Negli ultimi mesi si è tornato molto a parlare del Porto Sommerso di Trave. Ma la scoperta non è nuova e se ne parlava da decenni. Un resoconto nell'articolo che pubblichiamo, dove i primi ritrovamenti del 1968 hanno fatto pensare ad una villa romana sommersa.
Ecco un articolo fornitoci da Giuseppe Catania tempo fa, pubblicato su Il Vastese ad aprile 2004
Nuove proposte di sviluppo per il turismo vastese
Immersioni subacquee al largo della costa
di Giuseppe Catania
Una nuova proposta per la valorizzazione delle attività turistichc di Vasto, sotto il profilo dell'archeologia subacquea. È quanto ha rilanciato l'assessore regionale al turismo Massimo Desiati e subito accolto dal sindaco di Vasto Filippo Pietrocola. Andare alla ricerca dei resti sommersi della romana Histonium attraverso escursioni di sub, potrebbe costituire un ulteriore incentivo per la valorizzazione del turismo vastese. Gli storici sono concordi nel ritenere che lungo la costa adriatica vastese, da Punta Penna a Marina di Vasto, esistono rovine di agglomerati urbani che il fenomeno dell'erosione marina ed il movimento di faglia del terreno hanno fatto scivolare in mare. Che al largo di Punta Penna esisteva un promontorio che si estendeva verso il mare su cui si ergeva la città di Buca, importante porto romano inghiottita dal mare, sulle cui rovine sorse la città di Aspra sulle cui rovine \ enne edificata Pennaluce. L'omonima chiesetta ne ricorda la denominazione. E la stessa piana di Punta Penna cela rovine di un tempio (scoperto nel 1993).
II problema della ricerca sottomarina dei resti di Histonium non è nuovo. Già nell'agosto 1968 (vedi un nostro articolo pubblicato su "II Tempo" il 15.8.1968), due appassionati sub vastesi, l'ing. Michele Benedetti indimenticabile archeologo ora scomparso e l'arch. Bruno Smargiassi, a seguito di numerose immersioni al largo della località "Trave", hanno redatto la pianta di un fabbricato sommerso, le cui caratteristiche rispecchiano quelle dell'edilizia romana.
Una nuova proposta per la valorizzazione delle attività turistichc di Vasto, sotto il profilo dell'archeologia subacquea. È quanto ha rilanciato l'assessore regionale al turismo Massimo Desiati e subito accolto dal sindaco di Vasto Filippo Pietrocola. Andare alla ricerca dei resti sommersi della romana Histonium attraverso escursioni di sub, potrebbe costituire un ulteriore incentivo per la valorizzazione del turismo vastese. Gli storici sono concordi nel ritenere che lungo la costa adriatica vastese, da Punta Penna a Marina di Vasto, esistono rovine di agglomerati urbani che il fenomeno dell'erosione marina ed il movimento di faglia del terreno hanno fatto scivolare in mare. Che al largo di Punta Penna esisteva un promontorio che si estendeva verso il mare su cui si ergeva la città di Buca, importante porto romano inghiottita dal mare, sulle cui rovine sorse la città di Aspra sulle cui rovine \ enne edificata Pennaluce. L'omonima chiesetta ne ricorda la denominazione. E la stessa piana di Punta Penna cela rovine di un tempio (scoperto nel 1993).
II problema della ricerca sottomarina dei resti di Histonium non è nuovo. Già nell'agosto 1968 (vedi un nostro articolo pubblicato su "II Tempo" il 15.8.1968), due appassionati sub vastesi, l'ing. Michele Benedetti indimenticabile archeologo ora scomparso e l'arch. Bruno Smargiassi, a seguito di numerose immersioni al largo della località "Trave", hanno redatto la pianta di un fabbricato sommerso, le cui caratteristiche rispecchiano quelle dell'edilizia romana.
Si tratta di una ''villa" con visibili netti i muri esterni, i varchi per gli ingressi, i colonnati centrali del peristilio in stile ionico che. nel giudizio del Prof. Cianfarani. risalgono ad epoca imperiale. La convinzione è che si tratti di una serie di costruzioni giacché l'indagine sottomarina condotta dai due sub, rivela la continuità di edifici lungo una direttrice che presuppongono 1 ' esistenza di una strada fiancheggiata di fabbriche.
Lungo la costa vastese, peraltro, i contadini nel dissodare i terreni rinvengono tombe e fìttili, come è avvenuto anche durante gli scavi condotti nel 1993 a Punta Penna e Punta Erce.
Avanzi di costruzioni romane sono sparsi un po' ovunque a località Torricclla. La chiesa eli San Pietro Apostolo (demolita a seguito della frana che si è abbattuta sul versante orientale di Vasto nel 1956) sorgeva sui resti del tempio di Cerere. Resti del-l'antico porto di Histonium sono in località San Nicola della "Mela", in cui approdò ai primi di febbraio 1177 Papa Alessandro III diretto a Venezia per trattare la pace con Federico Barbarossa. Il porto della "Mela" venne distrulto per i regii decreti emessi dal 1649 al 1652. circa la demolizione degli approdi che non si potevano custodire e difendere perché lontani dalle città.
Giuseppe Catania
Avanzi di costruzioni romane sono sparsi un po' ovunque a località Torricclla. La chiesa eli San Pietro Apostolo (demolita a seguito della frana che si è abbattuta sul versante orientale di Vasto nel 1956) sorgeva sui resti del tempio di Cerere. Resti del-l'antico porto di Histonium sono in località San Nicola della "Mela", in cui approdò ai primi di febbraio 1177 Papa Alessandro III diretto a Venezia per trattare la pace con Federico Barbarossa. Il porto della "Mela" venne distrulto per i regii decreti emessi dal 1649 al 1652. circa la demolizione degli approdi che non si potevano custodire e difendere perché lontani dalle città.
Giuseppe Catania
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