sabato 16 gennaio 2021

Stasera si apre il Giubileo con il passaggio all'antica Porta di San Pietro

 di LINO SPADACCINI

Questa sera l'apertura del Giubileo con il passaggio della porta giubilare di San Pietro, accompagnato dal rintocco della campana grande.

Alle ore 17,45 è previsto il raduno dei fedeli in piazza San Pietro con il passaggio della porta giubilare.  Alle ore 18, a causa della chiusura della chiesa di Sant’Antonio, la Santa Messa verrà celebrata nella Cattedrale di S. Giuseppe.

La parrocchia di S. Pietro gode di questo privilegio da 243 anni, da quando il 12 dicembre 1777, il pontefice Pio VI, concesse alla comunità vastese la celebrazione del Giubileo nella terza domenica di gennaio, per aver dato ospitalità a Papa Alessandro III dal 7 febbraio al 9 marzo 1177.

Per capire i motivi di questo evento importante, dobbiamo tornare al 1177 quando Papa Alessandro III, partito da Siponto e diretto a Venezia, per fare da mediatore tra Federigo Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, sostò nella nostra città per circa un mese.

"Papa Alessandro III",scrisse lo storico Ludovico Antonio Muratori

nella metà del Settecento (1744 - Tomo VII) nella sua monumentale opera Annali d’Italia, "dopo aver spediti innanzi sei cardinali che trovarono l’imperadore (Federico Barbarossa) a Ravenna, s’inviò egli a Benevento, dove dimorò dalla festa del santo Natale sino all’Epifania. Di là per Troia e Siponto passò al Vasto, dove trovò sette galee ben guarnite d’armi e di viveri, che il re di Sicilia gli aveva allestite, con ordine a Romoaldo arcivescovo di Salerno e a Ruggirei conte d’Andria, gran contestabile e giustiziere della Puglia, di accompagnare la Santità sua, e di accudire agl’interessi del suo regno. Perché il mare fu lungamente in collera, non potè il pontefice imbarcarsi se non il primo dì di quaresima, cioè a di 9 di marzo. Undici poi furono le galee che il servirono nel viaggio; e con queste e con cinque cardinali nella prima domenica di quaresima arrivò a Zara, e nel dì 20, oppure nel dì 24 di esso mese felicemente giunto a Venezia prese riposo nel monistero di San Niccolò al Lido".

Altri particolari sulla partenza del Papa dalla nostra città possiamo leggerli nella Storia dei Papi (1853) di A.Bianchi-Giovini: "…Ma appena usciti in mare (probabilmente dal porticciolo di S.Nicola della Meta), una burrasca divise l’armata: una parte rientrò nel porto del Vasto; l’altra, nella quale era la galea del papa, fu spinta sull’isoletta di Pianosa, ove il pontefice, dice il suo biografo, affaticato dal digiuno, dal mal di mare e dalla paura, scese molto volentieri a terra, e preparata una copiosa mensa, mangiò allegramente e di buon appetito".

In seguito alla frana del 1956, ed alla chiusura della chiesa parrocchiale, il pontefice Pio XII autorizzò, in data 13 dicembre 1956, il trasferimento del Giubileo dalla chiesa di S. Pietro a quella di Sant'Antonio. Privilegio confermato in perpetuo nel 1989, da Giovanni Paolo II, in seguito alla richiesta dell'allora Arcivescovo di Chieti-Vasto, Mons. Antonio Valentini.

Il prezioso documento rilasciato dalla Penitenzeria Apostolica, con la conferma perpetua del S. Giubileo, porta la firma di Fr. Pedro María Abellán S.J., teologo e reggente dell'antico dicastero e primo dei tribunali della Curia Romana, e la controfirma di Padre Ubaldo Todeschini, Prelato emerito della Penitenzieria e Aiutante di Studio della Sezione Indulgenze.

Questa la traduzione sommaria del testo scritto in latino:

La Penitenzieria Apostolica, per mandato del Sommo Pontefice, concede volentieri l'indulgenza plenaria, alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice), a tutti i fedeli che la terza domenica del mese di gennaio visiteranno la chiesa di S. Antonio e assolveranno devotamente alle sacre funzioni con la recita almeno del Padre Nostro e del Credo.

Tuttavia, è doveroso sottolineare la tesi di alcuni storici, che in realtà il pontefice Alessandro III si sia fermato a Vieste, sul Gargano, e non a Vasto.

Nel febbraio 1978, in occasione della pubblicazione del volumetto Papa Alessandro III a Vasto curato da Giuseppe Pietrocola per il Club “Amici di Vasto”, e alle successive polemiche tra i sostenitori di Vasto e quelli di Vieste, lo storico vastese pubblicò altre attendibili fonti per perorare la causa vastese. In particolare, citiamo quella dello storico francese Claude Fleury, autore della storia ecclesiastica, una monumentale opera in 36 volumi. Nel quindicesimo volume, pubblicato nel 1719, si legge: “Le pape partit d’Anagni le sixiéme de Decembre & vint à Benevent, où il demeura depuis Noël jusques à l’Epiphanie. Il attendit un mois le vent favorable au port de Guast fur la mer Adriatique avec les galeres du roi de Sicilie”.

Al termine delle ulteriori testimonianze, il comunicato degli “Amici di Vasto”, viene chiuso con queste parole: “Queste testimonianze contribuiranno a ridicolizzare il tentativo che due squallidi untorelli stanno tentando per dissacrare un avvenimento particolarmente caro al cuore dei «veri» vastesi che lo considerano uno dei più importanti della loro storia millenaria e che ha fornito a Papa Pio VI, nell’occasione del VI centenario, la concessione del prezioso beneficio del Giubileo”.

Per lucrare l’indulgenza, i fedeli confessati e comunicati dovranno pregare secondo le intenzioni del Pontefice.

Per chiedere il dono dell'indulgenza sono necessarie le seguenti condizioni: accostarsi al sacramento della riconciliazione, partecipare al Sacrificio Eucaristico, proclamare la professione di fede e pregare secondo le intenzioni del papa.

 

Lino Spadaccini









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