domenica 9 maggio 2021

OGGI FESTA DELLA MADONNA DI PENNALUCE, SALTA LA SUGGESTIVA PROCESSIONE A MARE, CAUSA COVID

2017

di LINO SPADACCINI

Oggi è la festa della Madonna di Pennaluce, una delle più sentite e attese dai fedeli vastesi, soprattutto per la bella e suggestiva processione in mare.

Anche quest’anno, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, la festa si svolge in forma ridotta e senza le consuete processioni, né quelle a terra per portare la statua dalla chiesa di Punta Penna alla chiesa di San Paolo e viceversa, né quella in mare del giorno della festa.

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I lavori di restauro e valorizzazione della chiesa e degli ambienti di pertinenza sono ormai in dirittura d’arrivo, ma la chiesa ancora non è stata restituita al culto. Pertanto, la statua della Madonna di Pennaluce è stata trasferita nella chiesa di S. Paolo Apostolo, dove rimarrà esposta alla venerazione dei fedeli.

"Sopra una bella collina, a quattro miglia da Vasto", scriveva Antonio De Nino, "sorge la chiesa della Madonna della Penna. Appiè della collina battono le acque dell’Adriatico. La festa di questa Madonna si celebra tra aprile e maggio: bande musicali, spari di mortaletti e processione. La statua della Madonna si porta processionalmente in riva al mare. Un grosso battello aspetta la regina dei Cieli. Grande emozione, quando la Madonna entra nel battello coi preti e coi vice preti, cioè coi procuratori della festa. I marinai remano di cuore verso Pescara; e il movimento ondulatorio del battello produce un’illusione potentissima negli spettatori, cui la Madonna sembra persona viva".

Sorta intorno al 1500 sulle rovine dell’antica città di Pennaluce, la chiesa della Madonna della Penna è divenuta nel corso degli anni metà di pellegrinaggi di devoti vastesi che accorrono numerosi all’annuale festa che si rinnova nel mese di maggio.

Un tempo la settimana precedente la festa, la statua della Madonna veniva portata processionalmente a spalla da robusti contadini, fino alla chiesa di San Pietro prima, ed a quella di Sant’Antonio di Padova poi, preceduta dalle contadinelle, che portavano sulla fronte corone di viole, e da pellegrini con le sacre insegne in testa. Solo dal 1997, la statua della Madonna viene portata presso la nuova chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo.

Il giorno della festa la processione in mare si svolgeva sulle paranze. Molto bella è la descrizione del solenne imbarco, fatta dal poeta e pittore vastese Carlo Palmili: "Le barche, con le vele rosse, bianche, arancione, si gonfiano e si sgonfiano nell’avvicinarsi alla riva. Salire sulla barca non è facile. I marinai sono presi dalla fretta. Si caricano sulle spalle donne, uomini e bambini e li trasportano sulle barche. Chi denuda le gambe, chi si stringe al collo del marinaio per timore di cadere nell’acqua; chi ride idiotamente e rinunzia a salire a bordo. La scena si ripete fino a che non viene imbarcata la Madonna, che viene deposta vicino all’albero della barca. La barca che reca la Vergine è senza vela: essa viene rimorchiata dalle altre barche. Sull’albero, in segno di distinzione, è tesa una fune con infinite banderuole, fra il suono della banda e grida osannanti dei fedeli".

Interessante è anche la descrizione riportata su Il Giornale d'Italia pubblicata nel 1929: "Partono di buon mattino le paranze dal lido di Vasto per recarsi al Seno Lotta; qui la Madonna, portata a spalla da quattro contadini scelti a sorte, viene deposta sulla barca che la porterà al largo, facendole fare un giro dal braccio sud al braccio nord dell'insenatura e viceversa. A coppie le barche formano il corteo seguendo la barca della Madonna, che è senza vela, poiché sull'albero libero è stato improvvisato l'altarino con relativi pennoni, e che viene rimorchiata dall'altra barca gemella. La folla dei fedeli e dei paesani si reca numerosa ad attendere la Madonna, sia al braccio sud che al braccio nord. Molte sono le barche che accompagnano la processione sul mare e sulla riva è tutta una festa di colori e di luce".

L’origine della processione in mare è da ricondursi probabilmente al ricordo di una leggenda tramandata dai marinai, che parla del trafugamento della statua della Madonna da parte dei Turchi, poi ritrovata in chiesa, mentre la loro barca andava a fondo, e del suono di una campana, adagiata sul fondo del mare, che si ode suonare il lunedì dopo Pasqua.

 

Lino Spadaccini



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