martedì 13 settembre 2022

La "sconosciuta" Fontana di Porta Palazzo


A Vasto, come in altre città antiche,  ogni pietra racconta una storia.

Alla fine di Piazza del Popolo, c’era una volta Porta Palazzo , “già demolita nel XVIII secolo”. Lì, proprio all’inizio della discesa che porta alla Fonte Nuova, si notano i  resti di una fontana con la scritta in pietra appena leggibile,  MDCCCLXXXIII  (1883), con un tubo centrale abbastanza grande che non porta acqua e due eleganti fregi laterali. Dal muro si notano piccole perdite di acqua che non si sa da dove vengono. 



Per capire di che cosa si tratta

ci è d’ausilio  un quadro di Michele Provicoli (1913-2004) memoria storica della città,  dal titolo “La fontana di Porta Palazzo”, che visivamente dà una precisa idea del monumento. (Foto in apertura) 

Per raccontarla  però bisogna partire dall’Acquedotto romano delle Luci che fino ad inizio ‘900 alimentava in città tre fontane. In sequenza:  quella sotto il Torrione; la fontana “grande” in piazza  L.V. Pudente  (poi spostata in piazza Barbacani); ed infine quella di Porta Palazzo, di cui si parla pochissimo. 

Ma nei documenti di archivio ci sono parecchi riferimenti. Lo storico Marchesani, per esempio,  riferisce che nel 1832 ci furono nuove disposizioni  e fu stabilito che  “la fontana della Piazza al poto degli uomini si serbi, ed in quella a Porta Palazzo si abbeverino le bestie”. In un altro passaggio si apprende che Porta Palazzo veniva alimentata con le acque che avanzavano alla fontana  grande.

Dai documenti dell’Archivio Storico  si apprende  anche  che il 23 febbraio 1882 il Consiglio Comunale autorizzò una serie di lavori nella zona di Porta Palazzo, tra cui un muro di sostegno, le ringhiere in ferro, la ricostruzione di un “casotto daziario” e la “sollecita” ricostruzione dell’abbeveratoio. 

Un’opera  quest’ultima - si legge nella delibera -  “reclamata dai vetturali”, per “il beveraggio dei loro animali”.  L’impegno di spesa fu 450 lire e rappresentò a anche un vanto per l’Amministrazione  che in delibera si autodefinì come una compagine che  “si distingue  a  dar vita, luce e aria a questa Città”!

Ma durante il Ventennio,  con la ristrutturazione di Piazza del Popolo,  si modifico la “spianata” di Porta Palazzo. All’inizio della discesa per tutta la lunghezza furono creati  i gradini (fino alla struttura dei bagni pubblici addossati sotto il muro di sostegno dei giardini d’Avalos). 

In sostanza l’abbeveratoio fu “seppellito”! Ma nell’angolo superiore della piazza fu creata una fontanella,  perché dal 1926 a Vasto era giunta l’acqua dell’Acquedotto del Sinello.

All’inizio degli anni ’60 una parte dei gradini all’inizio della discesa di Porta Palazzo furono livellati per dar luogo all’attuale strada, asfaltando anche il bellissimo selciato  che conduceva dritto alla Fonte Nuova, recentemente tornata alla ribalta grazie alla preziosa opera di sistemazione del’Associazione Madre Cultura.

Nicola D’Adamo



 Grazie a Ida Candeloro che ci ha fornito copia di un altro quadro di Provicoli (1998) con la fontana da un'altra angolazione.



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