IL FATTO. Nel 1960 Fernando Tambroni DC divenne presidente del Consiglio grazie ai voti esterni dei rappresentanti del Movimento Sociale Italiano (considerati gli eredi del fascismo). Siamo ad appena 15 anni dopo la guerra: questa nuova situazione creò malumori all’interno della Democrazia Cristiana e della sinistra e provocò anche scontri di piazza. In questo clima, l’Msi decise di convocare il sesto congresso del partito proprio a Genova, città decorata con la medaglia d’oro della Resistenza e da cui era partita l’insurrezione del 25 aprile.
Un affronto del genere non era tollerabile per la città ligure ! La reazione fu una imponente manifestazione di piazza che le forze dell’ordine cercavano di contenere. Diverse furono le cariche della Celere. Gli scontri molto feroci, centinaia i feriti da ambedue le parti. E nei giorni successivi la protesta si estese in altri centri del Paese. Ministro dell’interno era il nostro Giuseppe Spataro.
Il triste evento è l'unico neo nella lunga e brillante carriera politica di Spataro.
Su questi specifici fatti a 60 anni di distanza Mimmo Franzinelli e Alessandro Gìacone hanno pubblicato per Mondadori il volume "1960. L'ITALIA SULL'ORLO DELLA GUERRA CIVILE. Il racconto di una pagina oscura della Repubblica".
Ce ne occupiamo per un fatto molto curioso. I due eminenti autori, storici di professione, più di una volta nel libro citano Spataro come "siciliano.
Su questi specifici fatti a 60 anni di distanza Mimmo Franzinelli e Alessandro Gìacone hanno pubblicato per Mondadori il volume "1960. L'ITALIA SULL'ORLO DELLA GUERRA CIVILE. Il racconto di una pagina oscura della Repubblica".
Ce ne occupiamo per un fatto molto curioso. I due eminenti autori, storici di professione, più di una volta nel libro citano Spataro come "siciliano.
L'ex sindaco Luciano Lapenna ha preso carta e penna (scusate il bisticcio di parole) ed ha inviato una vibrante protesta agli autori. Tra l'altro ha scritto: "Mi complimento per la ricostruzione di un anno cruciale per la vita democratica del nostro Paese; mi consentiranno tuttavia, un'annotazione che nulla toglie al valore del testo.lo sono stato Sindaco, dal giugno 2006 al giugno 2016, di Vasto, la cittadina abruzzese dove, il 12-07-1897, è nato Giuseppe Spataro e che qui è stato sepolto nel 1979.
Spataro è stato eletto deputato al parlamento dal 1946 al 1976, prima alla Camera e poi, dal 1963 al Senato della Repubblica, nel Collegio Lanciano-Vasto".
E Lapenna ha specificato: " Nel vostro libro a pag.110 (in merito alla nascita dell'esecutivo monocolore, Governo Tambroni), nell'elencare la compagine governativa leggo "...l'Interno è affidato al vecchio "popolare siciliano" Giuseppe Spataro, dai trascorsi antifascisti, amico dì Gronchi e Tambroni". "L'errore sulla presunta sicilianità di Spataro, viene reiterato a pag. 189, dove, parlando del ruolo dei Prefetti, chiamati ad attuare "le severissime disposizioni del Ministro dell'interno, il siciliano Giuseppe Spataro "e, ancora, a pag.196 " in quelle temperie e, col ricordo del massacro di Reggio Emilia, Tambroni e il suo ministro dell'interno, il siciliano Spataro, vengono ritenuti dalla pubblica opinione responsabili delle violenze poliziesche di Licata, di Catania, di Palermo e di altre località del Meridione".
L'ex Sindaco Lapenna chiarisce anche che: "Giuseppe Spataro è per gli Abruzzesi figura di grande spessore, avendo dato un contributo importante allo sviluppo della regione e della sua Vasto. Spataro è stato convintamente ant'rfascista e ha ricoperto incarichi nel partito e in molti governi del dopoguerra; tra l'altro obbligò De Gasperi a far inserire l'Abruzzo tra le Regioni che beneficiarono dei contributi della Cassa per il Mezzogiorno. C'è su Spataro, come certamente a voi noto, un'ampia bibliografia.
Nel ringraziarvi per il vostro lavoro e nella certezza che troverete il modo per rettificare i vostro testo, resto a vostra completa disposizione, pronto a prendere in considerazione, con voi, la presentazione dell'opera nella mia città".
Spataro è stato eletto deputato al parlamento dal 1946 al 1976, prima alla Camera e poi, dal 1963 al Senato della Repubblica, nel Collegio Lanciano-Vasto".
E Lapenna ha specificato: " Nel vostro libro a pag.110 (in merito alla nascita dell'esecutivo monocolore, Governo Tambroni), nell'elencare la compagine governativa leggo "...l'Interno è affidato al vecchio "popolare siciliano" Giuseppe Spataro, dai trascorsi antifascisti, amico dì Gronchi e Tambroni". "L'errore sulla presunta sicilianità di Spataro, viene reiterato a pag. 189, dove, parlando del ruolo dei Prefetti, chiamati ad attuare "le severissime disposizioni del Ministro dell'interno, il siciliano Giuseppe Spataro "e, ancora, a pag.196 " in quelle temperie e, col ricordo del massacro di Reggio Emilia, Tambroni e il suo ministro dell'interno, il siciliano Spataro, vengono ritenuti dalla pubblica opinione responsabili delle violenze poliziesche di Licata, di Catania, di Palermo e di altre località del Meridione".
L'ex Sindaco Lapenna chiarisce anche che: "Giuseppe Spataro è per gli Abruzzesi figura di grande spessore, avendo dato un contributo importante allo sviluppo della regione e della sua Vasto. Spataro è stato convintamente ant'rfascista e ha ricoperto incarichi nel partito e in molti governi del dopoguerra; tra l'altro obbligò De Gasperi a far inserire l'Abruzzo tra le Regioni che beneficiarono dei contributi della Cassa per il Mezzogiorno. C'è su Spataro, come certamente a voi noto, un'ampia bibliografia.
Nel ringraziarvi per il vostro lavoro e nella certezza che troverete il modo per rettificare i vostro testo, resto a vostra completa disposizione, pronto a prendere in considerazione, con voi, la presentazione dell'opera nella mia città".
A questa lettera ha risposto uno degli autori, Alessandro Giacone che ha chiesto scusa per l'errore e si è impegnato a correggerlo nella seconda edizione.
NDA
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