DA EDMONDO LAUDAZI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LE
DUNE NON BRUCIANO .
Le dune sabbiose e ricche della
preziosa e protetta vegetazione dunale –
da valorizzare - non dovrebbero mai
bruciare . Anzi non bruciano proprio, costituendo un vero e proprio argine alla furia del vento che spazza il litorale e
, quindi, al propagarsi del fronte di un
eventuale incendio.
Brucia invece la sterpaglia retrodunale , secca edinfestata da essenze che nulla hanno da salvaguardare , infestata da animali selvatici , ratti e serpenti , mai correttamente regolamentata e diventata nel tempo la vera e propria icona della inefficienza della pubblica amministrazione vastese , in danno ed in odio dei cittadini .
Lo abbiamo detto, inascoltati , per anni a tutti “ i sordi “ interessati alla mera difesa della rendita di posizione delle associazioni ambientaliste – si badi bene non dell’ambiente – , sotto il surretizio mantello della presunta protezione del paesaggio e della flora .
Ora lo vogliamo ripetere con forza : il Sic di Vasto Marina deve diventare un giardino rigoglioso e ben tenuto ; un biglietto da visita da presentare a cittadini residenti e a turisti visitatori , garantendo la totale utilizzabilità del bene demaniale e dell’arenile che è un patrimonio di tutti e la corretta valorizzazione dell’ambiente protetto . Ordine , organizzazione , usufruibilità e vivibilità ambientale . Non un carcere sporco e pericoloso.
Questo si ottiene con gli investimenti economici degli operatori e della Pubblica Amministrazione e con il controllo delle associazioni ambientaliste che hanno chiaramente dimostrato di non avere alcuna capacità finanziaria, organizzativa e di gestione . Sanno vigilare . Bene , facciamoglielo fare . Ma e’ ora di cambiare registro.
Questo si ottiene archiviando tutte le migliaia di pagine farlocche che sono state scritte – pagate dai cittadini contribuenti – per dimostrare l’indimostrabile assunto che la valorizzazione delle aree da proteggere si ottiene creando una barriera pericolosa ed invivibile per gli esseri umani , assoggettando la tutela ambientale al rispetto parossistico di regole assurde ed inutili , che impediscono di vivere con amore il territorio vastese ed il litorale .
Noi siamo convinti e ci auguriamo che nessuna azione criminale abbia provocato l’incendio della vasta zona protetta di Marina di Vasto : sarebbe gravissimo e intollerabile . I Piromani dovrebbero , nel caso , essere puniti duramente .
Ma siamo certi che il contesto progettuale ed organizzativo del Sic 109 e della coincidente Riserva regionale , che è stato programmato e perseguito dalla Amministrazione Comunale di Vasto , costituisca uno scenario pericoloso ed ostile , che avevamo anticipato nel tempo e che potrebbe ripetersi nelle analoghe condizioni climatiche dei giorni scorsi: sono state realizzate piste e percorsi nella direzione nord sud troppo anguste e difficilmente percorribili , prive di impianto antincendio e di vie di fuga ; sono stati chiusi oltre venti attraversamenti trasversali che avrebbero potuto – se di idonea larghezza e ubicazione - fungere da barriere di compartimentazione tagliafuoco , su cui accedere per confinare le aree incendiate , evitando la facile propagazione del fronte di fuoco ; sono stati ostruiti i canali di scolo delle acque di bonifica, provenienti dalla parte ovest della SS 16 e dai crinali retrostanti , fortemente concimate ,che provocano il rigoglioso proliferare della flora infestante e la creazione di pantani e pozzanghere che impediscono l’accesso agevole sui luoghi ; sono correntemente impediti gli interventi di pulizia e di bonifica retrodunale delle canne e delle erbacce incontrollate e prive di qualsiasi valore ,trasformando la maggior parte del Sic in una impervia savana facilmente infiammabile , non praticabile ed abitata solo da topi e serpenti .
Migliaia di pagine e documenti inutili ed organizzati, dai soliti noti, al solo fine di creare una “riserva di rendita” a chi sulla gestione ambientale ci vive .
Noi non la pensiamo cosi. Riteniamo invece che questo drammatico momento – che solo per fortuna non ha prodotto vittime o danni a persone – non debba mai più ripetersi . Può e deve essere la occasione per ribaltare la drammatica situazione creatasi , rivedendo progetti e situazioni , finalmente approvando un piano di gestione della riserva , innovativo e funzionale all’utilizzo migliore del bene demaniale e degli arenili e che contemperi correttamente la salvaguardia delle zone protette e degli ambienti fragili , con lo sviluppo della offerta turistica e del benessere della popolazione che deve essere messa in condizione di frequentare e di vivere a 360° questo importante patrimonio dei cittadini vastesi . Può darsi che in una nuova logica , più accogliente ed ordinata , più protetta e sicura , anche lo scomparso fratino possa tornare a nidificare da noi.
Questo
programma si può realizzare. Si deve realizzare .
Il
Nuovo Faro di Vasto - Edmondo Laudazi
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