A metà dicembre scorso abbiamo inviato ai CONSIGLIERI COMUNALI di Vasto via email o social un ultimo appello per capire cosa intendesse fare il Comune del complesso Genova Rulli a Porta Nuova, avuto in comodato dalla Curia 15 anni fa. A QUESTO APPELLO NESSUNO DI LORO HA RISPOSTO.
RIPUBBLICHIAMO IL NOSTRO MESSAGGIO
Lettera aperta ai Consiglieri
Comunali di Vasto
COMPLESSO GENOVA RULLI A PORTA
NUOVA: IL 31 GENNAIO TORNA AL VESCOVO?
Dal 2006 ad oggi il Comune non ha manifestato alcun interesse a ristrutturarlo e il contratto di comodato testualmente dice che “passati 15 anni, qualora il comodatario (Comune ndr) non avesse dato corso ad alcun tipo di azione finalizzata al recupero, il Comodante (la Curia) può recedere dal contratto”.
Il
31 gennaio 2021 – fra sei settimane – c’è una scadenza importante per il Comune
di Vasto. Se non avvia i lavori di ristrutturazione del Palazzo Genova Rulli a
Porta Nuova, decade il “contratto di comodato d’uso” e la proprietà torna nelle
mani del Vescovo (o meglio del Seminario Arcivescovile di Chieti-Vasto).
Per
far capire meglio i termini della questione ripercorriamo tutti i passaggi di
questa assurda vicenda.
La
storia ha inizio con il Consiglio Comunale di Vasto – sindaco Pietrocola – che con
delibera 47 del 3 agosto 2005 decide di acquisire in comodato d’uso il palazzo
Genova Rulli a Porta Nuova, Vasto, con una discutibile contropartita: il Comune
benevolmente poneva fine ad un lungo contenzioso e cedeva“in proprietà” alla
Curia alcuni locali del Complesso del Carmine.
Il
31 gennaio 2006 furono sottoscritti gli atti. Il “contratto di comodato
d’uso”tra Comune e Seminario Arcivescovile di Chieti-Vasto prevede, tra l’altro,
questi specifici punti: “il comodato avrà la durata di 60 anni, oltre a
due anni per ogni 500.000 euro investiti, fino ad un totale massimo di ulteriori
20 anni”; al Comune viene riconosciuto il diritto di prelazione in caso di
vendita o affitto; “passati 15 anni,
qualora il comodatario (Comune ndr) non avesse dato corso ad alcun tipo di
azione finalizzata al recupero, il Comodante (la Curia) può recedere dal
contratto”; “Il Comune di Vasto si obbliga ad effettuare tutti gli
interventi di recupero e restauro conservativo necessari per completo
ripristino della fruibilità dell’immobile”; da “eseguire a propria cura e
spese”.
Questi
sono stati i passaggi iniziali, tutti avviati dal Centrodestra, ma a giugno
2006 va al potere il Centrosinistra. E da allora lettera morta. Né Lapenna né
Menna si sono seduti a tavolino per
esaminare come poteva essere valorizzato questo prezioso gioiello
architettonico, a tutto vantaggio della città.
Né è stato mai esplorato se si poteva trovare qualche canale di
finanziamento.
Arrivati a questo punto ci
rivolgiamo all’intero Consiglio Comunale, sperando di trovare qualche “anima buona” che
voglia prendere a cuore il problema, cerchi di individuare un canale di
finanziamento e blocchi la restituzione del bene al Vescovo. La Città del Vasto ha
bisogno del Complesso Genova Rulli a Porta Nuova, è di inestimabile valore! Anche
perchè confina con il grande edificio dell’ex Istituto d’Arte: con i due immobili
si possono fare mille grandiosi progetti!
Nicola D’Adamo
(email
noivastesi@gmail.com)
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