1750 ,


 

Fig 3. stralcio carta redatta dall’ingegner Dau

 

parzialmente oggetto di eredità da parte della figlia  del sindaco di Vasto Bucci.  Maria Cesaria  Bucci, infatti  sposerà il sindaco di Forlì del Sannio.  Trattasi  più precisamente del dott. [in legge] Mariano Tonti. La notizia era finora riportata solo lacunosamente, fig.4 ,ma utilmente  dall’Anelli,

Fig.4

L’Anelli qui accenna  a una coorte di  famiglie di contadini migrati da Forlì del Sannio [intorno all’anno  1750] al dissodamento trasformazione e coltivazione dell’ area Villa de Nardis, (delle cui fatiche   godiamo ora i frutti , con gli ultracentenari  ulivi della zona). L’Anelli purtroppo  tralascia  un  qualsiasi  riferimento specifico ai  cognomi, a qualche stirpe, dei  seppur di umili contadini. Per fortuna almeno un cognome era arrivato a noi per sola narrazione orale.  Si tratta   sicuramente dei “Ciffolilli”, o meglio a Forlì erano i Cifolelli. Tali famiglie (insieme ad altre)  saranno genericamente qui soprannominati i Firleisi e l’area occupata verrà talvolta immortalata  in qualche carta comunale come “contrada dei Firlesi” . L’Anelli ci svela però qualcosa altro di interessante:  su di loro. Essi portano con loro  una speciale abilità veterinaria, (cfr. fig.4). A  conferma della narrazione orale , e del cognome prevalente, possiamo  oggi però portare diversi indizi inequivocabili.

 In una nota del libro sul sindaco Muzi (di Spadaccini p.142) , riportante un carteggio comunale di Vasto,  c’è un elenco di professionisti vastesi  del 1859. Qui già un Ciffolilli Tommaso  esercitava come maniscalco di buoi ed è, dai riscontri , insediato in Vallone di Cenere.

A ulteriore conferma  della  “valentìa dei firlesi” possiamo dedurre che la loro fama  sia rimasta  inalterata almeno fino al 1925, “a sfidare la scienza”, visto un documento  fig. 5 in cui un empirico Ciffolilli veniva multato per professione veterinaria abusiva!

Fig.5 Il dott. Nicola D'Adamo era il veterinario di Vasto

  Con certezza, almeno i Ciffolilli,   insediatisi da noi con successo, ci hanno  regalato ben tre toponimi sulle carte I.G.M. (due a Villa de Nardis / s. Lorenzo e una addirittura a Petacciato marina) e si sono  imparentati con praticamente tutti i confinanti storici dell’area  Villa, p. es. , i Caramanico,i Pascucci, i Del Borrello, Sce, Bosco, Suriani, Di Chiacchio ecc, ecc. allargando i loro orizzonti in S.Salvo, Cupello e Petacciato marina. Un  nuovo documento reperito fortunosamente,

fig.6 

aggiunge  al flusso migratorio da Forlì, anche le famiglie Angelone,  che si insedieranno nella stessa area, ma più a Sud.

Tale Angelo Angelone, ci fornisce anche lui indirettamente  diverse  interessanti notizie:

nel 1806 egli si dichiara garzone di Giuseppe Tambelli  [senior] da ben  34 anni, di venire da Forlì e di risiedere nella masseria Tambelli in area SELVA DELL’ABATE!! (altro toponimo scomparso !!).Qui il mistero si infittisce. Chissà di quale abate si parla! Forse ha qualcosa a che fare coi templari insediatisi nell’anno 1250 in zona s. Lorenzo?  https://noivastesi.blogspot.com/2014/09/storici-confronto-ecco-le-tracce-dei.html)

 Ancora, più in avanti nello stesso  documento, l’Angelone dichiara di essere in area Fonte della Villa [de Nardis]..

Ora,  incrociando  le carte sui  boschi di Sellotto e Crivella” disegnate dall’agrimensore  Dell’Arciprete nel 1807, facenti parte del cabreo Tambelli (fonte: archivio storico comunale di Vasto), e dai testi storici più noti , la famiglia Tambelli ricostruisce a proprie spese la chiesetta diruta di  San Lorenzo nel 1786  (cfr. localizzata  con asterisco azzurro in basso sulla carta I.G.M.fig2) e  la loro tenuta si trova a confine con la chiesetta!

 Tutto ciò  sembra sufficiente   alla localizzazione di fonte della Villa come limitrofa alla  chiesetta antica di s.Lorenzo, quindi comunque nella parte SUD  di via villa de Nardis.


fig 7 

 

Fig. 8

La fonte della Villa fa quindi parte della  stessa vena di abbondanti acque che alimentano   fonte Fico ecc. e tutte le altre sorgenti in zona s.Lorenzo già note al Marchesani  https://noivastesi.blogspot.com/2015/04/e-se-fonte-fico-ci-fosse-veramente-un.html?m=0

fig.9

L’ultima sorpresa venuta fuori dagli approfondimenti, è  che il casino d’Avalos di s. Lorenzo, fig.10, che sappiamo, dai testi, essere circondato da selve, boschi ecc. distante meno di 300 metri dalla  masseria Tambelli, ne copia la tipologia costruttiva,  in modo fortemente somigliante! Su questa coincidenza e su qualsiasi ulteriore notizia e suggestione  siamo aperti alle intuizioni del lettore.

Fig.10

Speriamo in futuro di avere altri elementi da aggiungere alla storia di Villa De Nardis su cui a tutt'oggi è stato scritto poco.  Ben vengano i contributi di altri amici.

Remo Petrocelli   

Ass. Vigili del Fuoco in congedo del Vastese.

 


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