giovedì 7 gennaio 2021

Elio Bitritto: #IL SENTINELLO DELLA NORMALITÁ ovvero la follia del “politicamente corretto”.

 DA ELIO BITRITTO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Ai dirigenti scolastici Istituti di Vasto, Ai lettori
Oggetto: #IL SENTINELLO DELLA NORMALITÁ ovvero la follia del “politicamente corretto”.

Gentili dirigenti scolastici, gentili lettori

Credo che tutti voi o quasi mi conosciate, così come spero apprezziate le mie iniziative in relazione al vivere civile ed alla cultura: oggi scrivo in qualità di ex liceale del Pudente e chiedo a voi tuttidi diventare tutti difensori dei Classici attaccati dall’ira iconoclasta e talebana di chi “vede” in opere come “Iliade o Odissea” o più recenti, in molti libri per bambini, nell’autrice di Harry Potter, in film di successo come Via col Vento, in Grease, nei formati di pasta esempi, inviti alla discriminazione, al razzismo, al sessismo: mi rifiuto di ascoltare una massa di beceri pseudo intellettuali che vedono nei formati di pasta “abissina” e “tripolina” della Molisana un ricordo, quasi una esaltazione del fascismo (tra l’altro questo formato è presente nella De Cecco, nella Coop, nella Esselunga) e male ha fatto la Molisana a cambiare il nome! Anche se, devo ammetterlo, un certo sapore “Littorio” in quei formati di pasta è inequivocabile!!!Tutto ciò in attesa di veder posta all’indice “La Divina Commedia”.

Ciò implica che c’è gente che ha tempo per dedicarsi al nulla e, soprattutto, che ci sono istituzioni culturali che attribuiscono ai loro alunni, una capacità di sintesi e di critica nulla! Come al solito arriva dagli USA la moda di vedere il passato in un’ottica di pentimento per cui “abbasso Colombo”, “abbasso anche Abramo Lincoln”: un pentimento, però, che non arriva a restituire le terre ai nativi!

E ciò non basta perché ridicolmente offensiva appare (per chi la propone),a mio parere, la “condanna all’oblio”, di parole come padre e madre, maschio e femmina sostituite da “genitore 1 e genitore 2” laddove, usando un neologismo che è un insulto alla lingua italiana, la questione viene risolta con il rifiuto di bicategorizzazionedell’orientamento sessuale o dell’identità di genere: così essere uomo o donna, omosessuale o eterosessuale dà luogo a categorie completamente separate e impermeabili, mentre si risolve tutto introducendo la sigla LGBTIQ, evoluzione della primogenita e più semplice LG lesbica e gay.

Tra l’altro queste appartenenze sono rivendicate con orgoglio e non vedo alcun motivo per cui questo orgoglio non si traduca nel dichiararsi gay, lesbiche ed altro anche sui documenti e firmarsi, conseguentemente “padre gay” o “madre lesbica” o, addirittura “frocio” come orgogliosamente manifesta pubblicamente l’on. Monica Cirinnà.

L'obiettivo di questi negazionisti del tempo, della morale, della cultura, dell’evoluzione è quello di abolire, negare lo studio tradizionale e creare un programma "più inclusivo attraverso un curriculum più equo e una pedagogia antirazzista al fine di poter realizzare un mondo più giusto. Tutti gli studenti meritano un'istruzione che includa la ricca diversità dell'esperienza umana". E qui la contraddizione è evidente “inclusione della ricca diversità di esperienze umane” e, contemporaneamente, “eliminazione di quelle politicamentenon corrette secondo l’indebita presunzione di essere unici capaci di esercitare “il ruolo di educatori”: in pratica in nome di una supposta contrarietà alla censura questa viene applicata nelle sue espressioni più ipocrite ed oscene,

E qui non posso non citare George Orwell in “1984”quando un sovversivo viene fatto sparire dal partito del politicamente corretto, e si applica la damnatio memoriae: viene cioè eliminato, da tutti i libri, i giornali, i film e così via, tutto ciò che si riferisca direttamente o indirettamente alla persona in oggetto: “Ogni disco è stato distrutto o falsificato, ogni libro è stato riscritto, ogni immagine è stata ridipinta, ogni statua e ogni edificio è stato rinominato, ogni data è stata modificata. E il processo continua giorno per giorno e minuto per minuto. La storia si è fermata. Nulla esiste tranne il presente senza fine in cui il Partito ha sempre ragione”.

Elio Bitritto





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