Nel 2021 ricorre il
50° anniversario della scomparsa del Maestro Carlo d’Aloisio da Vasto - nato a
Vasto nel 1892 e scomparso a Roma nel 1971 - figura di rilevante
valenza storica, artistica e culturale del ‘900.
Promossa da alcuni dei
discendenti diretti del Maestro,in queste settimane, è stata costituita l’Associazione Culturale “Archivio del Maestro Carlo d’Aloisio da Vasto”.
L’Associazione
nasce con lo scopo precipuo di sostenere la piena valorizzazione dell’opera e
delle opere del Maestro Carlo d’Aloisio da Vasto e di tutelarne il
nome e la memoria nel tempo, promuovendo la giusta collocazione in termini storico-critici
della figura e del percorso culturale e creativo dell’artista.
Per il 50°, l’Associazione sta progettando diverse iniziative - volte non solo a celebrarne la memoria, ma anche
utili ad avviare un percorso di adeguato riconoscimento critico e di sviluppo
di risorse organizzative e relazionali - da svolgersi,nel corso del 2021, sia a Vasto che sul
territorio regionale abruzzese, terra natia del Maestro, come a Roma, la
Città dove Carlo d’Aloisio da Vasto ha vissuto per molti decenni, svolgendo una
prestigiosa attività artistica e culturale e ricoprendo importanti incarichi di
direzione museale.
L’Associazione è aperta
all’adesione di chiunque, soggetto fisico o giuridico, ne intenda condividere
gli scopi e sia in grado con il proprio apporto, morale
e/o culturale, materiale e/o immateriale, di sostenerne il perseguimento.
Il sito ufficiale è www.carlodaloisiodavasto.it
Il Presidente, Carlo D’Aloisio (Mayo)
Tel. 335
72.56.123.
Carlo d’Aloisio da Vasto
Breve Biografia.
Carlo d’Aloisio da Vasto è nato a Vasto (CH) - Patria dei Palizzi
e dei Rossetti - il 13 Aprile 1892.
Nel 1908 all’età di soli sedici anni esordisce,
dopo una formazione autodidatta, nell’arte, esponendo con successo a
Castellammare Adriatico le sue prime opere pittoriche.
Nel 1914 lascia la sua casa di Vasto
per venire a Roma.
Ben presto si appassiona alla xilografia e inizia la
sua attività di illustratore collaborando a diverse riviste dell’epoca: “La
Rivista di Oggi”, “L’Attualità”, “Il Romanzo dei Piccoli”. Contemporaneamente
si dedica ad illustrare libri e corsi di lettura per l’infanzia (“Noi e il
Mondo”, “Emporium”, “Satana Beffa”, “Ragazzi d’Italia”, “Cuor D’Oro”, “Il
Corriere dei Piccoli”, Il Giornalino della Domenica”, editi nell’ordine da
Carabba, dal Mondadori, dal Trevisani, dal Maffei e dal Berlutti) e libri
di arte (il “Verdi” di Martinelli, “La Vita di Baracca” di Mascardi e
“Calcutta nell’ Intimità” di Ceccacci, editi dallo Studio Editoriale di Genova).
Nel 1918, conclusasi la prima guerra
mondiale, raccoglie in un album dodici incisioni su legno da motivi di guerra e
le pubblica col nome di “Xilografie suggerite dalla guerra”.
Nel 1923 partecipa a Monza alla
Mostra Internazionale d’Arte Decorativa con degli arazzi realizzati su suoi
disegni da tessitori aquilani.
Nel 1927 sposa Elisabetta Mayo,
scultrice stimatissima dal grande maestro Vincenzo Gemito.
Nel 1930 Antonio Munoz
sovraintendente e ispettore generale del Governatorato di Roma gli affida
l’incarico di creare ed allestire la Sezione Moderna del Museo di Roma e la
Galleria Comunale di Arte Moderna presso l’edificio di via dei Cerchi (ex
Mulini Pantanella).
Dal 1930 al 1933 si
impegna nella personale ideazione e direzione della pubblicazione dell’
”Almanacco degli Artisti - il Vero Giotto”, opera volta alla analisi critica
delle diverse tendenze dell’arte italiana del tempo, al quale collaborano
diversi e importanti artisti romani.
Nel 1935 viene nominato direttore del
Palazzo delle Esposizioni e della Galleria Comunale d’Arte Moderna, per la
quale acquista opere di Socrate, Trombadori, Donghi, Scipione, Mafai, Melli e
altri artisti.
Negli anni seguenti è presente in mostre importanti
tra cui: I e II Quadriennale d’Arte di Roma (1931-1935), le
Biennali Veneziane (1934-1936 ), numerose personali a
Losanna, New York, Buenos Aires e Berlino, espone inoltre alla Mostra
Internazionale dell’ Incisione Moderna a Firenze (1927), alla
Internazionale dell’Incisione a Los Angeles (1930-1932), alla
prima Mostra di Incisione (1931) e alla Mostra di Disegno al
Circolo Artistico di Roma (1935).
Nel 1950 propone e ottiene dal Comune
di Roma il trasferimento del Museo di Roma e della Galleria di Arte Moderna
nella sede attuale di Palazzo Braschi. (Partecipa alla direzione del
restauro del palazzo e dirige la sistemazione delle opere museali,
documentative e artistiche).
Vince numerosi premi e medaglie d’oro, tra cui quella
del Presidente della Repubblica Italiana.
Le sue opere sono oggi conservate nelle maggiori
gallerie d’arte di Italia, di Europa e d’America.
Muore a Roma il 21 Novembre 1971.
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