venerdì 7 agosto 2020

Incendio alle Dune: LAUDAZI, "APPROVIAMO IL PIANO DI GESTIONE DELLA RISERVA, IN UNA NUOVA LOGICA!"


DA EDMONDO LAUDAZI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LE DUNE NON BRUCIANO .
Le dune sabbiose  e ricche della preziosa e protetta vegetazione  dunale – da valorizzare -  non dovrebbero mai bruciare . Anzi non bruciano proprio, costituendo un vero e proprio argine  alla furia del vento che spazza il litorale e , quindi,  al propagarsi del fronte di un eventuale incendio.
Brucia invece la sterpaglia retrodunale , secca ed
infestata da essenze che nulla hanno da salvaguardare , infestata  da animali selvatici , ratti e serpenti , mai correttamente regolamentata e diventata nel tempo la vera e propria icona della inefficienza della pubblica amministrazione vastese ,  in danno ed in odio  dei cittadini .
Lo abbiamo detto, inascoltati ,  per anni a tutti “ i sordi “ interessati alla  mera difesa della rendita di posizione delle associazioni ambientaliste – si badi bene non dell’ambiente – , sotto il  surretizio mantello della presunta  protezione del paesaggio e della flora .
Ora lo vogliamo ripetere con forza : il Sic di Vasto Marina deve diventare un giardino rigoglioso e ben tenuto  ; un biglietto da visita da presentare a cittadini residenti e a turisti  visitatori , garantendo la totale utilizzabilità del bene demaniale e dell’arenile  che è un patrimonio di tutti e la corretta valorizzazione dell’ambiente protetto .  Ordine , organizzazione , usufruibilità e vivibilità ambientale . Non un carcere sporco e pericoloso.
Questo si ottiene con gli investimenti economici degli operatori e della Pubblica Amministrazione e con il controllo delle associazioni ambientaliste che hanno chiaramente dimostrato di non avere alcuna capacità finanziaria,  organizzativa e di gestione .  Sanno vigilare . Bene , facciamoglielo fare .  Ma e’ ora di cambiare registro.
Questo si ottiene archiviando tutte le migliaia di pagine farlocche che sono state scritte – pagate dai cittadini contribuenti – per dimostrare l’indimostrabile  assunto che la valorizzazione delle aree da proteggere si ottiene creando una barriera pericolosa ed invivibile per gli esseri umani , assoggettando la tutela ambientale  al rispetto parossistico di regole assurde ed inutili , che impediscono di vivere  con amore il territorio vastese ed il litorale  .
Noi siamo convinti e ci auguriamo che nessuna azione criminale abbia provocato l’incendio  della vasta zona protetta di Marina di Vasto : sarebbe gravissimo e intollerabile . I Piromani dovrebbero , nel caso , essere puniti duramente .
Ma siamo certi che il contesto progettuale ed organizzativo del Sic 109 e della coincidente Riserva regionale , che è stato programmato e perseguito dalla Amministrazione Comunale di Vasto  , costituisca uno scenario pericoloso ed ostile ,  che avevamo anticipato nel tempo  e che potrebbe ripetersi nelle analoghe condizioni climatiche dei giorni scorsi:  sono state realizzate piste e percorsi nella direzione nord sud troppo anguste e difficilmente percorribili , prive di impianto antincendio e di vie di fuga  ; sono stati chiusi oltre venti attraversamenti trasversali che avrebbero potuto – se di idonea larghezza e ubicazione -  fungere da barriere di compartimentazione  tagliafuoco , su cui accedere per confinare le aree incendiate , evitando la facile propagazione del fronte di fuoco  ; sono stati ostruiti i canali di scolo delle acque di bonifica, provenienti dalla parte ovest della SS 16 e dai crinali retrostanti  , fortemente concimate ,che provocano il rigoglioso proliferare della flora infestante  e la creazione di pantani e pozzanghere che impediscono l’accesso agevole sui luoghi ; sono correntemente impediti gli interventi di pulizia e di  bonifica  retrodunale delle canne e delle erbacce incontrollate e prive di qualsiasi valore ,trasformando la maggior parte del Sic in una impervia savana  facilmente infiammabile , non praticabile  ed abitata solo da topi e serpenti .
Migliaia di pagine  e documenti inutili ed organizzati,  dai soliti noti,  al solo fine di  creare una “riserva di  rendita”  a chi sulla gestione ambientale ci vive .

Noi non la pensiamo cosi. Riteniamo invece che questo drammatico momento – che solo per fortuna non ha prodotto vittime o danni a persone – non debba mai più ripetersi .  Può e deve essere la occasione per ribaltare la drammatica situazione creatasi ,  rivedendo progetti e situazioni , finalmente approvando un piano di gestione della riserva , innovativo e funzionale all’utilizzo migliore del bene demaniale e degli arenili e che contemperi correttamente  la salvaguardia delle zone protette e degli ambienti fragili , con lo sviluppo della offerta turistica e del benessere della popolazione che deve essere messa in condizione di frequentare e di vivere a 360° questo importante patrimonio dei cittadini vastesi . Può darsi che in una nuova logica ,  più accogliente ed ordinata , più protetta e sicura ,  anche lo scomparso fratino possa tornare a nidificare da noi.   
Questo programma si può realizzare. Si deve realizzare .

Il Nuovo Faro di Vasto  - Edmondo Laudazi

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