OGGI 8 MARZO IN PIAZZA BARBACANI INSTALLAZIONE ARTISTICA RIFIORIRE ALLA LUCE, CONTRO I DIRITTI VIOLATI DELLE DONNE
L’esposizione artistica è gratuita, aperta al pubblico e visionabile nel rispetto delle norme di sicurezza
L’anno appena trascorso ha purtroppo segnato un
arretramento sconfortante nel processo di acquisizione dei diritti delle donne.
Il tasso di occupazione femminile in Italia, già molto basso e al 48,5%, ha
subito un’ulteriore diminuzione in conseguenza degli effetti della pandemia che
ha messo in crisi le imprese a prevalente occupazione femminile (dati ISTAT
2021) ed ha accentuato i carichi di cura delle donne derivanti dalla lunga
permanenza in casa di minori e anziani.
In Italia i carichi di lavoro familiare sono
tra i più elevati d’Europa ed espongono le donne ad un rischio elevato di
interruzione e di abbandono del lavoro, data anche la scarsità di servizi
pubblici per la prima infanzia e di assistenza familiare per gli anziani non
autosufficienti.
Nel corso del 2020 si è registrato anche
l’incremento degli episodi di violenza domestica in conseguenza del periodo di
lockdown.
Le disposizioni normative in materia di
distanziamento sociale introdotte al fine di contenere il contagio hanno
determinato un confinamento forzato anche per tante donne che quotidianamente
sono vittime di episodi di violenza di genere. Pertanto, seppure la lotta alla
violenza non si è fermata, il lungo periodo di lockdown ha reso più
difficoltoso l’accoglienza delle vittime.
Il numero 1522
antiviolenza e stalking, i centri antiviolenza e le case rifugio sono
sempre rimasti attivi. Le Istituzioni hanno rafforzato gli interventi di
contrasto e prevenzione ma dall’analisi dei dati delle chiamate giunte al
numero verde di pubblica utilità 1522 contro la violenza sulle donne e lo
stalking nel periodo compreso tra marzo e ottobre 2020, messi a confronto con
quelli dello stesso periodo degli anni precedenti, si evincono indicazioni
utili sull’evoluzione del fenomeno nel corso del lockdown, e il trend delle
richieste di aiuto.
Il numero delle chiamate valide giunte al 1522, sia
telefoniche sia via chat, nel periodo compreso tra marzo e ottobre 2020 è
notevolmente cresciuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
(+71,7%), passando da 13.424 a 23.071.
La crescita delle richieste di aiuto tramite chat è triplicata passando da 829 a 3.347 messaggi.
Altro dato sconfortante è quello dei femminicidi.
Il report dell'Istat del 2021 dedicato agli omicidi mostra come si sia
ulteriormente aggravata nei primi 6 mesi 2020 il numero di delitti di genere
pari al 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019.
In ultima analisi i diritti delle donne sono stati
fortemente compromessi dal lungo periodo di lockdown.
Il lavoro delle istituzioni e dei centri
antiviolenza non sono stati sufficienti ad arginare l’arretramento a 360° della
qualità della vita e dei diritti delle donne.
“La Città del Vasto anche grazie al lavoro del
Centro Antiviolenza DonnAttiva- hanno evidenziato il sindaco Francesco Menna e l’assessore con delega alle Politiche sociali, Lina Marchesani - ha proseguito nel suo
lavoro di prevenzione e contrasto della violenza di genere e di promozione
dell’empowerment delle donne sostenute nei processi di fuoriuscita dalla
condizione di vittime di violenza.
La Città del Vasto, in qualità di capofila, ha appena concluso la realizzazione del progetto E.V.A. – Empowerment
Verso l’Autonomia finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza
del Consiglio dei Ministri. Grazie a tale progettualità, promossa in
collaborazione con i Comuni di Lanciano, Chieti, Pescara, Guardiagrele, Sulmona
e Castel di Sangro e alla Horizon Service Coop. Soc, AnanakeOnlus, Alpha Coop.
Soc., Dafne Onlus, Akon Service, CNA Abruzzo, ben 29 donne hanno avviato un percorso di reinserimento lavorativo in
altrettante aziende abruzzesi che si sono rese disponibile ad accoglierle nelle
loro realtà produttive”.
“Grazie al progetto è stato promosso anche il
marchio “Impresa Amica delle donne” da attribuire alle imprese che si
rendono protagonisti di percorsi di impiego delle donne in uscita da vissuti di
violenza. Tra di esse - ha concluso Licia
Zulli,
responsabile del centro antiviolenza DonnAttiva di Vasto - la prima azienda che ha sposato appieno lo
spirito del marchio è Cantina Orsogna
che proprio in occasione dell’8 Marzo ha lanciato la linea di vini biologici e
vegani “EVA Patch”. Le bottiglie di EVA Patch vogliono essere un grande
abbraccio di sostegno a tutte le donne che hanno intrapreso un percorso di
rinascita grazie ai Centri Antiviolenza DonnAttiva della Città del Vasto, Dafne
di Lanciano e allo Sportello Frida di San Salvo”.
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