LA COERENZA NON E’ UN OPTIONAL, SE MANCA SI PERDE DI CREDIBILITA' di Angelo Del Moro
Per prima cosa, chi governa, deve fare in modo che le azioni siano in armonia con quello che viene predicato.
Siamo sempre meno coerenti. Troppo spesso quello che diciamo viene disatteso dalle nostre azioni mandando in confusione chi ci ascolta e a volte anche noi stessi.
Essere coerenti non significa non poter cambiare opinione, cosa del tutto lecita, anzi auspicabile per lo sviluppo umano e sociale, ma fare in modo che il nostro comportamento e le nostre scelte corrispondano a quello che diciamo, al ruolo che ricopriamo. Per non mancare di credibilità.
Scriveva Pirandello in uno dei suoi romanzi più noti "Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti".
Una triste verità. Se la mancanza di corrispondenza tra parole e azioni nelle persone comuni è fastidiosa, diventa intollerabile in chi ha un ruolo istituzionale e rappresenta lo Stato.
Vedere coalizioni di governo costituite da partiti che poco prima si lanciavano insulti, critiche, attacchi personali, non è coerente.
Certo il problema non è solo italiano, di incoerenza ne abbiamo vista anche oltreoceano alle recenti elezioni presidenziali americane.
La politica spesso scommette sulla memoria corta del popolo permettendosi di dire tutto e il contrario di tutto con una dissociazione tra pronunciamenti e comportamenti e un trasformismo ineguagliabili. Si pretende da chi amministra la Res Publica coerenza e serietà e mi sembra il minimo visto che gli si affida il destino del nostro amato paese ormai ridotto a brandelli tra debiti, mancanza di lavoro, malasanità e troppa burocrazia.
Vasto, 24 novembre 2020
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