di LINO SPADACCINI
Questa sera l'apertura del Giubileo con il passaggio della porta giubilare di San Pietro, accompagnato dal rintocco della campana grande.Alle
ore 17,45 è previsto il raduno dei fedeli in piazza San Pietro con il passaggio
della porta giubilare. Alle ore 18, a
causa della chiusura della chiesa di Sant’Antonio, la Santa Messa verrà
celebrata nella Cattedrale di S. Giuseppe.
La
parrocchia di S. Pietro gode di questo privilegio da 243 anni, da quando il 12
dicembre 1777, il pontefice Pio VI, concesse alla comunità vastese la
celebrazione del Giubileo nella terza domenica di gennaio, per aver dato
ospitalità a Papa Alessandro III dal 7 febbraio al 9 marzo 1177.
Per capire i
motivi di questo evento importante, dobbiamo tornare al 1177 quando Papa Alessandro
III, partito da Siponto e diretto a Venezia, per fare da mediatore tra Federigo
Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, sostò nella nostra città per circa
un mese.
"Papa Alessandro III",scrisse lo storico Ludovico Antonio Muratori
nella metà del Settecento (1744 - Tomo VII) nella sua monumentale opera Annali d’Italia, "dopo aver spediti innanzi sei cardinali che trovarono l’imperadore (Federico Barbarossa) a Ravenna, s’inviò egli a Benevento, dove dimorò dalla festa del santo Natale sino all’Epifania. Di là per Troia e Siponto passò al Vasto, dove trovò sette galee ben guarnite d’armi e di viveri, che il re di Sicilia gli aveva allestite, con ordine a Romoaldo arcivescovo di Salerno e a Ruggirei conte d’Andria, gran contestabile e giustiziere della Puglia, di accompagnareAltri particolari sulla partenza del Papa dalla nostra città possiamo leggerli nella Storia dei Papi (1853) di A.Bianchi-Giovini: "…Ma appena usciti in mare (probabilmente dal porticciolo di S.Nicola della Meta), una burrasca divise l’armata: una parte rientrò nel porto del Vasto; l’altra, nella quale era la galea del papa, fu spinta sull’isoletta di Pianosa, ove il pontefice, dice il suo biografo, affaticato dal digiuno, dal mal di mare e dalla paura, scese molto volentieri a terra, e preparata una copiosa mensa, mangiò allegramente e di buon appetito".
In seguito
alla frana del 1956, ed alla chiusura della chiesa parrocchiale, il pontefice
Pio XII autorizzò, in data 13 dicembre 1956, il trasferimento del Giubileo
dalla chiesa di S. Pietro a quella di Sant'Antonio. Privilegio confermato in
perpetuo nel 1989, da Giovanni Paolo II, in seguito alla richiesta dell'allora
Arcivescovo di Chieti-Vasto, Mons. Antonio Valentini.
Il prezioso
documento rilasciato dalla Penitenzeria Apostolica, con la conferma perpetua
del S. Giubileo, porta la firma di Fr. Pedro María Abellán S.J., teologo e
reggente dell'antico dicastero e primo dei tribunali della Curia Romana, e la
controfirma di Padre
Ubaldo Todeschini, Prelato emerito della Penitenzieria e Aiutante di Studio
della Sezione Indulgenze.
Questa la
traduzione sommaria del testo scritto in latino:
La Penitenzieria
Apostolica, per mandato del Sommo Pontefice, concede volentieri l'indulgenza
plenaria, alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione
eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice), a tutti i
fedeli che la terza domenica del mese di gennaio visiteranno la chiesa di S.
Antonio e assolveranno devotamente alle sacre funzioni con la recita almeno del
Padre Nostro e del Credo.
Tuttavia, è doveroso sottolineare la tesi di alcuni storici, che in realtà il pontefice Alessandro III si sia fermato a Vieste, sul Gargano, e non a Vasto.
Nel febbraio 1978, in occasione della pubblicazione del volumetto Papa Alessandro III a Vasto curato da Giuseppe Pietrocola per il Club “Amici di Vasto”, e alle successive polemiche tra i sostenitori di Vasto e quelli di Vieste, lo storico vastese pubblicò altre attendibili fonti per perorare la causa vastese. In particolare, citiamo quella dello storico francese Claude Fleury, autore della storia ecclesiastica, una monumentale opera in 36 volumi. Nel quindicesimo volume, pubblicato nel 1719, si legge: “Le pape partit d’Anagni le sixiéme de Decembre & vint à Benevent, où il demeura depuis Noël jusques à l’Epiphanie. Il attendit un mois le vent favorable au port de Guast fur la mer Adriatique avec les galeres du roi de Sicilie”.
Al termine delle ulteriori testimonianze, il comunicato degli “Amici di Vasto”, viene chiuso con queste parole: “Queste testimonianze contribuiranno a ridicolizzare il tentativo che due squallidi untorelli stanno tentando per dissacrare un avvenimento particolarmente caro al cuore dei «veri» vastesi che lo considerano uno dei più importanti della loro storia millenaria e che ha fornito a Papa Pio VI, nell’occasione del VI centenario, la concessione del prezioso beneficio del Giubileo”.
Per lucrare
l’indulgenza, i fedeli confessati e comunicati dovranno pregare secondo le
intenzioni del Pontefice.
Per
chiedere il dono dell'indulgenza sono necessarie le seguenti condizioni:
accostarsi al sacramento della riconciliazione, partecipare al Sacrificio
Eucaristico, proclamare la professione di fede e pregare secondo le intenzioni
del papa.
Lino Spadaccini
Nessun commento:
Posta un commento