mercoledì 3 marzo 2021

Dal taccuino di Angelo Del Moro: IN TV MAGHI E CHIROMANTI, PER NON SCONTENTARE, DICONO SEMPRE QUELLO CHE GRATIFICA OGNI INDIVIDUO MEDIO


CHI RIBATTEREBBE CHE IL POSTO CHE OCCUPA SUL LAVORO E' PROPRIO QUELLO PIU' CONFACENTE ALLE PERSONALI DOTI E CAPACITA' INDIPENDENTEMENTE DAGLI INFLUSSI PIU' O MENO NEGATIVI DI SUPERIORI O COLLEGHI?

di Angelo Del Moro

Il futuro confezionato in casa non solo non fa più notizia, ma è a tutti gli effetti parte del tessuto connettivo di una società in larga parte ipoprodotta (di materia grigia). Non è di certo una colpa, ma lo diviene quando non lo si vuole ammettere.
Parliamo del sempiterno successo di maghi, cartomanti, chiromanti, esorcisti vari che impazzano anche sulle reti nazionali con la solida complicità di ideatori e conduttori che per l'audience ospitano tutti quelli che fanno tanta scena, compresi istrioni e disturbati mentali. Facile abbracciare queste "professioni" da semianalfabeti: si può dire ciò che si vuole, nessuno potrà smentire con riscontri oggettivi (stesso discorso in ogni caso riferibile anche ai presunti intermediari divini). Sufficiente conoscere qualche trucco del mestiere, di rapida applicazione e sicuri risultati.
 
Alcuni esempi per essere più chiari, riguardo anche subdole rivelazioni che non possono non essere accettate da chi è in cerca di personali vaticini: "Lei è più maturo rispetto alla sua età". Chi oserebbe rispondere che no, il suo grado di maturazione rientra nella più assoluta normalità (leggi: mediocrità)? Le sfortune e le ingiustizie della vita: chi obietterebbe rispondendo che tutto sommato non gli è andata sempre così male, anzi...? "Lei meriterebbe un posto migliore nel suo lavoro se non avesse intorno persone invidiose e malvagie che la ostacolano!" Chi ribatterebbe che il posto che occupa sul lavoro è proprio quello più confacente alle personli doti e capacità indipendentemente dagli influssi più o meno negativi di superiori o colleghi.

Sono esempi banali, ai quali se ne potrebbero aggiungere molti altri, In varia forma e di diversi contenuti, ma il minimo comun denominatore e la leva su di un narcisismo magari non avvertito ma onnipresente in ognuno di noi, gestito in maniera direttamente proporzionale al nuovo senso e all'autocritica, che connotano il gradiente intellettivo al di là d nozionismi e titoli di studio.

Vati e sibille si avvalgono dunque di affermazioni che gratificano ogni individuo medio, che magari per la prima volta si sente (finalmente) valutato. Si va insomma sul sicuro. Inutile ricordare il fatturato annuo miliardario di questi imbonitori del futuro più personalizzato; rimane l'eterno problema delle moltitudini che non vogliono, più che non possono accettare i loro limiti, come invece fanno tutti i grandi.

VASTO, 23.02.2021

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