venerdì 30 aprile 2021

Dal taccuino di Angelo del Moro : PERCHE' NON RIUSCIAMO A IMPARARE NULLA DALLA STORIA ?

PERCHE' NON RIUSCIAMO A IMPARARE NULLA DALLA STORIA ?
di Angelo Del Moro

Ernesto Galli della Loggia, in un articolo sul Corriere della Sera, si chiedeva: "Da dove nasce questo delirio suicida del "politicamente corretto" che sta devastando l'immagine di sé dell'Occidente contribuendo a paralizzarlo ideologicamente sulla scena del mondo? Le origini sono molte ma a mio giudizio una spicca sulle altre: la crassa ignoranza della storia innanzi tutto della propria storia - ormai pervade le nostre società". 

Già, la storia... Ma quanti sono davvero disposti a imparare dal passato? 

Come mai, nonostante il genio e la conoscenza dell' uomo moderno, siamo ancora vittime di un mondo pieno di contraddizioni se non di assoluta ipocrisia? 

Spesso le persone sono così condizionate e accecate dalle proprie convinzioni, e dai propri pregiudizi, da ripetere i tragici errori delle generazioni dei secoli passati, Non è forse un copione che ripete costantemente nel corso della storia umana? 

Com'è possibile che nonostante l'elevato grado di civiltà raggiunto dal mondo occidentale, oggi tante persone assennate vengano manipolate da avventurieri e demagoghi che utilizzano né più né meno gli stessi strumenti propagandistici del passato? 

"Ciò che è esperienza e storia insegnano -avrebbe detto il filosofo tedesco Hegel - è proprio che i popoli e governi non hanno mai appreso nulla dalla storia, né hanno mai agito secondo dottrine che avessero potuto ricavare da essa" ("Lezioni sulla filosofia della storia, voi. 1, La nuova Italia, Firenze 1967). 

Al di là della nostra condivisione o meno della filosofia di Hegel, è difficile dissentire da questa sua affermazione. Triste a dirsi, sembra proprio che la gente faccia molta fatica a imparare le lezioni del passato. Alcuni si giustificano e dicono che ricordare il passato sia solo fonte di divisione, mentre dimenticare, invece, di unione. E' vero, ricordare non può riportare indietro l'orologio della storia, per quanto tragiche siano state le differenze, ma ignorare il passato è stupido. 

Mi sembra giusto e opportuno anche distinguere fra "storia" e "storici". 

Se è vero che gli storici cercano la verità, è anche vero che il loro obiettivo è spesso di parte. Non illudiamoci che siano del tutto neutrali nell' affrontare certi avvenimenti e fatti. Spesso manifestano idee preconcette. Per cui anche il migliore dei libri di storia in realtà non è che un' interpretazione della stessa che rispecchia il punto di vista dello scrittore. 

Non sorprende quindi che a volte la storia venga falsata, soprattutto quando viene narrata da chi detiene il potere, da chi vuole ottenerlo. Henry Kissinger disse: "La storia è un racconto di tentativi falliti, di aspirazioni non realizzate". Perciò, lo storico è costretto a vivere con un senso di inevitabilità della tragedia". 

In tutti i periodi storici il buon governo è stato sempre ostacolato da interessi di parte, scarsa previdenza, avidità, corruzione, nepotismo e soprattutto sete di potere.

Un tragico susseguirsi di corse agli armamenti, trattati non rispettati, guerre, instabilità sociale, violenza, disparità nella distribuzione della ricchezza e tracolli economici. Forse è questo triste passato che ha spinto molti a dire

che    l'unica    lezione che    si può    imparare   dalla storia  è che l'uomo non impara niente dalla storia!

Vasto 16 aprile 2021

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